Intervento di Prodomo a nome della Cellula “Vesuvio Rosso” di Napoli del PMLI all’Assemblea contro il Ddl 1660
Il ddl fascista sulla sicurezza è funzionale al progetto piduista della repubblica presidenziale nella forma del premierato. Buttiamo giù il governo neofascista Meloni che rappresenta il ritorno di Mussolini nelle vesti femminili "democratiche" e costituzionali
Compagne e compagni, amiche e amici,
a nome dei marxisti-leninisti partenopei prendo la parola per affermare la nostra contrarietà al disegno di legge n. 1660. Si tratta di un provvedimento liberticida e fascista senza precedenti dai tempi della legislazione emergenziale “antiterrorismo” degli anni '70-'80, strettamente funzionale al progetto piduista di repubblica presidenziale nella forma del premierato della ducessa Meloni, che attraverso la creazione ad hoc di nuove fattispecie di reati ed enormi aumenti di pena per i reati già esistenti, mira espressamente a criminalizzare e colpire il diritto di sciopero e le lotte sindacali. Mentre aumentano contemporaneamente la tutela delle forze repressive dello Stato e le immunità dei corpi militari e dei servizi segreti. Tutto ciò anche in previsione delle nuove misure economiche di lacrime e sangue che il governo neofascista Meloni sta preparando per i lavoratori, i pensionati e le masse popolari e dei preparativi di guerra imperialista che avanzano anche in Italia.
In sintesi il cosiddetto “pacchetto sicurezza” del governo prevede, in materia di “lotta al terrorismo” e “sicurezza urbana”, la punibilità da 2 a 6 anni di carcere per la detenzione di pubblicazioni che “potrebbero servire” a preparare strumenti per commettere atti di terrorismo; si pensi al nuovo reato di “occupazione arbitraria di immobile destinata a domicilio altrui”, con pene fino a 7 anni e una procedura d'urgenza per lo sgombero, chiaramente diretto a colpire i movimenti per il diritto alla casa e applicabile anche alle famiglie morose per necessità. Nonché l'estensione del Daspo urbano ai trasporti pubblici (ferrovie, stazioni, aeroporti, ecc.) per i soggetti con condanne, anche non definitive, nei 5 anni precedenti.
Secondo noi marxisti-leninisti l’articolo del disegno di legge più grave è il n. 11 che minaccia e colpisce direttamente i diritti di sciopero e di manifestazione, con pene fino a 2 anni, anche se esercitati in forma di resistenza passiva usando il proprio corpo per bloccare il traffico stradale e ferroviario o l'uscita delle merci da una fabbrica e in tutti gli altri casi analoghi.
Sempre in nome della “sicurezza urbana”, per colpire le donne Rom, con un'apposita misura razzista viene resa facoltativa la non detenzione in carcere, ma in strutture esterne, per le donne incinte e le madri di bimbi fino ad un anno di età.
C'è poi una serie di articoli finalizzati ad aumentare le tutele e l'impunità per gli agenti di polizia giudiziaria, pubblica sicurezza, carabinieri, guardie penitenziarie, finanzieri, polizia stradale e pubblici ufficiali in generale, attraverso drastici aggravamenti di pena (fino al triplo dei 7 anni attuali) in caso di violenza, resistenza o minaccia da parte di singoli e di manifestanti in particolare. I poliziotti saranno autorizzati a portare armi non di ordinanza anche al di fuori del servizio. E per il nuovo reato di “deturpamento e imbrattamento di cose altrui”, concepito per colpire le proteste ambientaliste, si rischieranno pene fino a 3 anni e 12.000 euro di multa, se recidivi.
Con altri due articoli marcatamente fascisti e razzisti si introducono varie misure per assicurare un regime terroristico di “sicurezza” nelle carceri e nei centri di trattenimento per i migranti (Cpr, Cpa): con aumento di un terzo della pena l'aggravante del reato di “istigazione a disobbedire alle leggi” a mezzo scritti o comunicazioni ad altri detenuti (basta un biglietto), e si introduce il nuovo delitto di “rivolta all'interno di un istituto penitenziario”, anche in forma di resistenza passiva e non violenta, con pene da 2 a 8 anni e da 1 a 5 per la mera partecipazione. Questo nuovo reato è replicato anche per i centri per migranti irregolari, con pene da 1 a 6 anni (anche se resistenza passiva) e da 1 a 4 per la mera partecipazione.
Compagne e compagni,
il governo neofascista Meloni va fermato subito e con le manifestazioni di piazza; questo nero esecutivo rappresenta il ritorno di Mussolini nelle vesti femminili, democratiche e costituzionali, perché sta attuando esattamente la stessa politica interna ed estera di Mussolini e sta completando col premierato il “Piano di rinascita democratica” della P2 di Gelli e di Silvio Berlusconi, senza incontrare alcun ostacolo concreto e risolutivo dall'imbelle “sinistra” borghese. Insieme, compagne e compagni, buttiamo giù il governo neofascista Meloni!
p. La Cellula “Vesuvio Rosso” di Napoli del PMLI
Luigi Prodomo, Responsabile del lavoro di massa di Cellula
30 ottobre 2024