80° della Liberazione
Migliaia di antifasciste e antifascisti in corteo a Prato
Intervento di Panzarella a nome del Comitato 25 Aprile: “Uniti ieri contro Mussolini, uniti oggi contro il governo neofascista Meloni”
Dal corrispondente della Cellula “Stalin” di Prato
In occasione dell'80° Anniversario della Liberazione di Prato, migliaia di antifasciste e antifascisti hanno preso parte al corteo celebrativo partito da via VII Marzo e conclusosi a Figline per onorare la memoria dei 29 giovani partigiani trucidati dai nazifascisti il 6 settembre 1944.
Al corteo hanno preso parte la Cellula “G. Stalin” di Prato del PMLI, PRC, PCI e altri partiti e organizzazioni antifasciste pratesi.
Il combattivo spezzone organizzato dal Comitato 25 Aprile Prato ha animato il corteo intonando i canti della Resistenza “Bella Ciao” e “Fischia il vento” e lanciando slogan antifascisti fra cui: “Ieri, oggi e anche domani, gloria eterna ai partigiani”, “I fascisti e chi li protegge, non vanno tollerati ma messi fuori legge”, “Il 6 settembre non è una ricorrenza, ora e sempre Resistenza”, “Per i fascisti nessuna libertà, sono la feccia dell'umanità”, “Per conquistare il nostro domani, dobbiamo fare come i partigiani”, “Contro la canea revisionista, fronte unito antifascista”.
Al termine del corteo in Piazza 29 Martiri, il compagno Franco Panzarella, che ha sfilato con il manifesto del Partito intitolato “Viva l'80° Anniversario della Liberazione di Prato dal nazifascismo. Gloria eterna ai 29 martiri di Figline”, a nome del Comitato 25 Aprile, ha letto tra gli applausi il documento commemorativo sottoscritto da PMLI, PRC, PCI e altri partiti e organizzazioni antifasciste pratesi. Di seguito il testo integrale dell'intervento.
“Gloria eterna ai 29 martiri antifascisti di Figline. Uniti ieri contro Mussolini, uniti oggi contro il governo neofascista Meloni.
In occasione dell'80° anniversario dell'eccidio dei 29 Martiri partigiani della Brigata Buricchi, trucidati dai nazifascisti il 6 settembre 1944 a poche ore dalla Liberazione della città, le antifasciste e gli antifascisti pratesi sono qui riuniti per rendere solenne omaggio a chi ha sacrificato la propria vita per sconfiggere le armate hitleriane e i loro servi repubblichini, ponendo fine alla nera dittatura fascista di Mussolini e alla monarchia che gli aveva spianato la strada.
Siamo qui per ribadire che abbiamo una storia e una Memoria non condivisibili coi neofascisti e i revisionisti storici e, perciò, non permetteremo mai che il 6 settembre venga trasformato in una "giornata di pacificazione nazionale" fra fascisti e antifascisti, in una vuota ricorrenza istituzionale da liquidare con un semplice consiglio comunale straordinario o, peggio ancora, con messa solenne in suffragio a tutti i caduti, senza distinzione fra chi ha lottato per la Libertà e chi invece si è schierato al fianco dei criminali nazisti.
Alla nuova giunta comunale e alla sindaca Ilaria Bugetti (PD) chiediamo di fare in modo che vengano chiusi i covi dei fascisti a Prato, di negare gli spazi pubblici a qualsiasi organizzazione razzista, fascista e omofoba. Pretendiamo che non venga concessa alcuna agibilità politica e democratica a chi fa apologia del fascismo nella nostra città, medaglia d'argento per la Resistenza, impedendo fin da subito la provocatoria commemorazione che ogni anno i neofascisti pratesi organizzano impunemente il 7 settembre per ricordare il cosiddetto “eccidio del castello”.
Noi domani sera saremo in Piazza delle Carceri a fare la nostra parte con un presidio antifascista e invitiamo tutta la popolazione a partecipare.
Speriamo che la giunta comunale e le forze politiche e sociali antifasciste facciano la loro aderendo e prendendo parte al presidio.
Alla presidenza dell'Anpi provinciale di Prato chiediamo di adoperarsi affinché venga modificato l'attuale cerimoniale commemorativo, davanti al sagrato della chiesa, tornando a tenere le celebrazioni davanti al monumento ai 29 Martiri, luogo simbolo della Resistenza pratese dove, ottant'anni fa, furono barbaramente trucidati i partigiani.
Oggi più che mai, i fatti dimostrano che tocca a noi il grande onore di difendere la memoria della Resistenza da chi cerca di istituzionalizzarla sotto il tricolore e l'inno di Mameli, e riscattare l'onore dei partigiani da chi cerca di infangarlo, allo scopo di riabilitare i fascisti e cancellare per sempre la pregiudiziale antifascista.
Per farlo però, dobbiamo dare ancora più forza al fronte unito antifascista e chiedere con maggiore insistenza lo scioglimento di tutti i gruppi fascisti.
Rivendichiamo la piena applicazione della XII disposizione transitoria e finale della
Costituzione e le leggi Scelba e Mancino che vietano e puniscono la ricostituzione sotto qualsiasi forma del partito fascista.
Rivendichiamo l'abolizione del ‘Giorno del ricordo’ e la celebrazione dei cosiddetti ‘martiri delle foibe’.
Essere antifascisti oggi significa non solo onorare la memoria di chi ha sacrificato la vita per liberare l'Italia, ma ispirarsi ai valori e allo spirito della Resistenza per opporsi in maniera netta e intransigente a dare agibilità politica a chi si macchia delle morti in mare e sul lavoro, a chi reprime il dissenso in maniera barbara, a chi si impossessa dei mezzi di informazione per dare voce ad un unico racconto, senza possibilità di replica.
Se c'è qualcosa che dobbiamo a chi ha dato la vita affinché potessimo conoscere la libertà, è la costruzione di una comunità mutualistica e antifascista, dove sia possibile prendersi cura lə une delle altrə. Una comunità all'interno della quale le risorse siano condivise per migliorare la vita di tutte e non per fornire strumenti di morte e tortura.
Per questo motivo, soprattutto in questa giornata, crediamo sia fortemente necessario prendere atto che abbiamo dimenticato troppo, non abbiamo tenuto abbastanza stretta a noi la memoria di chi ha lottato continuando a permettere che milioni di persone siano ammazzate sotto le bombe o in mare, con i nostri soldi.
Restiamo uniti, restiamo umani.
Gloria eterna ai 29 martiri antifascisti di Figline!
Viva la Resistenza!
Viva la Liberazione di Prato!
Il 6 settembre non è una ricorrenza, viva la Resistenza!”
18 settembre 2024