Mao parla delle dieci lotte fra le due linee nel PCC. La decima è quella contro Lin Biao
Metà agosto-12 settembre 1971

 
Il compagno Franco Panzarella Mao, nel suo discorso pronunciato a nome del CC del PMLI alla recente commemorazione di Mao, fra l'altro ha illustrato la lotta di Mao contro Lin Biao.
Per approfondire la conoscenza di tale importante lotta, pubblichiamo qui di seguito i “Discorsi con i responsabili di varie località durante il giro d'ispezione provinciale” pronunciati tra metà agosto e il 12 settembre 1971.
Il Partito fu informato del tradimento di Lin Biao attraverso una circolare del Comitato centrale del PCC sul “tradimento e la diserzione di Lin Biao” in data 18 settembre 1971. Il caso fu reso pubblico nell'estate 1972.
Il 20 agosto 1973 il CC del PCC ha approvato il “Rapporto d'inchiesta sui crimini controrivoluzionari della cricca antipartito di Lin Biao”, diffuso attraverso la circolare n. 34 del 1973.
Quel “qualcuno” di cui parla Mao era appunto Lin Biao.
Parte dei nominativi citati da Mao sono riportati secondo la vecchia trascrizione, precedente alla riforma in caratteri latini in vigore dal 1° gennaio 1979.
 
