Nel distretto industriale di Prato e Pistoia
Scioperi, picchetti e cortei dei lavoratori in lotta
Si allarga la mobilitazione contro lo sfruttamento, i licenziamenti, il caporalato e per la difesa dei diritti e delle tutele sindacali

A poche settimane dallo “Strike Day” e dal combattivo corteo di Seano, la lotta dei lavoratori del distretto industriale pratese organizzati dal Sudd cobas Prato Firenze contro le brutali condizioni di sfruttamento capitalista, i licenziamenti di massa e il caporalato e per la difesa dei diritti e delle tutele sindacali si estende ad altre tre aziende del comprensorio.
Dal 3 novembre i lavoratori in lotta picchettano la Vot International, un’azienda di Quarrata (Pistoia) che produce divani e arredamento e opera su committenza di Mondo Convenienza. Lo sciopero è iniziato nei giorni scorsi in seguito all'aggressione di un lavoratore che è stato preso a bastonate dal caporale che fornisce la manodopera all'azienda per aver denunciato al sindacato le brutali condizioni di schiavitù alle quali era costretto in fabbrica con turni di lavoro di 12-14 ore al giorno sette giorni su sette.
Tende piantate sul marciapiede, cartelli e striscioni di denuncia sono stati appesi anche davanti ai cancelli della Welltex in difesa degli 11 lavoratori licenziati in tronco per essersi rifiutati di lavorare 12 ore al giorno. La Welltex è una ditta di filatura gestita da padroni cinesi e i lavoratori, tutti extracomunitari, nello scorso marzo erano riusciti grazie alla vertenza promossa dal Sudd cobas a ottenere la regolarizzazione della loro posizione lavorativa, orario di lavoro di 8 ore per 5 giorni, ferie e permessi retribuiti. Ciononostante nei giorni scorsi tutti gli 11 dipendenti hanno ricevuto la lettera di licenziamento in tronco, senza alcun preavviso e con la difficoltà ad accedere agli ammortizzatori sociali.
“Non c'è alcuna istanza di fallimento né altri problemi economici dell'azienda, per quanto è dato sapere – spiegano i sindacalisti del Sudd Cobas - e c'è già stata una prima riunione su questo caso in Prefettura alla quale era presente anche l'Inps. Ad oggi non arriva nessuna comunicazione da parte della Welltex e non si conoscono le loro intenzioni. Non è stata aperta una situazione di disagio economico né è stata chiesta la cassa integrazione da parte dell'azienda. È stato comunicata la chiusura della ditta e il licenziamento, ma non si conoscono le ragioni. I lavoratori e il sindacato chiedono l'apertura di un confronto e un tavolo delle trattative con la Welltex e rimarremo qui in presidio, anche di notte, finché non giungeremo ad un incontro e ad un accordo”.
Il 2 novembre sono entrati in sciopero anche i lavoratori della Arte93, stamperia tessile del Macrolotto 2 a Prato, dove, per ritorsione, il padrone ha licenziato i 3 lavoratori che si erano rifiutati di lavorare 12 ore al giorno sette giorni su sette.
In segno di solidarietà, un centinaio di lavoratori di altre aziende del distretto e solidali hanno dato vita a un combattivo corteo che si è snodato tra le fabbriche e i capannoni della zona Sud di Prato. Il corteo si è concluso davanti ai cancelli della stamperia dove è stato allestito un picchetto di protesta per chiedere l'immediata reintegra dei lavoratori licenziati e la regolarizzazione dei contratti.
“La sindacalizzazione nella stamperia – chiarisce il Sudd cobas - era nata a partire dal rifiuto dei lavoratori di firmare dimissioni fittizie volute dall'azienda nel quadro di una ormai nota operazione 'chiudi e riapri' per evitare di pagare contributi e tasse e per proteggersi da eventuali sanzioni. Infatti precedentemente la 'Arte93' era la 'Eco srl' (ditta a cui tutt'ora sono intestati i contratti dei lavoratori)”.
Intanto, con un post pubblicato sui social il 1° novembre, il Sudd cobas ha annunciato l'importante vittoria ottenuta davanti ai giudici del Tribunale del Lavoro nei confronti della Texprint condannata a riassumere i sedici operai licenziati e a pagare arretrati e contributi per circa 400mila euro. Una vertenza conclusa dopo quasi 10 mesi di lotta a cominciare dal gennaio del 2021 (vedi articolo pubblicato a parte).

6 novembre 2024