Piazze unite per la Palestina e contro il ddl sicurezza
Migliaia di manifestanti in corteo da Milano a Catania
Il 19 ottobre in molte città, dal Nord, al Sud Italia e nelle Isole, la mobilitazione nazionale contro il ddl sicurezza e il G7 dei ministri della Difesa a Napoli (vedi articoli pubblicati a parte) si sono intrecciate con le manifestazioni di solidarietà e sostegno alla Resistenza e al popolo palestinese a cominciare da Milano
dove migliaia di manifestanti sono scesi in piazza per dare vita alla 54ª manifestazione a favore della Palestina e contro il ddl Sicurezza organizzata da tutte le associazioni e organizzazioni palestinesi.
Il corteo, come previsto, è partito da Porta Venezia ma si è diretto verso Piazza Repubblica. Un cambio di percorso, è stato spiegato dagli organizzatori, concordato con la Digos, rispetto all'idea iniziale di dirigersi verso piazza San Babila.
I manifestanti sono sfilati dietro lo striscione di apertura del corteo con su scritto “Stop al genocidio. Stop alla criminalizzazione delle lotte” urlando slogan e innalzando cartelli antisionisti e a favore della Resistenza palestinese.
"Chi giustifica l'uccisione di un bambino, una donna o un combattente è un sionista" ha scandito dal microfono Mohammad Hannoun, Presidente della associazione palestinesi in Italia, chiedendo poco prima della partenza del corteo un minuto di silenzio per le vittime "del genocidio". Lungo il percorso diversi manifestanti hanno mostrato cartelli con l'immagine di Yahya Ibrahim Hassan Sinwar, il capo di Hamas assassinato nei giorni scorsi dai nazisionisti di Netanyahu nel corso di un bombardamento, e la scritta "È vissuto come un eroe, è morto come una leggenda". "La resistenza è immortale " è scritto su un altro cartello portato da un giovane egiziano.
"La morte di Sinwar e di altre 40 mila persone - ha aggiunto Mohammad Hannoun - è il prezzo da pagare per la libertà, un prezzo che non avremmo dovuto pagare se le istituzioni si fossero schierate dalla parte giusta, quella degli oppressi. Stop al genocidio, fermiamo la mano degli assassini sionisti, basta armi ad Israele”.
A Napoli
il corteo Anti G7 e pro Palestina è stato violentemente represso a suon di manganellate e lacrimogeni per impedire alle migliaia di manifestanti di avvicinarsi a Palazzo Reale, sede del summit imperialista e guerrafondaio. Alla manifestazione hanno preso parte molti studenti dei collettivi universitari e degli istituti superiori, l'Usb, i centri sociali, fra cui “Officina 99”, gli attivisti di Mare Libero, il sacerdote comboniano Alex Zanotelli e il referente a Napoli per gli immigrati della Cgil Jamal Quaddorah.(si legga l'articolo a parte)
A Savona
la manifestazione per la Palestina: “Stop alla guerra e allo sterminio della popolazione” è iniziata da Piazza Sisto e dopo aver percorso le vie del centro cittadino si è conclusa in Piazza Mameli. Durante il corteo diversi manifestanti hanno innalzato cartelli con la richiesta di sanzioni contro Israele.
Alla mobilitazione hanno aderito: Posto in prima fila in un altro mondo possibile; Savona Disarmo, Associazione Culturale Liguria Palestina, doMani; CUB – Confederazione Unitaria di Base – Savona; Sanitari per Gaza; Medicina Democratica Liguria; Non Una Di Meno – Savona; ANPI Savona Com. Provinciale; Arci Savona; Ciclofficina Alfonsina; Comunità Islamica Savonese; Bottega della Solidarietà Savona; Officina della Pace ; Casa dei Circoli, culture e popoli; Attac Savona; Comitato savonese acqua bene comune; Italia-Cuba Circolo di Savona; Isrec Savona, UDI Savona – Unione Donne in Italia Gruppo di; Nuovofilmstudio; Caritas Diocesana Savona-Noli; Comunità servizi fondazione diocesana Onlus; Legambiente Savona; ACLI Savona; Aned Savona; Emergency Savona; Operazione Colomba.
Centinaia di manifestanti in corteo da Piazza San Marco a Piazza Santo Spirito anche a Firenze
. Tante le realtà presenti: gli studenti dei collettivi universitari e degli istituti superiori, ricercatori e dottorandi, rappresentanti dei palestinesi che vivono in Toscana e delle comunità curde, attivisti di Fridays for Future, il Collettivo degli operai ex Gkn e una delegazione di lavoratori iscritti al Sudd Cobas. Tante anche le bandiere palestinesi, le kefiah indossate dai manifestanti e anche alcuni vessilli gialli raffiguranti il simbolo di Hezbollah.
Lungo il percorso tanti slogan, cori e cartelli per la “Palestina libera” e contro i bombardamenti israeliani, fra cui “Firenze lo sa da che parte stare, Palestina libera dal fiume fino al mare”, “Israele assassini giù le mani dai bambini”.
Negli interventi iniziali, prima che la manifestazione si muovesse, dal microfono è stato ricordato il leader di Hamas assassinato lo scorso 16 ottobre avvertendo che: "la lotta del popolo palestinese non è nata e non morirà con Sinawar".
A Vicenza
, nonostante a pioggia battente, un corteo di diverse centinaia di manifestanti ha attraversato la città dalla stazione verso il centro storico fino a piazza Matteotti. “Palestina, Gaza, West Bank, Libano: liberi dall’oppressione sionista” è lo slogan che hanno scandito e unito i manifestanti. Hanno aderito fra gli altri i rappresentanti della comunità palestinese, Prc, i Centri Sociali Caracol e il Bocciodromo.
Centinaia di manifestanti sono sfilati in corteo anche a Cagliari
da Via Sant'Alenixedda, accanto al Teatro Lirico, fino Piazza Yenne. Fra le tante bandiere palestinesi anche un cartello con la foto di Yahya Ibrahim Hassan Sinwar.
In testa al corteo lo striscione di apertura recita: "La vostra repressione non ci fermerà, gherraus impari" (combattiamo insieme, in lingua sarda).
Tanti cori contro il governo Meloni e il ddl sicurezza fra cui "Il 5 ottobre ce lo ha insegnato, forzare un blocco non è reato".
La manifestazione è stata promossa dall'Assemblea sarda contro il Ddl 1660.
In oltre mille manifestanti sono scesi in piazza a Catania
al fianco della Resistenza palestinese domenica 20 ottobre, presente il PMLI. (si veda l'articolo a parte)
23 ottobre 2024