Spero che agirete in base al principio di praticare il marxismo e non il revisionismo, sostenere l’unità e non la scissione, essere aperti e leali e non ricorrere agli intrighi e ai complotti.
La giustezza della linea politica e ideologica decide tutto. Se ha una linea giusta, il Partito ha tutto: se non ha persone le troverà, se non ha fucili li recupererà, se non ha il potere politico lo conquisterà. Se la linea è sbagliata, il Partito potrebbe perdere anche tutto ciò che ha. La linea è come il nodo di una rete: sciogliendolo, tutta la rete si apre.
Il nostro Partito ha ormai una storia cinquantennale, nel corso della quale ci sono state dieci grandi lotte fra le due linee. Nel corso di queste dieci grandi lotte c’è stato chi voleva provocare una scissione nel nostro Partito, ma non ci è riuscito nessuno. Questa questione meriterebbe uno studio: per quale motivo, in una nazione tanto grande quanto la nostra, nessuna di queste numerose persone è riuscita a provocare una scissione? Non si può che riconoscere che il Partito risponde ai desideri del popolo e che i membri del Partito non sono a favore della scissione. Vista la storia trascorsa, il nostro Partito è pieno di speranza.
Chen Duxiu, per primo, fece dell’opportunismo di destra. Dopo la riunione del 7 agosto 1927, insieme a Liu Renjing e Peng Shuzhi, creò l’“opposizione leninista di sinistra”, i cui ottantuno appartenenti pubblicarono una dichiarazione che invitava a scindersi dal nostro Partito. Non ebbero successo e passarono armi e bagagli dalla parte di Trotzki.
Poi vennero Qu Qiubai e i suoi errori di linea. I suoi uomini nello Hunan entrarono in possesso di un opuscolo che conteneva la mia frase: “Il potere politico nasce dalla canna del fucile”. Andarono su tutte le furie: com’era possibile che il potere politico uscisse dalla canna del fucile? Pertanto fui rimosso dal mio incarico di membro candidato dell’Ufficio politico. Successivamente Qu Qiubai fu arrestato dal Kuomintang, scrisse le sue Parole superflue , disertò e tradì.
Dopo il VI Congresso del Partito, nel 1928, Li Lisan cominciò a darsi delle arie. Fra giugno e settembre del 1930 dominò la linea di Li Lisan, che sosteneva di attaccare le città e vincere prima in una o poche province. Io non ero d’accordo con queste posizioni. Alla III Sessione plenaria del VI CC, Li Lisan cadde.
Fra il 1930 e il 1931, la fazione di destra di Luo Zhanglong costituì un comitato centrale alternativo e praticò lo scissionismo, ma nemmeno lui ebbe successo.
La linea di Wang Ming ebbe vita più lunga. Mentre si trovava a Mosca, questi organizzò la sua setta, i “ventotto bolscevichi e mezzo”, che mantennero il potere nel Partito per quattro anni, nascondendosi dietro la Terza Internazionale. Wang Ming convocò la IV Sessione plenaria del VI CC a Shanghai e pubblicò il suo opuscolo: Lottiamo per una maggiore bolscevizzazione del PCC , criticando Li Lisan per non essere abbastanza di “sinistra” e dicendo che non sarebbe stato soddisfatto finché non avesse fatto piazza pulita delle basi d’appoggio, tanto che quasi riuscì nel suo intento. Negli anni fra il 1931 e il 1934, io non avevo nemmeno il diritto di parola nel Centro. La Riunione di Zunyi del gennaio 1935 corresse gli errori della linea di Wang Ming e questi cadde.
Durante la Lunga Marcia, dopo l’incontro della I e IV Armata, Zhang Guotao tentò una scissione e costituì un comitato centrale alternativo, ma senza successo. Prima della Lunga Marcia l’Esercito rosso poteva contare su trecentomila uomini, ma quando arrivò nello Shaanxi settentrionale ne erano rimasti venticinquemila. Degli ottantamila uomini presenti nella Zona sovietica centrale, solo ottomila raggiunsero lo Shaanxi. Zhang Guotao si rifiutò di andare nello Shaanxi e mise a punto una scissione. Ma quale via d’uscita avremmo avuto se non fossimo andati nello Shaanxi? Era una questione di linea politica. Allora la nostra linea era corretta. Se non fossimo andati nello Shaanxi, come avremmo potuto raggiungere le regioni settentrionali, orientali, centrali e nord-orientali? Come avremmo potuto creare così tante basi d’appoggio durante la Guerra di Resistenza al Giappone? Quando arrivammo nello Shaanxi settentrionale, Zhang Guotao se la diede a gambe.
Dopo la Liberazione nazionale, Gao Gang e Rao Shushi, bramosi di prendere il potere, organizzarono un blocco antipartito, ma nemmeno loro riuscirono nell’intento.
