Importante commento di uno studente universitario all'ultima relazione del Segretario generale del PMLI al CC del Partito
Scuderi ci ricorda ancora una volta l’attualità del marxismo-leninismo-pensiero di Mao. La sua analisi ci aiuta a comprendere la giusta linea da intraprendere
di Marte - Napoli
Nel suo discorso alla 7ª Sessione plenaria del 5° CC del PMLI, il compagno Segretario generale Giovanni Scuderi ha saggiamente e sapientemente dimostrato ancora una volta l’attualità del marxismo-leninismo pensiero di Mao, sia nella sua analisi della situazione internazionale, drammatica e che richiede ampi sforzi per la pace, che della situazione interna, da vera e propria dittatura neofascista, una dittatura ormai sempre più aperta, seppur in “forme” esteriori diverse in cui essa si pone, tramite la “fedeltà alla Costituzione del 48” e al “paradigma antifascista” di tipo borghese che indica solo nel fenomeno storico di Mussolini il fascismo vero e proprio, un’analisi povera, debole e quindi incapace di comprendere appieno in cosa consista il fascismo, a differenza invece della definizione che a tale fenomeno politico interno al capitalismo fu data da parte del Comintern nel 1935 tramite il compagno bulgaro Georgi Dimitrov, che a sua volta ampliò la definizione già data nel 1923, agli albori del fenomeno, da Clara Zetkin, ossia di fenomeno di “estremizzazione” del capitalismo in una fase “emergenziale” in cui la borghesia piccola, media e grande sente ancora di più la pressione da parte delle classi sociali più basse e povere che reclamano i loro legittimi diritti, reprime, opprime e in ultima istanza legalizza qualsiasi forma di oscuramento del dissenso.
All’analisi del compagno Scuderi, indubbiamente ponderata, ragionata e che aiuta a comprendere la giusta linea da intraprendere, vorrei però aggiungere un ulteriore fattore, che è stato in parte menzionato nella stessa discussione iniziata dal Segretario generale e che lo stesso PMLI ha più volte enunciato, ossia la connivenza aperta da parte della “sinistra” borghese, sia essa parlamentare o appartenente alla galassia della “sinistra radicale” che di fatto altro non fa che fornire appoggi esterni al PD e al “centro-sinistra”, che altro non fa che fornire una giustificazione “da sinistra” all’attuale dittatura fascista. Non un commento da parte dei leader della cosiddetta “opposizione” è stato rilasciato in merito alle proteste, alle manifestazioni, alla repressione poliziesca e alla stretta, anche legale, in merito al diritto, in teoria garantito anche dalla “democratica” costituzione borghese di cui anche molti “comunisti” amano riempirsi la bocca, di manifestazione e di protesta; questi ultimi sono preoccupati piuttosto a stringere “alleanze” di tipo elettoralistico e a “spartirsi” la “fetta” di una eventuale “torta” nel caso il “centro-destra” neofascista si dimostrasse incompetente e perdesse temporaneamente le grazie della borghesia italiana.
L’attuale situazione, “consolidatasi” con le recenti elezioni europee (non vincolanti a livello nazionale e pari piuttosto ad una forma di “sondaggio” esteso a tutto il Paese), è preoccupante: pare si sia tornati ad un “bipolarismo” di tipo berlusconiano, con una destra e una “sinistra” che dominano e senza più possibili “contraltari” o “alternative” della cosiddetta “anti-politica” e degli “indignati” del Movimento 5 Stelle, ormai pienamente schieratosi con il “centro-sinistra”.
Un ulteriore fattore da prendere in considerazione è dato da quelle aree della “sinistra radicale”, di cui ormai hanno fatto parte anche molti miei ex “compagni”, che hanno dato pieno appoggio con le loro “indicazioni di voto” alla “nuova sinistra” borghese avallando i suoi “candidati strategici” e sottraendo potenziali giovani nuove leve politicamente progressiste, democratiche e in taluni casi sinceramente antifasciste, corrompendole oltre ogni limite possibile e immaginabile e inquinando la nostra immagine di marxisti-leninisti e quindi di comunisti, facendo credere alla maggioranza della popolazione comune che i “comunisti” siano la “sinistra” borghese in tutte le sue sfumature, da quelle più apertamente neoliberali a quelle riformiste e infine trotzkiste e dell’ultrasinistra anarcoide, che in realtà con noi mai hanno avuto e mai avranno a che fare (al punto che molte di queste formazioni sono state storicamente responsabili di aggressioni fisiche ai marxisti-leninisti, tra cui anche al PMLI direttamente e ai suoi membri).
Ritengo sia nostra “priorità” rivolgerci a queste masse apolitiche in ogni modo, in quanto queste hanno già disertato le urne, un primo passo fondamentale che implica una comprensione, consapevole o meno, dell’inutilità e della futilità della politica borghese. Il nostro astensionismo, lungi dall’essere un astensionismo di tipo funzionale al capitalismo come quello di tipo bordighiano o trotzkista, che finisce poi puntualmente per servire direttamente o meno le “democrazie liberali” (e ripenso a tal proposito al commento di una nota falsa “comunista” oggi non più tra noi al contraddittorio con Mino Pasca in merito alla Commemorazione del 50esimo della scomparsa di Stalin nel marzo 2003 sul settimo canale televisivo italiano).
Tutte queste considerazioni dimostrano ancora di più l’attualità delle nostre posizioni, della nostra analisi e in ultima istanza della scienza immortale del marxismo-leninismo-pensiero di Mao, faro dei popoli verso il progresso politico, sociale e in ultima istanza umano.
23 ottobre 2024