No allo smantellamento
I lavoratori picchettano i cancelli della Iron&Logistic
Riassumere e risarcire subito tutti i lavoratori licenziati. L'azienda che nel frattempo si è trasferita da Prato a Pistoia condannata a pagare oltre 660 mila euro di arretrati
Dal corrispondente della Cellula “G. Stalin” di Prato
Dal 4 novembre i lavoratori della Iron&Logistics sono riuniti in assemblea permanente davanti ai cancelli dell'azienda per impedirne lo smantellamento e pretendere il rispetto della sentenza della Corte di Appello di Firenze che il 6 novembre, confermando la sentenza del Tribunale del Lavoro di Prato, ha condannato la Iron&Logistics a riassumere tutti i lavoratori ingiustamente licenziati e a pagare i salari e tutte le spettanze arretrate.
La Iron Logistics è una stireria che lavora in conto terzi per i più grandi marchi dell'alta moda italiana e, secondo la sentenza, deve risarcire oltre 600 mila euro a 15 lavoratori licenziati in tronco nel 2022 perché avevano aderito allo sciopero promosso dal Sudd Cobas (all’epoca Sì Cobas) contro il mancato pagamento degli stipendi e la creazione della "bad company" Iron Group in cui la società voleva trasferire i contratti di tutti i lavoratori.
Nel 2022 lo sciopero si concluse dopo due mesi di lotta con la firma di un accordo nella sede della Regione Toscana che prevedeva il progressivo reintegro dei lavoratori licenziati. Accordo che però l'azienda non ha mai rispettato dando tra l'altro il via al progressivo smantellamento dello stabilimento di via Ciulli a Prato per trasferirsi ad Agliana (Pistoia) dopo essersi sbarazzata dei lavoratori “scomodi”.
Alla fine del 2023 in prima istanza il Tribunale del Lavoro di Prato ha dichiarato illegittimi tutti i licenziamenti e l'azienda è stata condannata alla reintegra ed al pagamento di tutte le spettanze arretrate. Sentenza confermata in appello dal tribunale di Firenze.
Ma ad oggi, denuncia il portavoce del sindacato, Luca Toscano: “neanche un euro è stato pagato per risarcire i lavoratori vittime di un licenziamento ingiusto ed antisindacale. La società non è stata in grado di fornirci alcuna spiegazione plausibile a quello che sta accadendo, limitandosi a rassicurazioni che non trovano alcun riscontro. I volumi sono stati spostati altrove, mentre è facile sospettare che anche i macchinari potrebbero essere portati via da un momento all'altro”.
Secondo quanto riferito dall'avvocato che ha assistito i lavoratori, in questi due anni sono state risolte le posizioni di 15 licenziamenti con una doppia sentenza di reintegro al lavoro e i padroni della stireria sono stati condannati a pagare le spese di reintegro per circa 660.000 euro oltre a quelle legali. Mentre l'azienda ha dichiarato un utile a riserva nel luglio di quest’anno di circa 600.000 euro.
Il Sudd Cobas Prato Firenze ribadisce: “Iron&Logistics deve rispettare la sentenza e risarcire i lavoratori che furono ingiustamente licenziati due anni fa. Non solo. Altri lavoratori e lavoratrici aspettano ancora il pagamento di molte buste paga oltre a un totale di circa 40mila euro di assegni familiari trattenuti indebitamente dall’azienda senza corrisponderli ai dipendenti. Chiediamo alle istituzioni di intervenire affinché all’azienda non sia permesso di smantellare una fabbrica e di scappare piena di debiti verso lavoratori e lavoratrici”.
13 novembre 2024