Alla Conferenza di Lushan del 1959, Peng Dehuai si mise in combutta con una nazione straniera1 per usurpare il potere. Huang Kecheng, Zhang Wentian, Zhou Xiaozhou uscirono allo scoperto con lui contro il Partito. Crearono un club militare, solo che non parlavano affatto di questioni militari, bensì dicevano fesserie come “le comuni popolari sono premature”, “i successi non compensano le perdite”, e così via. Peng Dehuai scrisse anche una lettera che era un’aperta dichiarazione di guerra. Voleva prendere il potere, ma non ci riuscì.
Liu Shaoqi e la sua banda, a loro volta, volevano dividere il Partito, ma nemmeno le loro ambizioni si concretizzarono.
Infine c’è stata la lotta alla Conferenza di Lushan del 1970.
Alla Conferenza di Lushan del 1970 hanno lanciato un attacco a sorpresa e hanno agito in segreto. Perché non hanno osato agire pubblicamente? Evidentemente avevano qualcosa da nascondere. In un primo momento non lasciarono trapelare nulla, poi lanciarono il loro attacco a sorpresa. Avevano tenuto nascosti i fatti a tre dei cinque membri del Comitato permanente, nonché alla stragrande maggioranza dei compagni dell’Ufficio politico, fatta eccezione per i loro gran generali. Questi gran generali erano Huang Yongsheng, Wu Faxian, Ye Qun, Li Zuopeng e Qiu Huizuo, ai quali vanno aggiunti anche Li Xuefeng e Zheng Weishan2. Dopo non essersi fatti scappare nemmeno un sussurro, se ne uscirono con un attacco a sorpresa. Non portarono scompiglio per un giorno e mezzo, ma per due giorni e mezzo: il 23, il 24 e il 25 agosto fino a mezzogiorno. Avranno dovuto avere un qualche obiettivo per agire così! Non sono nemmeno al livello di Peng Dehuai, il quale almeno aveva creato il suo club militare e ci aveva dichiarato guerra. Ciò dimostra l’infimità dello stile di questi individui.
Secondo me il loro attacco a sorpresa e le loro attività clandestine furono premeditate, organizzate e programmate. Tale programma consisteva nella ricostituzione della carica di presidente della Repubblica e nella questione del “genio”, si opponeva alla linea del IX Congresso e voleva cancellare l’ordine del giorno in tre punti della II Sessione plenaria del IX CC3. Qualcuno aveva fretta di diventare presidente della Repubblica, di dividere il Partito e di prendere il potere. La questione del genio è una questione teorica. La loro posizione era apriorista e idealista, poiché dicevano che opporsi al genio significava opporsi a me. Io non sono un genio. Passai sei anni a studiare i libri di Confucio, poi altri sette anni a studiare i libri del capitalismo, e solo a partire dal 1918 cominciai a studiare il marxismo-leninismo: sarei un genio? Non ho sempre messo le virgolette su certi avverbi4? Il IX Congresso ha approvato lo statuto del Partito, perché non andiamo a rileggerlo un po’? Il mio punto di vista , che aveva l’obiettivo di criticare la teoria del genio, l’ho scritto solo dopo essermi consultato con altri e avere svolto qualche indagine. Non intendo assolutamente dire che “genio” sia una parola vietata, ma per genio si intende qualcuno un po’ più intelligente. Il genio non dipende da un individuo o qualche individuo, ma dal Partito, che è l’avanguardia del proletariato. Il genio dipende dalla linea di massa, è la saggezza collettiva.
Il compagno Lin Biao non mi aveva parlato del suo discorso5 e non me l’aveva nemmeno fatto leggere.
Gli altri non informarono nessuno in anticipo che avevano qualcosa da dire, probabilmente erano convinti di avere la situazione in pugno e che avrebbero avuto successo. Non appena gli fu detto che le loro idee non erano accettabili, però, andarono totalmente nel panico. All’inizio erano molto baldanzosi, credevano di poter fare esplodere Lushan e di far smettere alla Terra di girare. Eppure, nel giro di qualche giorno, ritirarono frettolosamente i loro interventi6. Ma perché ritirarli se erano tanto sicuri di avere ragione? Erano evidentemente a corto di idee e in preda al panico.
La lotta contro Peng Dehuai alla Conferenza di Lushan del 1959 fu una lotta fra due quartier generali; pure la lotta contro Liu Shaoqi fu una lotta fra due quartier generali. Questa Conferenza di Lushan è stata, anch’essa, una lotta fra due quartier generali.
