In piazza a Biella contro il Ddl fascista sulla sicurezza
Oltre 300 manifestanti a chiederne l'immediato affossamento. Presente il PMLI.

Dal corrispondente dell'Organizzazione di Biella del PMLI
Il 27 settembre davanti alla Prefettura di Biella, i sindacati confederali CGIL e UIL hanno organizzato un presidio per manifestare contro il Ddl fascista 1660 che intende espressamente criminalizzare e colpire il diritto di sciopero e le lotte sindacali. Ma anche le manifestazioni antimperialiste come quelle contro il genocidio del popolo palestinese a Gaza e in Cisgiordania, i movimenti di lotta per il diritto alla casa, contro il cambiamento climatico e contro le grandi opere e la devastazione ambientale, e le proteste anche non violente nelle carceri e nei centri di detenzione dei migranti.
Oltre 300 manifestanti hanno risposto alla chiamata dei due sindacati e hanno aderito anche i principali partiti della sinistra biellese Rifondazione Comunista (PRC), Partito Comunista Italiano (PCI), Alleanza Verdi e Sinistra (AVS) e i Giovani Democratici. Presente il compagno Gabriele Urban, Responsabile dell’Organizzazione di Biella del PMLI, che ha esibito il manifesto di Partito raffigurante la ducessa Meloni vestita da fascista e la scritta “Affossare il decreto fascista sicurezza. Buttiamo giù il governo neofascista Meloni!”.
Nel decreto è particolarmente grave l'articolo 11, che minaccia direttamente i diritti di sciopero e di manifestazione, anche se esercitati in forma di resistenza passiva usando il proprio corpo per bloccare il traffico stradale e ferroviario o l'uscita delle merci da una fabbrica e in tutti gli altri casi analoghi. Esso trasforma infatti il reato di blocco della circolazione da illecito amministrativo in penale, con reclusione fino ad un mese per il singolo manifestante e da 6 mesi a 2 anni se il reato è commesso da più persone. Inoltre, con un emendamento della Lega, la sanzione può arrivare fino a 25 anni di carcere, se il blocco riguarda “opere strategiche” come il ponte sullo Stretto o la Tav. L’Organizzazione biellese del PMLI ribadisce la necessità e l'urgenza della costituzione di un ampio fronte unito contro il DDL 1660 poiché, come ha indicato il Segretario generale del PMLI Giovanni Scuderi, in occasione del 47° Anniversario della fondazione del Partito avvenuta il 9 Aprile 1977, il governo Meloni, “che rappresenta il ritorno di Mussolini nelle vesti femminili, democratiche e costituzionali, sta attuando esattamente la stessa politica interna ed estera di Mussolini e sta completando col premierato il 'Piano di rinascita democratica' della P2 di Gelli e di Silvio Berlusconi, senza incontrare alcun ostacolo concreto e risolutivo dall'imbelle 'sinistra' borghese. Va fermato. Dalla piazza”.

2 ottobre 2024