Importante e tempestiva riunione della storica Istanza intitolata a Mao
La Cellula milanese del PMLI approfondisce il discorso di Panzarella alla Commemorazione di Mao
Dal corrispondente della Cellula “Mao” di Milano
La Cellula “Mao” di Milano del PMLI si è riunita sabato 14 settembre presso la Sede milanese del Partito per studiare il discorso del compagno Franco Panzarella tenuto, a nome del CC del PMLI, alla Commemorazione di Mao nel 48° Anniversario della sua scomparsa svoltasi domenica 8 settembre a Firenze.
Lo studio ha innanzitutto permesso di approfondire il giusto significato del termine “pensiero di Mao” da non accomunare al cosiddetto “maoismo”, definizione tendenziosa e revisionista di “sinistra”. Panzarella ha ben spiegato come con questo termine si intende scindere i primi quattro Maestri del proletariato internazionale da Mao considerando il suo pensiero non come complementare ma come sostitutivo del marxismo-leninismo. Ciò che in concreto si ottiene non è l’esaltazione dell’apporto teorico e scientifico di Mao ma il suo annullamento. La calzante metafora che il PMLI fa dei nostri cinque Maestri Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao paragonandoli giustamente alle cinque dita di una mano, che si uniscono e si completano a vicenda per formare l'invincibile pugno del marxismo-leninismo-pensiero di Mao, ci fa comprendere che staccare da esso anche un solo dito (figuriamoci quattro!) significa indebolirlo, renderlo monco e inoffensivo.
Il compagno Angelo Urgo, Segretario della Cellula e del Comitato lombardo del PMLI, ha detto che dietro la maschera del “maoismo” si copre oggi il gonzaloismo che, oltre a ritenere superato il marxismo-leninismo, si è posto agli antipodi del pensiero di Mao ripudiandone i principi della giusta soluzione delle contraddizioni in seno al popolo e la tattica del fronte unito, mettendo il fucile al di sopra del Partito, scimmiottando la rivoluzione cinese per quanto riguarda le “basi rosse” e l’“accerchiare le città”, conducendo però una pratica fochista che nulla ha a che fare con Mao ma che ha più a che fare con la via fallimentare di Guevara che ha condotto la rivoluzione in Perù non certo su un “sentiero luminoso”, ma piuttosto in un vicolo cieco.
I partecipanti allo studio hanno potuto quindi apprezzare un'interessante sintesi della biografia di Mao che ha illustrato l’entusiasmante vita del grande Maestro del proletariato internazionale, mettendo in evidenza il suo stile proletario rivoluzionario, la sua proverbiale modestia, il suo rifiuto dei miti e la sua incrollabile fiducia nelle masse, che sono i veri eroi della storia, tra le quali si è mosso per tutta la vita come un pesce nell'acqua. Tra i vari episodi emozionanti della sua esemplare vita, a tratti commoventi, il compagno Urgo ha particolarmente ricordato l'amore di Mao per i libri e la lettura (dimostrato fino agli ultimi momenti di vita) come esempio di dedizione allo studio per tutti i militanti del Partito.
Di fondamentale importanza è stato tornare a studiare la lotta contro il revisionismo interno al Partito e internazionale che Mao ha combattuto vittoriosamente per tutta la sua vita: dall'incessante lotta all'interno del PCC tra le due linee, e in particolare contro il revisionismo di destra dei traditori Liu Shaoqi e Deng Xiaoping, e quello di “sinistra” della “banda dei quattro” e del golpista Lin Biao, alla lotta contro il revisionismo kruscioviano nel movimento operaio internazionale, fino al suo capolavoro politico della Grande Rivoluzione Culturale Proletaria. Particolarmente interessante è stata la descrizione della vicenda del tentato colpo di Stato militare controrivoluzionario denominato “Schema del progetto 571” perpetrato dal revisionista “di sinistra” Lin Biao, fino alla tragica e ingloriosa fine di quest’ultimo precipitato in Mongolia mentre fuggiva dal suo complice revisionista e socialimperialista Breznev.