La lotta verificatasi a Lushan è diversa dalle altre nove lotte precedenti. In queste ultime occasioni, nessuna esclusa, formulammo un verdetto. Stavolta abbiamo protetto il vicepresidente Lin e non abbiamo emesso nessun giudizio individuale, anche se naturalmente gli andranno riconosciute le sue responsabilità. Che fare nei confronti di questi individui? Dobbiamo persistere nell’educarli, ovvero “imparare dagli errori passati per evitare quelli futuri e curare la malattia per salvare il paziente”. Lin deve continuare ad essere protetto. A prescindere da chi commetta degli errori, non sarà mai una buona cosa tralasciare l’unità e la linea. Dopo che sarò tornato a Pechino, dovrò continuare a cercarli e parlargli. Se non saranno loro a venirmi a trovare, sarò io ad andare a trovare loro. Spetterà alla pratica stabilire chi potrà essere salvato e chi no. Ci sono due futuri possibili: il primo è che si trasformeranno, il secondo è che non si trasformeranno. È però difficile che chi ha avuto un ruolo di primo piano nel commettere errori di principio, di linea e di orientamento, si trasformi. Storicamente, Chen Duxiu si trasformò? Qu Qiubai, Li Lisan, Luo Zhanglong, Wang Ming, Zhang Guotao, Gao Gang, Rao Shushi, Peng Dehuai, Liu Shaoqi, loro si trasformarono? No, non si trasformarono.
Ho parlato più volte con il compagno Lin Biao in merito al fatto che alcune sue espressioni non erano accurate. Ad esempio ha detto che una volta ogni centinaia di anni nel mondo e ogni migliaia di anni in Cina compare un genio. Vi pare che questo corrisponda ai fatti? Marx ed Engels erano contemporanei e fra loro e Lenin e Stalin non sono passati neanche cento anni, quindi come si può dire che un genio compare una volta ogni centinaia di anni? In Cina abbiamo avuto Chen Sheng e Wu Guang, poi Hong Xiuquan e Sun Yat-sen7, quindi come si può dire che un genio compare una volta ogni migliaia di anni? E poi c’è tutto il vociare sui “picchi” raggiunti e sul fatto che “una frase ne vale diecimila”. Non vi pare un po’ esagerato? Una frase resta pur sempre una frase, quando mai potrebbe valere quanto diecimila altre frasi? Io ho detto sei volte che la carica di presidente della Repubblica non va ripristinata e che io non voglio essere il presidente della Repubblica: se consideriamo ogni volta come una frase, allora possiamo calcolare sedicimila frasi. E loro non sono stati ad ascoltarne nemmeno una! Allora le mie frasi non valgono che zero, nemmeno mezza frase. Erano le frasi di Chen Boda che per loro ne valevano diecimila. Parlava di “stabilire grandiosamente l’autorità”, riferendosi apparentemente a me, ma in realtà era la sua, di autorità, che voleva stabilire grandiosamente. Hanno messo in giro anche la chiacchiera che l’Esercito popolare di Liberazione sarebbe stato fondato e guidato da me e sotto il comando diretto di Lin. Ma come, chi l’ha fondato non può comandarlo? E poi non possono nemmeno essere considerato l’unico fondatore.
Quando si tratta di questioni di linea e di principio, io non mollo la presa. Sulle grandi questioni di principio, non sono disposto a fare concessioni. Dopo la Conferenza di Lushan, mi sono mosso su tre direttive: primo, lanciare le pietre; secondo, mischiare la terra con la sabbia; terzo, scavare il muro. Ho criticato il materiale con il quale Chen Boda aveva imbrogliato così tanta gente e ho approvato la diffusione del rapporto della 38a Armata e il rapporto della Regione militare di Jinan contro l’arroganza e la vanagloria. Poi, dopo che la Commissione militare aveva convocato una lunga conferenza senza dire fondamentalmente una parola di critica a Chen, ho scritto una nota ad un documento8. Il mio metodo consisteva nel raccogliere queste pietre, scrivervi delle note e lasciare che fossero discusse. Ecco cosa intendo per lanciare le pietre. Quando la terra è troppo compressa non si riesce a respirare, ma con l’aggiunta di un po’ di sabbia ciò diventa possibile. La composizione dell’Ufficio della Commissione militare era troppo compressa, c’era bisogno di aggiungere qualche nuovo membro9. Ecco cosa intendo per mischiare la terra con la sabbia. Riorganizzare la Regione militare di Pechino era scavare il muro.
Voi cosa ne pensate della Conferenza di Lushan? Il documento numero 6 del gruppo della Cina settentrionale10, ad esempio, in fin dei conti può essere considerato rivoluzionario, semirivoluzionario o controrivoluzionario? Personalmente lo considero un documento controrivoluzionario. Eravate tutti alla conferenza dei novantanove11: il Primo ministro ha tenuto un discorso conclusivo e sono state distribuite le autocritiche dei cinque gran generali, oltre a quelle degli altri gran generali Li Xuefeng e Zheng Weishan. Eravamo tutti convinti che la questione fosse risolta. In realtà, la questione di Lushan era tutt’altro che chiusa, tutt’altro che risolta. Loro volevano nascondersi, al punto che non tenevano informati nemmeno i quadri di alto livello dello Stato maggiore. Vi pare anche solo minimamente corretto?
Quelle che ho appena detto sono le mie opinioni personali nell’ambito di questa conversazione informale con voi. Ora non stiamo formulando una risoluzione. Questo compito appartiene al CC.
 
