Promossa dal collettivo “Cambiare rotta”
Importante iniziativa per la Palestina libera a La Sapienza di Roma
Dal confronto pieno sostegno alla resistenza palestinese senza se e senza ma, e condanna del sionismo israeliano. La destra all'attacco. Saltato per motivi tecnici l'intervento di Leila Khaled
Tra le iniziative che hanno preceduto la manifestazione nazionale per la Palestina del 5 ottobre nella capitale, spicca senz'altro l'assemblea organizzata dal collettivo universitario “Cambiare Rotta” a La Sapienza di Roma. Il titolo, “Palestina: le radici del genocidio, gli orizzonti della lotta” dichiarava espressamente l'importa del dibattito tenuto nel pomeriggio del 2 ottobre alla presenza di oltre un centinaio di studenti e studentesse, esperti e professori. Oltre a Miriam Abu Sambra, ricercatrice, Giovanni Ruocco, professore di studi decoloniali de La sapienza, Francesca Farrugia dell'Istituto di ricerche internazionali Archivio disarmo e Sergio Cararo, giornalista di Contropiano, era previsto l'intervento di Leila Khaled, storica militante palestinese e membro del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (PFLP).
“Ricomincia l’anno accademico, recuperiamo quindi il dibattito sulla questione palestinese con professori, esperti e militanti che hanno fatto la storia della resistenza palestinese come Leila Khaled”, si leggeva nel post di “Cambiare Rotta” nella locandina di presentazione dell’evento.
L'iniziativa che si è tenuta nell'aula 7 dell'edificio Fermi è stata osteggiata fin dalla sua promozione dai filosionisti d'ogni sorta, a partire dai membri di Fratelli d'Italia presenti nei rettorati accademici, in parlamento, e sui fogliacci quotidiani a loro asserviti come Libero ed Il Giornale.
Il grimaldello delle critiche è stata la presenza della Khaled, attiva alla fine degli anni sessanta in azioni militari della resistenza palestinese, inclusi due dirottamenti, e nota per una serie di foto che la ritraggono in quegli anni mentre imbraccia un AK-47 indossando una Kefiah. Nella realtà però il vero obiettivo del boicottaggio dei filo-sionisti è la chiara posizione del convegno e la sua netta condanna dello stato sionista d'Israele.
“Alla Sapienza i cattivi maestri salgono in cattedra. Studenti filopalestinesi hanno invitato a un evento Leila Khaled, (...) inserita nella lista delle organizzazioni terroristiche dall'Ue e dagli Stati Uniti. Una scelta vergognosa che dovrebbe essere stigmatizzata da tutte le forze politiche”, ha avuto il coraggio di tuonare la senatrice di Fratelli d’Italia, Ester Mieli. Invece, il presidente di Fratelli d’Italia in Senato, Lucio Malan, ha addirittura chiesto al Rettore di non autorizzare “queste messe in scena in un periodo delicatissimo per il Medio Oriente per la cui situazione non si sente davvero il bisogno di alimentare dibattiti con accenni eversivi”, confermando la volontà di tappare la bocca con ogni mezzo a chi la pensa diversamente dall'esecutivo neofascista in carica, grande amico di Israele e del boia Netanyahu.
“Nessuno ci farà cambiare idea. Rispettiamo la Khaled – hanno detto i promotori ed i loro invitati – perché ha dato un contributo di tutta una vita alla resistenza palestinese. E' La leader delle donne palestinesi e quindi è anche una nostra leader qui dentro”.
Alla fine il dibattito si è regolarmente tenuto e con pieno successo, e l'assenza per motivi tecnici di collegamento con la Khaled non sposta di una virgola l'importanza dell'iniziativa. Per tutta risposta agli attacchi dei filo-sionisti, i partecipanti hanno ribadito fino in fondo il loro appoggio a tutta la resistenza palestinese senza nessuna eccezione, nella quale inseriscono a pieno titolo gli avvenimenti dello scorso 7 ottobre, e hanno chiamato alla partecipazione di massa alla manifestazione del 5 ottobre a Roma.
“Oggi importante iniziativa in Sapienza sulla Palestina – hanno scritto i promotori immediatamente dopo il termine dell'incontro – che rimette al centro la necessità di mobilitarsi di fronte al genocidio e all'escalation in corso in tutto il quadrante mediorientale. Numerosissimi studenti, ospiti e docenti hanno risposto ai tentativi di attacco mediatico che in questi giorni volevano criminalizzare i tanti solidali con il popolo palestinese e libanese che in questo paese continuano ad affermare la necessità di fermare l'escalation e il terrorismo di Israele e le complicità dell'Italia e delle università con le guerre in corso”.
Infine, significativo il richiamo alla giornata di agitazione nazionale universitaria del prossimo 8 ottobre "Mille bandiere per la Palestina: la resistenza fa scuola", alla quale annunciano la loro presenza negli atenei di tutta Italia.
9 ottobre 2024