Importante dichiarazione di Unione Democratica Arabo Palestinese (UDAP) su Facebook
“Per uno Stato democratico decolonizzato Palestinese”. Ipocrisia dire due popoli due Stati”

di Ahmad M. Shakakini
L'editore del quotidiano israeliano Haaretz ha chiesto ieri a Londra sanzioni contro il regime israeliano, accusandolo di praticare "una crudele apartheid" contro il popolo palestinese, una "pulizia etnica" e una "seconda Nakba". Nella sua dichiarazione l'editore israeliano definisce "combattenti per la libertà" quelli che Israele chiama terroristi.
Posizioni queste di un editore ebreo israeliano hanno suscitato l'ira del governo israeliano: il ministro dell'Interno ha deciso di interrompere pubblicità e ogni cooperazione con il quotidiano Haaretz. E il ministro della giustizia israeliano ha ordinato di promulgare una legge che prevede 20 anni di carcere per gli israeliani che chiedono sanzioni contro Israele.
Sono posizioni che evidenziano la scandalosa copertura filoisraeliana e USA di editori e media occidentali complici del genocidio. L’enorme crimine dell’Occidente nella guerra di Gaza e in Libano è bidimensionale: non è solo la piena partecipazione (di tutti i paesi della NATO) al genocidio, ma anche la soppressione della parola e delle libertà di critica all’apartheid israeliano.
Vengono identificati i ragazzi di un liceo di Roma che espongono le bandiere palestinesi, viene multato un apicoltore che espone uno striscione in Lombardia che recita "stop al genocidio in Palestina", viene vietato di indossare la sciarpa palestinese e si arresta un bambino che porta la bandiera palestinese in Germania.
Si prendono misure repressive e draconiane da parte delle università statunitensi (in particolare i college "d'élite") per impedire espressioni e attività pro-Palestina. Solo per soddisfare i sionisti.
Il sionismo è il più grande pericolo per la libertà d'espressione nello stesso Occidente.
Le posizioni dell'editore di Haaretz inoltre sono molto più avanzate di quelle di forze politiche e sociali italiane che condizionati da letture vecchie di 30 anni sul Movimento di Liberazione Nazionale Palestinese e condizionati dall'islamofobia dilagante in Occidente, hanno posizioni simili a quelle del regime genocida israeliano suI combattenti per la libertà palestinese.
La soluzione "due stati due popoli" portata avanti da 30 anni, solo ipocritamente a parole, dagli Stati Uniti, dai governi europei e dai regimi arabi reazionari degli "accordi di Abramo", oltre ad essere ormai impraticabile per via degli insediamenti illegali costruiti proprio là dove sarebbe dovuto nascere lo stato palestinese, costringe i palestinesi, in cambio, a dover riconoscere uno stato terrorista, genocida, coloniale e razzista.
Lo stesso vale per slogan tipo "il riconoscimento dello stato palestinese": Permette a stati europei come la Spagna di spacciarsi per essere solidali con la Palestina pur continuando a vendere armi ad Israele senza che ciò porti alcun cambiamento per i palestinesi.
Riconoscere poi uno stato palestinese fantasmatico sotto occupazione e senza confini non ha cambiato per niente la vita dei palestinesi.
Gli Stati Uniti e i loro alleati europei (ed i razzisti in generale) hanno sempre insistito sul fatto che il diritto di Israele ad essere uno stato d'apartheid ebraico non è soggetto ad alcun negoziato tra israeliani e palestinesi, che dovrebbero negoziare solo la possibilità di uno stato palestinese su un territorio monco.
I palestinesi e gli antirazzisti in generale rifiutano "l'esistenza" dello stato dell'apartheid in quanto stato suprematista ebraico che governa con una serie di leggi razziste, e chiedono che al suo posto venga istituito uno stato democratico decolonizzato, in cui tutti coloro che vivono al suo interno siano uguali davanti alla legge e nonbeneficino di alcun diritto o privilegio di natura razziale, etnica o religiosa.
Il progetto originale dell'OLP, e fino ai disastrosi accordi di Oslo, prevedeva infatti un unico stato democratico e laico in Palestina - uno stato dove sono smantellate le strutture sioniste, coloniali, terroristiche e razziste dell'apartheid - dove tutti, mussulmani, cristiani, ebrei o atei, bianchi o neri, ecc. possano vivere in pace con uguali diritti, doveri e pari opportunità.
 

13 novembre 2024