II
 
Bisogna essere prudenti. Sia l’Esercito che le località devono essere prudenti. Non si può cadere nell’arroganza, altrimenti si commetteranno sicuramente degli errori. L’Esercito deve unificarsi e ricompattarsi. Io non credo proprio che il nostro Esercito si ribellerà. Per me, tu Huang Yongsheng non riuscirai mai a far ribellare l’Esercito di Liberazione! Inoltre, sotto ogni armata ci sono divisioni, reggimenti, dipartimenti politici e di supporto; qualora voleste indurre l’Esercito a commettere delle malefatte, credete che vi staranno a sentire?
Voi dovete occuparvi degli affari militari. Non potete occuparvi soltanto degli affari culturali, dovete calarvi anche nelle questioni militari. Occuparsi del lavoro militare non significa alto che studiare la linea, correggere gli stili di lavoro sbagliati, guardarsi dal “roccafortismo” e dal settarismo e promuovere l’unità. L’Esercito ha sempre descritto il proprio stile di lavoro con il detto: “passare come il tuono e muoversi come il vento”. Io sono d’accordo. Tuttavia, quando si tratta di risolvere delle questioni ideologiche, non si può passare come il tuono e muoversi come il vento, ma bisogna assolutamente tirare fuori i fatti e argomentare.
Ho dato il mio consenso al documento della Regione militare di Guangzhou sui tre sostegni e le due cose militari, e, per sollevare l’attenzione di tutti, alla nota di accompagnamento del CC ho aggiunto le parole: “farete serie indagini”12. Ora che i comitati locali del Partito sono stati ricostituiti, è necessario unificare la direzione sotto la loro egida. Se le questioni già decise dai comitati locali del Partito fossero nuovamente sottoposte alla discussione dei comitati del Partito delle forze armate, non sarebbe come scompaginare tutte le carte?
In passato, nelle nostre esercitazioni militari era presente l’addestramento individuale. Fra l’addestramento individuale e l’addestramento in caserma messi insieme, potevano passare cinque o sei mesi. Oggi ci occupiamo solo della cultura e non più degli affari militari. Il nostro esercito è diventato un esercito della cultura.
Se “un pregio porta a tre pregi”13, potrebbe essere che questo vostro pregio porti ad una cosa positiva o ad una cosa non tanto positiva. Varrebbe anche la pena di studiare quali siano stati effettivamente i risultati del congresso degli attivisti14: secondo alcuni è stato positivo, ma secondo molti altri è stato negativo. È principalmente un problema di linea. Se la linea era sbagliata, allora il congresso degli attivisti è stato sicuramente negativo.
L’industria studia Daqing, l’agricoltura studia Dazhai, tutto il Paese studia l’Esercito popolare di Liberazione. Questa parola d’ordine è incompleta. Andrebbe aggiunto: “l’Esercito popolare di Liberazione studia il popolo di tutto il Paese”.
 
III
 
Dobbiamo studiare l’articolo scritto da Lenin nel XXV anniversario della morte di Eugene Pottier. Dobbiamo imparare a cantare L’Internazionale e Le tre regole della disciplina e gli otto punti da tenere a mente .
Non bisogna limitarsi a cantarle: bisogna anche spiegarle e agire secondo quanto dicono. L’Internazionale e l’articolo di Lenin esprimono totalmente le posizioni e la concezione del mondo del marxismo. L’Internazionale dice le catene alla libertà devono essere infrante e che per fare ciò non bisogna affidarsi ad alcun salvatore, dio o imperatore, ma a se stessi. Chi creerà la “futura umanità”? Noi, il popolo lavoratore.
Mentre era in corso la Conferenza di Lushan, io scrissi un documento da settecento caratteri nel quale sollevai la questione se la storia è fatta dagli eroi o dagli schiavi. L’Internazionale dice di unirsi nel partito dei lavoratori e di lottare per la realizzazione del comunismo. Studiate il marxismo! Esso parla di unità, non di scissione! Cantiamo L’Internazionale da cinquant’anni, eppure nel nostro Partito ci sono stati dieci tentativi di scissione. Io credo che potranno essercene ancora altri dieci, o venti, o trenta. Non credete? Io ne sono convinto. Nel comunismo non ci saranno più lotte? Io non credo. Nel comunismo continueranno ad esserci lotte fra il nuovo e il vecchio, fra il giusto e lo sbagliato. Ciò che è sbagliato continuerà a non funzionare e i suoi sostenitori continueranno a cadere anche fra più di diecimila anni.
Le tre regole della disciplina e gli otto punti da tenere a mente “se ognun di noi li ricorderà, / tutto il popolo sempre ci accoglierà”. Oggi non ci ricordiamo bene alcuni passaggi, in particolare la prima regola della disciplina e il primo e quinto punto da tenere a mente. Non ce li ricordiamo molto bene. Se li ricordassimo tutti e agissimo di conseguenza, sarebbe veramente il massimo! La prima regola della disciplina dice che bisogna obbedire a tutti gli ordini, perché solo stando al passo possiamo vincere. Se ognuno andasse al passo che preferisce, la vittoria sarebbe irraggiungibile. Il primo e il quinto punto da tenere a mente, invece, dicono che bisogna essere gentili nei confronti del popolo, dei soldati e dei sottoposti, non bisogna darsi delle arie e bisogna sbarazzarsi completamente dello stile da signori della guerra. Il punto principale è proprio questo. Senza punti principali non ci sarebbero linee politiche. Spero che userete le tre regole della disciplina e gli otto punti da tenere a mente per educare i soldati, i quadri, le masse, i membri del Partito e il popolo.
 
