Grave provvedimento antipalestinese
Condanniamo il foglio di via per Hannoun presidente dei palestinesi d'Italia
Solidarietà militante del Comitato lombardo del PMLI

Con la motivazione di “Istigazione all'odio e alla violenza”, venerdì 15 novembre, il presidente dell'Associazione Palestinesi d'Italia (API), Mohammad Hannoun, si è visto recapitare dalla questura di Milano la notifica del foglio di via dal capoluogo lombardo dove non potrà più mettere piede.
Un grave provvedimento antipalestinese, quello nei confronti di Hannoun, scattato dopo il corteo pro Palestina di sabato 9 novembre di Milano, nel quale il Presidente dell'API, nel suo intervento sul palco ha giustamente denunciato gli atti vandalici dei tifosi israeliani del Maccabi Tel Aviv in trasferta ad Amsterdam per la partita di calcio contro l'Ajax, i quali scandivano slogan: “morte agli arabi e ai musulmani”, inneggiavano l'esercito criminale israeliano e i crimini contro i gazawi, picchiavano residenti arabi di Amsterdam e strappavano bandiere palestinesi esposte alle finestre di case private. Hannoun nel suo intervento ha elogiato i “bravi giovani di Amsterdam” che si sono gettati contro i tifosi israeliani.
La questura di Milano accusa Hannoun di aver invitato in quell'occasione a emulare quanto è successo ad Amsterdam, accusa immediatamente respinta dallo stesso Hannoun con queste pubbliche parole: “Sono una persona perbene, siamo contro la violenza da qualsiasi parte provenga, non ho mai detto di fare lo stesso e non ho mai detto 'se venite in Italia vi facciamo vedere noi'.
Alla 58ª manifestazione milanese del 16 novembre a sostegno della Palestina, che dal 7 ottobre 2023 si svolge ogni sabato, Hannoun non ha potuto parteciparvi, ma è intervenuto collegandosi telefonicamente da Torino, che in contemporanea si teneva una partecipata manifestazione contro il genocidio di Gaza, e parlando dell'avvio della procedura del foglio di via ha ribadito: "Non sono antisemita. Il foglio di via da Milano è una punizione per colpire chi sostiene la causa palestinese... Non mi fermerò mai. Il mio impegno c'è sempre per il popolo palestinese e la sua legittima resistenza. - e ancora - Il mio discorso era chiarissimo. Noi abbiamo denunciato i crimini dei tifosi del Makkabi, un atto criminale. E ho ringraziato i giovani che hanno fermato questa violenza. Non ho mai invitato alla violenza nessuno. Vorrei abbracciare tutti voi. Mi manca la piazza di Milano, non potrete mai farmi star zitto nella mia lotta giusta per un popolo oppresso. Non mi fermerò, andrò in un'altra piazza, non mollerò mai per una Palestina libera".
Hannoun, fondatore tra l'altro dell'Associazione benefica di solidarietà con il popolo palestinese, è da tempo nel mirino dei servizi segreti israeliani per la sua lotta attiva contro il regime nazisionista di Tel Aviv, supportati dall'imperialismo Usa che dallo scorso ottobre ha inserito Hannoun nella blacklist del Dipartimento del Tesoro statunitense con l'accusa di essere un “finanziatore del terrorismo e di promuovere manifestazioni contro Israele”, e ora con il grave provvedimento antipalestinese del foglio di via, aiutati anche dal governo neofascista Meloni.
Numerosa e affiatata la solidarietà a Hannoun espressa dai manifestanti ai cortei pro Palestina svoltisi nei giorni seguenti in numerose piazze del nostro Paese, unita alla condanna del ddl Sicurezza del governo neofascista Meloni del quale il provvedimento ad Hannoun è un chiaro esempio.
A Hannoun va tutta la solidarietà militante del PMLI e de “Il Bolscevico”. Condanniamo il foglio di via come un grave atto antipalestinese da parte del governo neofascista e sionista Meloni, volto a reprimere e criminalizzare chi, con coraggio, denuncia il genocidio del popolo palestinese perpetrato dai nazisionisti israeliani, guidati dal criminale Netanyahu.
Il governo neofascista Meloni sta reprimendo con ogni mezzo, penalmente e a suon di manganellate il fronte palestinese in Italia. Come è successo pochi giorni fa con le violente cariche delle “forze dell'ordine” al suo servizio contro i giovani che manifestavano a Torino e a Roma, seguite dalla loro criminalizzazione e delle accuse pretestuose di “terrorismo” e antisemitismo, accusa che è una costante della propaganda sionista e imperialista.
Ma questa repressione e criminalizzazione del fronte palestinese in Italia non fa altro che dimostrare quanto il governo neofascista Meloni sia complice del criminale genocidio inferto dai nazisionisti al popolo palestinese. Un altro motivo della necessità e dell'urgenza di fermarlo e questo può accadere attraverso la lotta di piazza.

20 novembre 2024