Circa 3.000 i manifestanti antimperialisti
In piazza a Napoli contro il G7 Sicurezza
Manganellate e lacrimogeni sui manifestanti
Redazione di Napoli
Una Napoli forse mai così blindata dalle forze di polizia ha “accolto” il G7 nelle giornate tra venerdì 19 e domenica 21 ottobre secondo l’organizzazione di stampo neoascista voluta dal Ministro della Difesa Guido Crosetto.
Vietata ogni circolazione delle auto nel centro di Napoli con chiusura anche delle tratte della metropolitana, inibizione del passaggio dei taxi fino a Santa Lucia e per lunghi tratti fino alla fermata della stazione della metro di Mergellina. Le “forze dell’ordine” agli ordini del ministro dell’Interno Piantedosi a presidiare tutto il centro della città con autoblindate e spesso gli agenti in assetto antisommossa. Un clima spettrale rotto in maniera significativa dai manifestanti antimperialisti che hanno partecipato sabato 20 al corteo organizzato dai centri sociali, sindacati di base (come l’USB) e altre realtà antagoniste napoletane che hanno dato vita ad una manifestazione combattiva quanto generosa perché condotta sotto una pioggia battente per denunciare fermamente il genocidio del popolo palestinese da parte dei nazisionisti di Israele.
Il colorato striscione di apertura (“Contro le Vostre guerre, Palestina Libera, No al G7, no al ddl 1660”) caratterizzava la manifestazione che partiva alle 16 da piazza Garibaldi e si dirigeva proprio verso il centro città bloccato dalla famigerata “zona rossa”. Migliaia di manifestanti - circa 3mila - invadevano pacificamente il Rettifilo per poi guadagnare la zona Universitaria e collocarsi all’altezza di piazza Bovio; durante il tragitto forti gli slogan e le proteste all’indirizzo di una sede di Fratelli d’Italia coperta da uno striscione “A pieno regime. No al ddl 1660”.
Il corteo riusciva a proseguire per il centro coraggiosamente e incurante della provocatoria dislocazione degli agenti in assetti antisommossa raggiungendo prima piazza del Municipio poi il Teatro S. Carlo e, infine, piazza Trieste e Trento a due passi da piazza del Plebiscito. “Siamo contro questa passerella di morte, di armi e di guerra. Noi manifestiamo nonostante i divieti della questura perché di fronte i diritti democratici non bisogna arretrare”, ha detto un giovane dei Centri sociali.
Il governo della ducessa Meloni non ammette contestazioni e manifestazioni di piazza e così anche questa volta i poliziotti hanno caricato all’altezza del palazzo della prefettura i manifestanti prima con manganelli e scudi e poi con i lacrimogeni e dopo diversi minuti hanno avuto la meglio rispetto al comparto ben organizzato dai manifestanti, che alla fine hanno arretrato di qualche metro ma sono rimasti a presidiare la piazza ancora a lungo.
Noi marxisti-leninisti partenopei siamo ammirati dai manifestanti antiG7 e confermiamo la nostra piena solidarietà militante per aver sfidato la santa alleanza imperialista presente a Napoli sulla sicurezza, nell’ottica strategica di buttare giù il governo neofascista Meloni.
23 ottobre 2024