IV
 
Alla Conferenza di Lushan si è detto che bisogna studiare le opere di Marx e Lenin. Spero che, d’ora in avanti, voi studierete di più queste opere. I quadri di alto livello non sanno nemmeno cosa sia il materialismo e cosa sia l’idealismo, vi pare possibile? Che fare se i libri di Marx e Lenin risultano difficili da capire? Si può chiedere aiuto a chi è più esperto. Voi siete tutti segretari, ma dovete comunque anche essere studenti. Io sono studente tutti i giorni: leggo quotidianamente due volumi di Cankao Ziliao e grazie a ciò riesco a capire qualcosa di affari internazionali.
Non ho mai visto di buon occhio chi incaricava la propria moglie di fargli da segretaria. L’ufficio di Lin Biao è controllato da Ye Qun; ogni volta che i quattro15 volevano recarsi da Lin Biao a consultarsi su qualche questione, dovevano passare tramite lei. Quando c’è del lavoro da fare, ci sono questioni da verificare e documenti da esaminare, bisogna farlo da sé. Non bisogna contare troppo sul proprio segretario, né gli va concesso troppo potere. Il mio segretario si occupa soltanto di ricevere e inviare lettere e documenti, ma sono io a decidere quali documenti leggere e, se necessario, sono io a scrivere delle note. Così facendo, non si sbaglia.
 
V
 
Un grande frutto della Grande Rivoluzione culturale è avere smascherato Liu Shaoqi, Peng, Luo, Lu e Yang. Ci sono anche state alcune perdite. Alcuni bravi quadri non sono ancora stati in grado di riemergere. La stragrande maggioranza dei nostri quadri è composta da elementi positivi; quelli negativi costituiscono appena un’esigua minoranza. Quelli di cui è stato necessario sbarazzarsi non superano l’1% e i sospesi non sono nemmeno il 3%.
Gli elementi non positivi devono essere debitamente criticati e gli elementi positivi devono essere incoraggiati, ma senza montargli la testa. Definire un ventenne “supergenio”16 non porta a nulla di buono. All’ultima Conferenza di Lushan alcuni compagni sono stati imbrogliati e ingannati. Il problema non siete voi, ma Pechino. Chi ha sbagliato non deve preoccuparsi: il nostro Partito ha una regola per cui chi ha sbagliato deve autocriticarsi e deve essergli consentito di correggere il proprio errore.
Dobbiamo preoccuparci dell’educazione politica e ideologica. Il principio è imparare dagli errori passati per evitare quelli futuri e curare la malattia per salvare il paziente. Uniamoci per ottenere vittorie ancora più grandi.
 
Distribuiti dal CC del PCC il 17 marzo 1972.
 

 
NOTE
 
La fonte dell’opera è Jianguo Yilai Mao Zedong Wengao (Manoscritti di Mao Zedong successivi alla fondazione della Repubblica popolare cinese ), vol. XIII, Casa editrice dei documenti del Comitato centrale, 1998.
 
