Bellicismo imperialista del Capo di stato maggiore, l'ammiraglio Enrico Credendino
“La Marina pronta a intervenire quando e dove richiesto”
“In Mar Rosso siamo in guerra”. “Quest'anno abbiamo fatto con i francesi nel mar Tirreno la più grande esercitazione aeronavale mai fatta”. “L'industria deve accelerare la produzione di munizionamento”.

Di fronte all'escalation delle guerre imperialiste di occupazione scatenate in Medio Oriente dal nazisionista Netanyahu e in Ucraina dal nuovo zar Putin, il Capo di stato maggiore della Marina militare italiana, l'ammiraglio Enrico Credendino, in una intervista a La Stampa del 2 ottobre ha dichiarato, senza tanti rigiri di parole, che la Marina militare da mesi è in allerta, con un paio di navi pronte a scattare in ogni momento.
“Le navi possono uscire in mare in 24 ore, rifornite di viveri, combustibile, armi e munizioni – ha precisato fra l'altro Credendino - Per il Libano il piano è pronto, se servirà, per evacuare personale civile e militare. E siamo in continuo contatto con le marine alleate”.
Anche nel caso in cui le nostre navi e le nostre basi dovessero essere oggetto di un attacco come è accaduto pochi giorni alle postazioni Unifil in Libano “Siamo pronti e preparati a reagire come peraltro è già successo in precedenti occasioni… Ribadisco: siamo comunque pronti a intervenire, quando richiesto e dove richiesto dal livello politico”, come peraltro è già accaduto nel maggio scorso quando le navi “Duilio” e “Fasan” hanno abbattuto i droni lanciati dagli Houthi nel Mar Rosso.
Preso dall'euforia bellicista Credendino, senza tanti rigiri di parole, confessa che: “Il mondo è cambiato in questi due anni e mezzo, dall'invasione dell'Ucraina in poi. E noi, ma non solo noi, abbiamo cambiato la nostra mentalità. Eravamo stati abituati per lungo tempo a fare operazioni di peace keeping. L'invasione russa ci ha costretto a rivedere le modalità di addestramento per essere pronti a qualunque tipo di minaccia, compresa quella cyber. Adesso le nostre navi sono pronte a qualsiasi forma di lotta, anche ad alta intensità. A maggio di quest'anno abbiamo fatto con i francesi nel mar Tirreno la più grande esercitazione aeronavale mai fatta: la loro squadra e la nostra si sono scontrate in un gioco libero per un mese, simulando ogni scenario e ogni forma di lotta. Abbiamo cambiato passo e abbiamo chiesto all'industria di cambiare il loro: devono accelerare la produzione di munizionamento... nel Mar Rosso ci siamo trovati ad affrontare droni da 50mila euro con missili che costano 2 milioni di euro. Una cosa non sostenibile. Bisogna che l'industria, che si è già attrezzata, acceleri con la produzione del munizionamento per consentirci di essere sempre pronti a rispondere”.
In barba all'articolo 11 della Costituzione già da tempo ridotta a carta straccia, Credendino rilancia le rinate ambizioni interventiste dell'imperialismo italiano pronto a condurre guerre di offesa lontano dai confini nazionali per difendere i propri interessi in ogni angolo del mondo a cominciare dalle rotte marittime perché “sono la nervatura della nostra economia e gli effetti dei conflitti si stanno concentrando nella nostra area. Nel Mediterraneo stazionano diverse navi combattenti russe, sottomarini compresi, che sono l'incubo delle portaerei americane. In Mar Rosso dobbiamo usare una parola desueta, ma siamo in guerra. Quando gli Houthi ci attaccano con droni e missili, stanotte c'è stato l'ultimo attacco contro una nave mercantile, lì c'è la guerra. È la prima volta dal 1945 che dobbiamo fare fuoco contro bersagli nemici. L'attività degli Houthi ha ridato linfa al fenomeno della pirateria somala, che approfitta del calo di attenzione e di presenza nell'Oceano indiano. Ecco perché la Marina ha aumentato molto la sua presenza. E si dovrebbe ormai parlare di Mediterraneo globale, perché anche quello che accade nell'Indo-Pacifico si riverbera, via mare, sulla nostra economia. Ecco perché siamo andati lì. Per un Paese marittimo come il nostro è essenziale che i mari, tutti, siano sicuri”.
Insomma, l'imperialismo italiano e il governo neofascista Meloni che ne cura gli interessi, hanno un ruolo di primo piano nei preparativi di una guerra mondiale tra i blocchi imperialisti dell'Ovest e dell'Est sotto l'ombrello della Nato e nella Ue con accordi, alleanze e operazioni militari che avvengono all'oscuro dell'opinione pubblica e del parlamento e non certo per difendere la libertà di navigazione o garantire sicurezza e stabilità globale ovunque sia necessario come recita la propaganda bellicista.

16 ottobre 2024