Il compagno Urgo ha sottolineato che Lin Biao col suo “maoismo” intendeva sbarazzarsi del marxismo-leninismo e dello stesso Mao (anche fisicamente, non solo del suo pensiero), per sostituirli (nel coprire ideologicamente la restaurazione del capitalismo) con una forma moderna di confucianesimo (quale retaggio reazionario tradizionale), un po’ come ha fatto l’arcirevisionista Kim Il Sung in Corea del Nord o come fa oggi nella Cina revisionista e socialimperialista il nuovo imperatore Xi Jinping.
Passando poi al tema della lotta per il socialismo, lo studio ha permesso di comprendere meglio che cos'è il socialismo grazie alla magistrale definizione dataci da Mao: "consiste nella distruzione della proprietà privata capitalista e nella sua trasformazione in proprietà socialista di tutto il popolo, nella distruzione della proprietà individuale e nella sua trasformazione in proprietà collettiva socialista".
Il socialismo in Italia significa “dare tutto il potere alla classe operaia, che si deve insediare dal basso in alto in tutti i campi della gestione dello Stato, in tutto l'edificio dello Stato, esercitando con forza e sicurezza la dittatura del proletariato”
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Sull’attualità si è compresa la fondamentale importanza di denunciare la natura neofascista del governo Meloni - che ha riportato il fascismo di Mussolini al potere per via “democratica” parlamentare e costituzionale con l'avallo e la complicità della “sinistra” borghese - sulla base di quanto già affermato dal compagno Giovanni Scuderi, Segretario generale del PMLI, alla 7ª Sessione plenaria del 5° CC del PMLI che ha evidenziato il carattere razzista, fascista, presidenzialista e piduista di questo governo in politica interna e istituzionale, e neocolonialista, guerrafondaia e imperialista in politica estera.
Gravi sono le complicità della “sinistra” borghese e la sua opposizione di tipo aventiniano, votata al fallimento con questo governo come quella di allora di fronte all'ascesa di Mussolini, se resta sorda all’appello del PMLI a fare fronte unito per mobilitare le masse a lottare per abbattere al più presto il governo neofascista della ducessa Meloni.
È stato infine affrontato il tema dell’incombente e sempre più reale pericolo di una guerra mondiale interimperialista per il confronto egemonico tra i due blocchi imperialisti dell'Ovest e dell'Est. Riallacciandosi ancora al Rapporto di Scuderi occorre esortare le masse a non schierarsi con nessuno dei due imperialismi in campo, e in caso di guerra ad opporsi ad essa con la guerra civile, esattamente come fecero Lenin alla vigilia della prima guerra mondiale imperialista e Mao nel 1938 alla vigilia della nuova guerra mondiale poi scatenata da Hitler.
Le nostre posizioni antimperialiste attualmente sono: cessazione dell'aggressione imperialista russa all'Ucraina e appoggio la Resistenza dell'Ucraina e del suo leader Zelensky; cessazione del genocidio del popolo palestinese e ritiro totale dell'esercito dei nazisionisti dalla Striscia di Gaza; Il nuovo Hitler Netanyahu dev'essere processato come criminale di guerra; il governo italiano deve cessare la vendita di armi all’entità statale sionista d’Israele rompendo con essa le relazioni diplomatiche ritirando l'ambasciatore.
L’iniziativa si è conclusa con la soddisfazione politica dei partecipanti che grazie al discorso pronunciato dal valoroso ed esemplare compagno Franco Panzarella saranno più preparati ed entusiasti nell’affrontare le lotte che ci aspettano nel nuovo anno politico.
Viva Mao! Viva il PMLI!
Abbasso il revisionismo e il riformismo! Viva, viva, viva il socialismo!
Viva i Maestri del proletariato internazionale: le 5 stelle che squarciano le tenebre del capitalismo e ci indicano la giusta rotta verso l'alba radiosa del socialismo!
Al servizio del Partito!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!
25 settembre 2024