1. Con ogni probabilità si intende l’URSS, giacché Peng Dehuai era alleato dei revisionisti sovietici.
2. Huang Yongsheng (1910-1983) era capo di Stato maggiore dell’EPL e direttore dell’Ufficio della Commissione militare del CC del PCC. Wu Faxian (1915-2004) era vicecapo di Stato maggiore, comandante dell’Aviazione dell’EPL e vicedirettore dell’Ufficio della Commissione militare. Ye Qun (1917-1971) era membro dell’Ufficio della Commissione militare, nonché moglie e segretaria di Lin Biao. Li Zuopeng (1914-2009) era vicecapo di Stato maggiore, primo commissario politico della Marina, membro dell’Ufficio della Commissione militare. Qiu Huizuo (1914-2002) era vicecapo di Stato maggiore e direttore del suo Dipartimento logistico, membro dell’Ufficio della Commissione militare. Tutti erano inoltre membri dell’Ufficio politico. I cinque (eccetto Ye Qun che morì nell’incidente aereo del 13 settembre 1971) vennero destituiti subito dopo il tradimento di Lin Biao ed espulsi dal PCC nell’agosto 1973.
Li Xuefeng (1907-2003), già primo segretario municipale di Pechino del PCC dal 1966 al 1967, era presidente del Comitato rivoluzionario provinciale dello Hebei, commissario politico della Regione militare di Pechino e membro supplente dell’Ufficio politico. Zheng Weishan (1915-2000) era comandante della Regione militare di Pechino e primo segretario del Comitato del PCC della Regione militare. Entrambi vennero destituiti nel gennaio 1971.
3. L’ordine del giorno della II Sessione plenaria del IX CC del PCC (23 agosto-6 settembre 1971) consisteva originariamente nella discussione e approvazione del progetto di revisione della Costituzione, del Piano dell’economia nazionale del 1971 e del rapporto della Commissione militare sui preparativi in previsione di una guerra. Lin Biao e Chen Boda fecero in modo di cambiare l’ordine del giorno all’ultimo momento per discutere il rapporto di Lin, nel quale venivano sollevate le questioni del “genio” e del ripristino della carica di presidente della Repubblica. V. anche Discorso di chiusura della II Sessione plenaria del IX CC del PCC , nota 1.
4. “In modo geniale”, “totalmente” e “creativamente”, avverbi utilizzati da Lin Biao nella sua prefazione al “libretto rosso”.
5. Intende il discorso di Lin Biao pronunciato in apertura della II Sessione plenaria del IX CC del PCC, v. nota 3.
6. Ye Qun, accortasi che il piano di Lin e Chen stava precipitando, ritirò il proprio intervento al gruppo della Cina centro-meridionale della II Sessione plenaria del IX CC.
7. Chen Sheng e Wu Guang vissero durante il III secolo a.C. e furono tra i capi della ribellione che rovesciò la dinastia Qin. Hong Xiuquan (1814-1864) fu il condottiero della ribellione dei Taiping contro la dinastia Qing dal 1850 al 1864. Il ben più famoso Sun Yat-sen (1866-1925) fu l’ispiratore e la guida della rivoluzione repubblicana del 1911.
8. V. L’aspetto principale della campagna di critica a Chen e rettifica dello stile di lavoro è la critica a Chen Boda .
9. L’Ufficio della Commissione militare del CC del PCC era l’organismo costituito il 24 settembre 1967 per dirigere il lavoro quotidiano della Commissione. Inizialmente i suoi membri erano Yang Chengwu (direttore), Wu Faxian (vicedirettore), Ye Qun, Qiu Huizuo, Zhang Xiuzhuan, Li Zuopeng, Li Tianhuan e Liu Jinping. Il 28 aprile 1969 la I Sessione plenaria del IX CC costituì un nuovo Ufficio composto da Huang Yongsheng (direttore), Wu Faxian (vicedirettore), Ye Qun, Liu Xianquan, Li Tianyou, Li Zuopeng, Li Desheng, Qiu Huizuo, Wen Yucheng, Xie Fuzhi. Nell’aprile del 1971 venne integrato con Ji Dengkui e Zhang Caiqian per spostare la bilancia a sfavore di Lin Biao.
10. Il documento 6 della II Sessione plenaria del IX CC del PCC fu il verbale della riunione del Gruppo della Cina settentrionale del 24 agosto nella quale Chen Boda distribuì la raccolta di citazioni di Engels, Lenin e Mao sul genio. Il verbale descrisse il discorso di Lin alla sessione come “estremamente importante e ottimo”, “portatore dei sentimenti di tutto il Partito e di tutto il popolo”, e propose di nominare Mao presidente della Repubblica e Lin vicepresidente.
11. V. Note sulla Conferenza di critica a Chen e rettifica dello stile di lavoro , nota 1.
12. V. Nota e aggiunta al documento conclusivo della conferenza della Regione militare di Guangzhou .
13. Nel 1966 Lin Biao aveva avanzato tre “pregi” come criteri per i quadri del Partito: 1) Tengono alta la grande bandiera rossa del pensiero di Mao Zedong? Se non lo fanno, devono essere destituiti. 2) Fanno del lavoro politico e ideologico? Chi ostacola questo lavoro e la Grande Rivoluzione culturale deve essere destituito. 3) Sono attivi nella rivoluzione? Chi manca di entusiasmo deve essere destituito. Tuttavia, Lin aggiungeva che il primo pregio portava da sé gli altri due.
14. Intende probabilmente un congresso degli attivisti nello studio e applicazione creativi del pensiero di Mao.
15. Huang Yongsheng, Wu Faxian, Li Zuopeng e Qiu Huizuo.
16. Così i seguaci di Lin Biao esaltavano il figlio di quest’ultimo, Lin Liguo (1945-1971), che era stato nominato vicesegretario del Comando supremo dell’Aviazione e vicedirettore del suo Dipartimento bellico nell’ottobre 1969.

2 ottobre 2024