Concordata con gli Usa e avallata dai paesi imperialisti dell'Ovest.
Rappresaglia nazisionista contro l'Iran
Continua il genocidio palestinese e l'evidente pulizia etnica a Gaza

Lo scorso 23 ottobre il segretario di Stato americano Antony Blinken era a Tel Aviv nell'undicesima missione diplomatica in poco più di un anno e per l'ennesima volta ripeteva che “dal 7 ottobre di un anno fa Israele ha raggiunto la maggior parte dei suoi obiettivi strategici per quanto riguarda Gaza. Ora è il momento di trasformare questi successi in un successo strategico a lungo termine. È ora il momento di mettere fine alla guerra a Gaza” e far arrivare più aiuti alla popolazione, nella Gaza chiusa dai suoi interlocutori, i criminali nazisionisti e dove, denunciava un comunicato dell'Oms di neanche un'ora dopo le fulminanti dichiarazioni dell'esponente dell'imperialismo americano, l'Organizzazione Mondiale della Sanità era stata costretta a rinviare la campagna di vaccinazione di oltre 120 mila bambini contro la poliomielite per gli intensi bombardamenti, gli sfollamenti di massa e la chiusura di ogni varco di accesso nel nord della Striscia i Gaza dei soldati sionisti.
Il 24 ottobre si spostava a Riad in Arabia Saudita dove nell'incontro col principe ereditario Mohamed Bin Salman discuteva degli “sforzi comuni per mettere fine ai conflitti della regione e stabilire una pace e sicurezza più ampie” a partire “dalla necessità di mettere fine alla guerra a Gaza”. La sera stessa le agenzie raccontavano del “grande massacro” in seguito al bombardamento nazisionista del campo profughi di Jabalia, nel nord di Gaza, con un bilancio provvisorio di 150 fra morti e feriti negli 11 edifici residenziali ridotti in macerie. Intanto Blinken raggiungeva il Qatar dove dopo l'incontro col premier, Al Thani, annunciava “altri 135 milioni di dollari in aiuti ai palestinesi”. La “missione di pace” del Segretario di Stato americano finiva il 25 ottobre, quando le agenzie riportavano la notizia diffusa dal Comando centrale Usa (Centcom) sugli “F-16 dell'Aeronautica militare Usa della 480esima squadriglia di caccia di base presso la base aerea di Spangdahlem, in Germania, arrivati nell'area di responsabilità del Centcom", in Medio Oriente. Una misura per rafforzare la difesa aerea dell'entità sionista, la cui aviazione sarà di lì a poco impegnata nei raid sull'Iran, concordati e preparati con l'imperialismo americano. E annunciati tra i primi, all'alba del 26 ottobre, dal corrispondente del New York Times da Tel Aviv: le forze israeliane hanno lanciato attacchi contro l'Iran, e raccontava di esplosioni udite dai residenti di Teheran a ovest della città.
Poco dopo le una e mezza di notte l'annuncio ufficiale dei militari sionisti: “in risposta a mesi di continui attacchi dal regime iraniano contro lo Stato di Israele, sono in corso bombardamenti mirati su obiettivi militari in Iran da parte delle forze di difesa israeliane”. "Le nostre capacità difensive e offensive sono completamente mobilitate", affermavano i militari, che contavano come al solito sul sostegno militare dei paesi imperialisti dell'Ovest.
La Casa Bianca, secondo l'oramai consunto e falso copione dichiarava che era stata informata solo poco prima che venisse lanciato l'attacco all'Iran e comunque non vi stava partecipando. “Noi comprendiamo che Israele stia conducendo attacchi mirati contro obiettivi militari. Ma rivolgetevi al governo israeliano per ulteriori informazioni su questa operazione”, dichiarava il portavoce del consiglio di sicurezza nazionale. Che di informazioni ne aveva a sufficienza tanto da definire i raid sionisti sull'Iran “un'operazione di autodifesa”, sono “raid mirati su obiettivi militari” come concordato con con gli Usa in “risposta all'attacco con missili balistici dell'Iran contro Israele il 1° ottobre”. Una posizione comune dei governi imperialisti dell'Ovest allineati e coperti a sostegno dei nazisonisti.
La “risposta” di tel Aviv si sviluppava in una serie di attacchi con un centinaio di aerei e droni che terminava poco dopo le ore 5, quando “i nostri aerei da combattimento e aerei sono tornati a casa sani e salvi”, scriveva su X il Mossad. Le forze di difesa aerea iraniane confermavano l’attacco su alcuni centri militari nelle province di Teheran, Khuzestan e Ilam che “ha causato danni limitati”. Successivamente il bilancio fornito dall'Iran si fermava a 5 morti, 4 militari e un civile. “Gli obiettivi dell'attacco sono stati raggiunti”, ripeteva il portavoce dell'esercito sionista, Daniel Hagari, “ora Israele ha una maggiore libertà d'azione anche in Iran. L'Iran ha colpito Israele due volte e ne ha pagato il prezzo”. “Siamo ora concentrati sugli obiettivi della guerra a Gaza e in Libano”, concludeva annunciando altri massacri nei territori occupati e nel vicino Libano.
Non si tratta di “autodifesa” ma di attacchi militari “contro la sovranità e l’integrità territoriale della Repubblica islamica dell’Iran e costituiscono una grave violazione della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale”, denunciava il comunicato del Ministero degli Affari Esteri del governo pakistano, “questi attacchi minano il percorso verso la pace e la stabilità regionale e costituiscono anche una pericolosa escalation in una regione già instabile. Israele ha la piena responsabilità dell’attuale ciclo di escalation ed espansione del conflitto nella regione. Chiediamo al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di svolgere il proprio ruolo per il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale e di adottare misure immediate per porre fine all’imprudenza israeliana nella regione e al suo comportamento criminale”. La “violazione della sovranità iraniana e del diritto internazionale” era condannata anche negli immediati messaggi di solidarietà a Teheran dei ministeri degli Esteri dell'Arabia Saudita, dell'Oman e della Malesia.
Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi, scriveva il 27 ottobre al Segretario generale dell'Onu Antonio Guterres e alla presidenza del Consiglio di sicurezza per chiedere la condanna degli attacchi israeliani all'Iran. "Teheran si riserva il diritto di rispondere legalmente e legittimamente all'aggressione israeliana", avvisava e “alla luce delle conseguenze dell'aggressione continua e sistematica del regime israeliano” esortava l'Onu a “condannare il regime in modo forte e inequivocabile e assumere una posizione ferma, dimostrando alla comunità internazionale che tali gravi violazioni non rimarranno senza risposta".
Intanto arrivava la denuncia riportata dall'agenzia palestinese Wafa sul “bagno di sangue” causato da un raid sionista su una zona residenziale della città d Beit Lahiya, nel nord di Gaza, almeno 30 morti, tra cui donne e bambini di tre famiglie che abitavano nei palazzi demoliti dalle bombe. Altra denuncia dei crimini dei nazisionisti arrivava dall'Organizzazione Mondiale della Sanità nell'ospedale Kamal Adwan, “l’ultimo ospedale funzionante nel nord della Striscia di Gaza”, che era stato attaccato dagli occupanti che avevano portato via i 44 membri maschili del personalesanitario, insieme a diversi pazienti feriti e malati, un medico ad assistere i circa 200 pazienti. I raid aerei sionisti non risparmiavano neanche la parte occidentale della città di Gaza contro una scuola Asma nel campo profughi di al-Shati, divenuta rifugio diu sfollati e gestita dall’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi (UNRWA); otto morti fra i quali altri quattro giornalisti palestinesi. Il bilancio sale il 28 ottobre a 43.020 morti e a 101.110 feriti, per due terzi donne e bambini, altri 10 mila almeno sono dispersi.
L'esercito israeliano (Idf) ha “eliminato decine di terroristi” di Hamas a Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza, dove “continuano gli sforzi per evacuare i civili in aree più sicure” ribadiva il dispaccio sionista che era rilanciato pari pari dalla propaganda filosionista a reti unificate, dove regolarmente le vittime civili sono “terroristi” o non se ne sono andate dopo gli annunci lanciati da Tel Aviv e quindi se le sono cercate. Gli occupanti nazisionisti perseguono oramai chiaramente una pulizia etnica quantomeno nella parte nord di Gaza e in altre aree della Cisgiordania che viaggia di pari passo col genocidio palestinese. Con metodi criminali che i nazisionisti applicano anche nel sud del Libano e nei quartieri popolari di Beirut con la demolizione delle abitazioni, dopo telefonate che intimano agli abitanti di abbandonarle velocemente e l'uccisione terroristica di chi non è riusscito a scappare.
In una dichiarazione ufficiale del 28 ottobre il criminale Netanyahu dichiarava che “Stiamo affrontando una sfida diversa che minaccia noi, il Medio Oriente e il mondo intero. L'Iran cerca di sviluppare bombe nucleari volte a distruggerci e possiede missili intercontinentali a lungo raggio. L'Iran fornisce ai suoi agenti armi mortali e noi gli ostacoliamo il cammino e sventiamo i suoi piani malvagi. Se Israele cade, cadrà il mondo intero e noi non perderemo e vinceremo per tutta l'umanità. Ci siamo alzati in piedi e abbiamo affrontato i nostri nemici con una guerra senza compromessi che cambierà il volto del Medio Oriente. (…) Abbiamo eliminato i responsabili dell'attacco del 7 ottobre contro di noi e distrutto l'infrastruttura terroristica di Hamas. Abbiamo sistematicamente sradicato e tagliato le braccia del polpo iraniano e attaccato decine di obiettivi militari in Iran. Abbiamo distrutto importanti fabbriche in Iran e ringrazio i nostri alleati, guidati dagli Stati Uniti, per la continua cooperazione. La nostra strategia a lungo termine, e spero di realizzarla il prima possibile, è quella di distruggere l'asse del male e tagliargli le braccia a nord e a sud. Vogliamo far pagare il prezzo all'Iran e impedirgli di trasformarsi in uno stato nucleare. In passato gli arabi volevano distruggerci, ma abbiamo fatto la pace con l'Egitto e la Giordania e di recente con 4 paesi arabi. (…) Noi siamo la vera barriera contro l'Iran e senza la nostra fermezza il mondo e il Medio Oriente crolleranno. La nostra vittoria non è solo per noi, ma per tutti coloro che si oppongono al terrorismo. Sto lavorando per continuare a concludere accordi di pace con altri paesi arabi nel quadro degli Accordi di Abramo. Il giorno dopo Hamas non governerà a Gaza e Hezbollah non si estenderà al nostro confine settentrionale. Il futuro del Medio Oriente che cerchiamo sarà quello in cui l'Iran sarà contenuto”. Un programma che pone i nazisionisti a cane da guardia dei paesi imperialisti dell'Ovest nella regione, un ruolo da sostituto dell'imperialismo americano dopo il ritiro dall'Afghanistan, diretto anzitutto contro il cosiddetto “asse del male” composto dal gruppo dei paesi della regione alleati dell'Iran ma in prospettiva contro le azioni dei rivali mondiali paesi imperialisti dell'Est guidati da Cina e Russia. E per questo il criminale nazisionista ha intanto il via libera degli alleati imperialisti per massacrare palestinesi e libanesi.
 
30 ottobre 2024