“Il richiamo di Scuderi allo studio è come un'onda del mare che si infrange in continuazione per abbattere la falesia”
di Ugo - Genova
Sono sicuro che a nessuna compagna e a nessuno compagno sia sfuggito il rilievo e l’importanza delle indicazioni contenute nel discorso del Segretario generale e Maestro del PMLI compagno Giovanni Scuderi, dal titolo “Bisogna studiare per trasformare il mondo”. Discorso pubblicato, per la prima volta, su Il Bolscevico
nel gennaio del 1985 e riproposto, nell’edizione dell’Organo di informazione del Partito, il 26 settembre 2024.
Dopo le approfondite analisi, sul testo, del Portavoce nazionale del PMLI e de “Il Bolscevico”, compagno Mino Pasca, sembrerebbe complicato aggiungere qualche altro elemento. Eppure, non è così. E non è così perché il richiamo allo studio che il compagno Scuderi fa al corpo del Partito, agli autentici marxisti-leninisti e alla classe operaia, deve essere considerato come un’onda del mare che s’infrange in continuazione per abbattere la falesia, in cui impatta, che altro non è, ciò che ancora non si conosce: non bisogna essere mai sazi d’imparare.
Il testo del compagno Scuderi è suddiviso in sei capitoli: Perché dobbiamo studiare; Chi deve studiare; Che cosa dobbiamo studiare; Come studiare; Studio individuale e studio collettivo; Studiare è un dovere marxista-leninista. Nessun capitolo è più importante di un altro. Questo perché sono fra essi collegati, perché seguono un filo comune, e perché il testo possiede la capacità di essere, nonostante siano trascorsi 39 anni dalla sua prima pubblicazione, nello stesso tempo di estrema attualità e in grado di tracciare il comportamento futuro che devono assumere tutti i compagni del Partito se non vogliono rischiare di smarrire la linea marxista-leninista-pensiero di Mao e divenire preda della borghesia e del revisionismo.
D’altronde, volente o nolente, tutti quanti siamo soggetti a subire dai media, dai mezzi d’informazione di massa, quei continui messaggi che hanno la subdola missione di indottrinare, di convincere che il sistema borghese è l’unico possibile e che non è sostituibile con altre forme di regime. Missione, è bene rimarcare, compiuta molto spesso da intellettuali pseudo progressisti al soldo dei padroni che si descrivono di sinistra, e scelti probabilmente perché appaiono, alle masse, più aderenti ai loro desideri.
Ognuno di noi, e nessuno escluso, si può dire immune a questo continuo lavaggio del cervello. Che lentamente, simile a una goccia, scava e nel suo scavare può confondere, fare deviare, persino persuadere che lottare per il socialismo è come battagliare contro i mulini a vento.
Ebbene, cosa ci dice, nel suo testo, il compagno Scuderi? Ci dice che lo studio del marxismo-leninismo-pensiero di Mao serve proprio per erigere una barriera culturale contro le manipolazioni, che ci preserva e che ci prepara alla lotta di classe evitando il pericolo di cadere nel tranello teso dalla borghesia attraverso i suoi servi, e che ci vaccina dalle infezioni revisioniste. Lo studio del marxismo-leninismo-pensiero di Mao è, in conclusione, l’anticorpo necessario sia per non cadere nella trappola revisionista e sia per condurre una lotta che non sia di sola difesa, ma piuttosto di attacco, perché di attacco alla cultura borghese dev'essere la nostra azione e la nostra propaganda politica.
Come sappiamo studiare non è fare la rivoluzione. Tuttavia, ci prepara a farla, e soprattutto ci permette di comprendere le dinamiche economiche, e quelle sociali che regolano e muovono il mondo e le società.
“Le condizioni cambiano di continuo ed è necessario studiare perché il nostro pensiero si adatti alle nuove condizioni. Anche coloro che hanno una comprensione abbastanza buona del marxismo e sono relativamente saldi nella loro posizione proletaria devono continuare a imparare, assorbire quanto c’è di nuovo e studiare i problemi”
(Mao Zedong).
Tuttavia l’invito, ma giustamente è qualcosa di più di un invito, del compagno Scuderi allo studio del marxismo-leninismo-pensiero di Mao, non deve distrarre dai compiti prioritari di studio che deve assumere ogni compagna e ogni compagno del PMLI e ogni proletario che lotta per la propria emancipazione e per il proprio riscatto sociale. Priorità che deve essere indirizzata all’approfondimento e allo studio, come anche la compagna Monica Martenghi nel suo saluto a nome del CC del PMLI alla Commemorazione di Mao ha rimarcato, della linea politica del PMLI. Linea politica che non percorre una strada differente dal marxismo-leninismo-pensiero di Mao, ma che si è modellata all’analisi delle situazioni economiche, sociali, storiche e contemporanee del nostro Paese. Ecco perché si deve studiare i testi marxisti-leninisti-pensiero di Mao e nello stesso tempo, ma con maggiore rigore, conoscere e assimilare la linea del Partito. In caso contrario sapremo bene la teoria marxista-leninista, ma conosceremo meno la sua applicazione sul terreno della lotta di classe.
