Vergognoso attacco de “Il Manifesto” trotzkista a Zelensky
Non si smentiscono i trotzkisti de “Il Manifesto”, che anziché condannare e smascherare i crimini del nuovo zar del Cremlino Putin e dei nazizaristi russi, attaccano periodicamente il presidente ucraino Zelensky e l’eroica Resistenza di quel paese. Nell’edizione del 5 settembre, titolo di apertura e due pagine intere per attaccare su tutta la linea il rimpasto di governo avvenuto a Kiev, con la sostituzione di 5 ministri e altre figure importanti motivato dallo stesso Zelensky semplicemente e in modo lungimirante con la necessità di infondere “nuova energia” al paese. Titolo di scatola “Il gattopardo”, noto romanzo di Tomasi di Lampedusa e termine comunemente utilizzato come emblema del più bieco trasformismo. Zelensky “gattopardesco” che prevede un destino di rassegnazione e di solo illusorio orgoglio per l’Ucraina e a cui si addirebbero bene le parole dell’autore del romanzo: "Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi".
Per questo scrive “Il Manifesto” dal “governo dell’Ucraina si dimettono cinque ministri, vari boiardi e chissà chi altro ancora. Come l’incursione nel Kursk, è una fuga in avanti: pochi se ne andranno davvero. La guerra continua, senza sbocchi. E Zelensky tira dritto”.
Insomma per i trotzkisti del Manifesto,
come del resto per “Il Fatto”
putiniano di Travaglio,
ogni occasione è buona per attaccare Zelensky e la resistenza ucraina all'aggressione russa. E il criminale di guerra Putin ringrazia.
18 settembre 2024