Secondo Appello ai rivoluzionari affinché aprano un dialogo col PMLI
di Cartesio - Napoli
Pubblichiamo il secondo Appello di Cartesio, sostenitore napoletano del PMLI. Il primo è stato pubblicato sul n. 29 de “Il Bolscevico”.
Nel ringraziare il compagno Cartesio per gli apprezzamenti verso il PMLI, uniamo la nostra voce alla sua per invitare le sincere e i sinceri rivoluzionari ad aprire un dialogo col PMLI. Come ha detto la compagna Monica Martenghi nel saluto pronunciato a nome del CC del PMLI alla Commemorazione di Mao: “Parliamoci, e a cuore aperto, compagne e compagni rivoluzionari, lo esige la lotta di classe. Le nostre porte a livello centrale e locale per voi sono spalancate. Venite tranquillamente a trovarci. ‘Il Bolscevico’ è pronto ad accogliere le vostre idee”.
Le divergenze all'interno del movimento comunista sono il nostro vero tallone di Achille; dunque “che fare”? a quarantotto anni dalla morte del Grande Timoniere? La linea politica interna del PMLI è chiara e scaturisce da una storia di militanza lunga quanto solida, durante la quale è stata forgiata una classe dirigente coriacea. Il Partito, ben incarnato dalla figura dello stimato compagno e Segretario generale Scuderi da tempo e soprattutto negli ultimi numeri de Il Bolscevico
, propone la “creazione delle istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo, ovvero le Assemblee popolari e i Comitati popolari, che sono da intendere come alternativa dal basso alle odierne istituzioni rappresentative”.
Impegniamoci a realizzarle. È l'unica possibilità concreta che abbiamo di incidere sull'agitazione e sulla propaganda. È il corrispettivo proletario del governo ombra borghese lanciato storicamente in UK e ripreso, senza successo, in Italia da Veltroni. Rileggendo un piccolo passaggio di un discorso più ampio e recente del Segretario, intravediamo una vena di pessimismo: “più passano gli anni, più alto diventa il rischio di invecchiare ideologicamente e politicamente e di perdere la linea. Dobbiamo vigilare su noi stessi. È impossibile impedire, almeno per ora, l'invecchiamento biologico, ma è possibile impedire il nostro invecchiamento ideologico e politico. Purché continuiamo ad alimentarci col marxismo-leninismo-pensiero di Mao e la linea del PMLI, a praticare la lotta di classe e a rimanere legati alle masse, secondo quanto ci consente l'età anagrafica”.
Ciò significa che stiamo perdendo, a mio avviso, l'occasione di confrontarci con una classe dirigente che ha scolpito pagine di storia “granitiche”, almeno dai tempi dell'Organizzazione Comunista Bolscevica Italiana marxista-leninista. Se ci sono divergenze ideologiche, anziché impedire un ricambio generazionale, seguiamo il pensiero di Mao, che si fonda a sua volta sulla teoria e pratica rivoluzionaria degli altri quattro Maestri, e risolviamoli col centralismo democratico, con la critica e l'autocritica. Inutile farci la guerra: al momento le divergenze maggiori consistono nell'individuare con esattezza la contraddizione principale sullo scacchiere internazionale. Internamente possiamo già fare la differenza mentre discutiamo degli scenari continentali ed extra continentali. Pertanto il mio appello è fidarci e confrontarci con chi ne sa più di noi e con un Partito bolscevico che vanta 47 anni di storia più 8 di preparazione politica, che presuppongono a loro volta un biennio di militanza nel PCdI (m-l).
Viva l'Italia unita rossa e socialista!
18 settembre 2024