“Se possediamo una giusta teoria, ma ci limitiamo a farne oggetto di conversazione e ad archiviarla senza metterla in pratica, allora questa teoria, per quanto buona, non ha alcuna importanza”
(Mao Zedong).
Mi permetto di fare, a questo punto, un esempio. Mettiamo il caso che un compagno del PMLI, attraverso lo studio, riesce ad avere una buona conoscenza dei vari testi marxisti-leninisti. Conoscerà, per cui, il valore che possiede la merce nel sistema di produzione capitalistico, la differenza tra la rendita e il plusvalore, quella tra idealismo e marxismo dialettico. Ma nel suo programma di studio ha tralasciato di studiare e assimilare, e magari perché pensava di completare la propria preparazione politica con i classici del marxismo, i documenti, e gli Editoriali in cui vi è descritta la linea del Partito. Capita, per esempio, che partecipa a una assemblea in cui vari personaggi, della sinistra parlamentare, dibattono sostenendo che l’obiettivo strategico e principale che deve assumere la classe operaia e la sinistra istituzionale, è difendere la Costituzione Italiana perché fondata sulla Resistenza e perché è la migliore del mondo. Il “nostro” riflette sugli articoli. Li snocciola: il diritto al lavoro, l’Italia che ripudia la guerra, il diritto del cittadino di riunirsi, e di manifestare liberamente il proprio pensiero, la scuola aperta per tutti, il divieto della ricostruzione del partito fascista. Se il compagno avesse letto, semplicemente se avesse letto con attenzione, l’Editoriale del compagno Scuderi “La via maestra per cambiare l’Italia” saprebbe cosa pensare, capirebbe che ciò che gli stanno raccontando è un inganno, comprenderebbe che quella ammirata Costituzione italiana è una Costituzione borghese, e che gli unici articoli rispettati sono quelli che garantiscono il potere politico-economico alla borghesia. Mentre quelli sopra citati, che potrebbero interessare al proletariato, non sono mai stati applicati e mai lo saranno. Ma il compagno in questione non è aggiornato, e allora abbagliato potrebbe persino prendere per positivo ciò che viene argomentato. In caso contrario, se avesse studiato la linea del Partito, potrebbe prendere la parola e fare emergere le evidenti contraddizioni, smascherare l’impianto ingannatore, descrivere quella strategia una raccolta di parole vuote e utili solo per presentarsi alle masse come paladini dei loro diritti.
La fase politica che sta attraversando il nostro Paese è sotto gli occhi di tutti. La destra neofascista meloniana al potere. La riforma piduista e neofascista della giustizia. La tolleranza nei confronti dei gruppi fascisti di Fdl e di Forza Nuova. L’omofobia. Le misure antimigranti. Il premierato, l'autonomia regionale differenziata, la fascistizzazione dello Stato. Il ddl sicurezza. La guerra imperialista mondiale che si presenta alle porte. In questi momenti di tensione e di ricostruzione reazionaria, che tanto ricorda il ventennio fascista, una delle prime vittime, come tradizione esige, risulta essere la stampa, poi ci sono i popoli. Le maglie dell’informazione vengono serrate, e le uniche voci che il potere fa filtrare sono voci proprie, o comunque al soldo della borghesia.
Nostro dovere, da marxisti-leninisti, è rompere, ma occorre farlo con competenza, quel muro del silenzio, della disinformazione, eretto dalla controrivoluzione e dai lacchè della borghesia. Ed esiste solo un modo per riuscirci. E quel modo ce lo indica il compagno Scuderi con il suo discorso “Bisogna studiare per trasformare il mondo” perché studiando si acquisisce, nei confronti delle masse, autorevolezza, capacità, viene, e verrà, riconosciuta quella competenza che ci permetterà di raggiungere l’obiettivo strategico di dare al PMLI un corpo da Gigante Rosso; primo passo per avanzare sulla via dell’Ottobre, verso la Rivoluzione socialista.
“Possiamo imparare ciò che non sappiamo. Non siamo solo capaci di distruggere il vecchio mondo, siamo anche capaci di costruirne uno nuovo”
(Mao Zedong).
9 ottobre 2024