Terremoto giudiziario e politico in Trentino-Alto Adige
77 indagati, 8 ai domiciliari. Chiesta la rogatoria internazionale per il magnate austriaco del settore immobiliare Benko a capo della tangentopoli bolzanina e trentina. Agli arresti, tra l'altro, la sindaca leghista di Riva del Garda, Santi (Lega), e Fravezzi di "Unione per il Trentino"

Dal corrispondente dell’Organizzazione della provincia di Bolzano del PMLI
Associazione per delinquere con l'aggravante del metodo mafioso, turbativa d’asta, finanziamento illecito ai partiti, traffico di influenze illecite, truffa, indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, oltre a diversi reati contro la pubblica amministrazione, tra cui corruzione, induzione indebita, rivelazione di segreti d’ufficio e omissione di atti d’ufficio, nonché violazioni delle norme tributarie legate all’emissione di fatture per operazioni inesistenti. Questi sono i capi d'imputazione a carico di 77 persone tra cui 11 amministratori pubblici, 20 dirigenti e funzionari di enti locali e società partecipate, membri delle “forze dell’ordine”, professionisti e imprenditori.
Agli arresti domiciliari al momento ci sono: la sindaca leghista di Riva del Garda, Cristina Santi, Vittorio Fravezzi di "Unione per il Trentino" (ex sindaco di Dro ed ex parlamentare "Per le autonomie"), la dirigente del comune di Bolzano nell’ufficio gestione del territorio Daniela Eisenstecken, il commercialista bolzanino Heinz Peter Hager, l’imprenditore roveretano Paolo Signoretti, gli architetti Fabio Rossa e Andrea Saccani, il giornalista Lorenzo Barzon.
Tra gli indagati figurano anche: il sindaco di Arco Alessandro Betta (PD), il sindaco di Laives Giovanni Seppi, l'attuale assessore al turismo della provincia di Bolzano Luis Walcher e l’ex assessore provinciale Werner Frick, tutti e tre esponenti della Svp.
L'indagine, partita nel 2019, è stata coordinata dalla Dda della procura di Trento con i carabinieri del Ros e i finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Finanza di Trento ed è partita da concessioni immobiliari e licenze agevolate nell'area ex Cattoi di Riva del Garda.
La "banda Benko", infatti, si delinea come un gruppo affaristico capace di influenzare e controllare le principali iniziative della pubblica amministrazione soprattutto nel ramo della speculazione edilizia, e secondo gli inquirenti, gli imprenditori coinvolti avrebbero concesso favori, regali e denaro anche a funzionari e amministratori pubblici in cambio di appalti. Carabinieri e Guardia di finanza hanno effettuato oltre 100 perquisizioni nei confronti di singoli, società ed enti pubblici territoriali nelle province di Trento, Bolzano, Brescia, Milano, Pavia, Roma e Verona nonché all’estero.
Per quanto riguarda il magnate austriaco del settore immobiliare Renè Benko, secondo gli inquirenti: “Grazie al suo potere economico è uno dei promotori dell’associazione per delinquere, rappresentato in Italia e strettamente coordinato e collegato con Peter Heinz Hager, indicando a quest’ultimo come ottenere le autorizzazioni sulle speculazioni da realizzare, impartendo ordini sull’esecuzione dello stato dei lavori conseguenti alle autorizzazioni, aggiornato da Hager sull’evolvere dei rapporti con il mondo istituzionale”. Secondo il giudice per le indagini preliminari Enrico Borrelli: “Gli elementi sono univoci e concordanti in ordine alla emersione di una consorteria criminosa volta alla realizzazione di innumerevoli operazioni costituenti reati contro la pubblica amministrazione, attuate anche mediante la lesione di ulteriori beni giuridici (estorsioni, reati tributari ed edilizi, etc)”. Scrive di “continuità e professionalità delle condotte”, di una “programmazione e realizzazione, con carattere permanente (senza limiti temporali) di acquisizione di aree”. E cita come esempi: il Waltherpark, 120 mila metri quadrati di superfice in pieno centro a Bolzano. Sempre a Bolzano il Gries Village: 10 palazzine, 130 appartamenti, 35 mila metri cubi complessivi. E poi il parcheggio dell’ex falegnameria Cattoi a Riva del Garda, circa 7 mila metri cubi, e la riqualificazione dell’ex Hotel Arco ad Arco di Trento.
Benko è stato ascoltato anche dalla polizia di Innsbruck, che sta esaminando se i reati di cui è accusato in Italia siano punibili anche in Austria, ma rimane a piede libero. Per quanto riguarda il finanziamento illecito ai partiti, il sindaco di Arco Alessandro Betta e l'ex consigliere provinciale trentino Luca Zeni, entrambi del PD, avrebbero intascato 47mila euro per le proprie campagne elettorali nazionali e provinciali del 2022 dall'imprenditore Paolo Signoretti, vera e propria "testa di ponte" di Benko nella zona.
Sotto inchiesta è finito anche Andrea Merler, consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Trento, ex candidato sindaco nel 2020 e vicepresidente di "Patrimonio del Trentino spa". Gli vengono contestati diversi episodi: innanzitutto col suo ruolo di presidente nella società immobiliare, avrebbe agevolato la vendita di un terreno in zona Gardolo di proprietà della stessa società pubblica, a favore della società privata dell'imprenditore Eleuterio Arcese in cambio di un riconoscimento di circa 10.000 euro, versati allo studio legale di cui Merler è socio. Si sarebbe, inoltre, adoperato per far ottenere ad una società di marketing vari affidamenti diretti, per cui ha ricevuto 21.595 euro. Infine risulta anche lui indagato per finanziamento illecito ai partiti, nell'ambito della sua candidatura a sindaco di Trento.
Insomma, è una vera e propria tangentopoli quella che si è abbattuta sulla politica trentina e bolzanina, in un territorio in cui la speculazione immobiliare è palpabile soprattutto nel settore abitativo, con affitti e mutui alle stelle che nella provincia di Bolzano arrivano anche ad 800 euro al mese per un monolocale, ed un'edilizia pubblica ridotta al lumicino.

11 dicembre 2024