Sciopero nazionale di 24 ore per salvare il SSN
Migliaia di medici e infermieri in piazza a Roma
Risorse insufficienti in manovra e aumenti contrattuali vergognosi
"Andremo avanti fino alle dimissioni di massa"

Il 20 novembre al grido di "vergogna" indirizzato al governo perché ha messo in campo una manovra "senza risorse sufficienti per salvare il Servizio sanitario nazionale ed i suoi professionisti", migliaia di medici e infermieri sono scesi in piazza per lo sciopero nazionale di 24 ore indetto da Anaao Assomed (medici ospedalieri), Cimo Fesmed e Nursing up.
Se non basterà, è il messaggio lanciato dal palco della manifestazione nazionale in Piazza Santi Apostoli a Roma, "andremo avanti, fino alle dimissioni di massa".
Anche in questa occasione, come peraltro era giù successo durante lo sciopero di un anno fa indetto dalle stesse organizzazioni sindacali, si è scatenata la polemica sulle percentuali di adesione. Secondo i sindacati l'85% di medici e infermieri hanno incrociato le braccia, mentre secondo il ministro della Salute, Orazio Schillaci, e i numeri pubblicati sul sito del Dipartimento della funzione pubblica: “l'adesione è stata esigua, poco al di sopra dell'1%”.
Schillaci e la Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso), secondo cui lo sciopero di medici, dirigenti sanitari, infermieri e altre professioni sanitarie ha fatto registrare limitate criticità nell'erogazione dei servizi con "minimi disagi rilevati a macchia di leopardo nel territorio nazionale", sono smentiti dai fatti dal momento che negli ospedali, nonostante l'eccesso di precettazioni da parte delle Asl denunciato dai sindacati, è stato garantito solo il servizio minimo e d'urgenza, mentre lo sciopero ha avuto forti ripercussioni sull'intero territorio nazionale con 1,2 milioni di prestazioni saltate, 50mila servizi di assistenza e esami radiografici non eseguiti, oltre 15mila interventi chirurgici rinviati e 100mila visite specialistiche annullate e riprogrammate.
"Occorre evidenziare - hanno spiegato i vertici sindacati - che lo sciopero è stato indetto da tre organizzazioni sindacali, e che in buona parte dei servizi del SSN una percentuale di professionisti anche in molti casi superiore a quanto previsto dalla normativa vigente è stata esonerata dallo sciopero per garantire i contingenti minimi, impedendo quindi loro di astenersi dal lavoro... Segnaliamo infine - hanno aggiunto - che circa il 20% delle Aziende non ha dato al personale disposizioni sul contingentamento minimo per lo sciopero, creando grandi difficoltà per circa 20.000 medici e 100.000 infermieri e professionisti sanitari".
In un comunicato i sindacati hanno ribadito che la protesta “non è ovviamente contro i malati... Viviamo in una condizione che definire drammatica è poco: stipendi bassi, strutture fatiscenti, violenza, assenza di medicina sul territorio. E dopo 15 anni di costanti disinvestimenti nella Sanità pubblica, il governo non si vergogna con questa manovra di elargire 14 euro in più al mese ai medici e 7 agli infermieri, a fronte di zero assunzioni e di una legge di Bilancio 2025 che conferma la riduzione del finanziamento per la sanità".
Se siamo qui in piazza, ha aggiunto dal palco il segretario Anaao Pierino Di Silverio, è proprio per i pazienti, perché negli ospedali le condizioni sono ormai inaccettabili e la sanità pubblica rischia di essere completamente smantellata a tutto vantaggio del privato.

27 novembre 2024