Estratti della domanda di ammissione al PMLI di Vincenzo di Nola (Napoli)
“La mia casa è il PMLI. Non recederò più. Metto a disposizione tutta la mia esperienza e volontà al servizio del PMLI”

 

Ben tornato a casa compagno Vincenzo. Ora però non puoi più “sbandare”

Come si apprende leggendo questi estratti della sua domanda di ammissione al PMLI, il compagno Vincenzo di Nola da quando si è unito al PMLI, nel 2008, ha sempre avuto un rapporto problematico col Partito. È caduto per ben due volte sotto l'influenza della borghesia e dei revisionisti che l'hanno spinto a lasciare il Partito. Alla fine però l'influenza del PMLI ha avuto partita vinta.
Ma la battaglia continua perché la borghesia e i suoi servi cercheranno sempre di strappare al PMLI i militanti e di impedire che i sinceri rivoluzionari e le sincere rivoluzionarie si uniscano al nostro Partito. Perché sono consapevoli che se il PMLI spicca il volo comincia la loro fine e quella del capitalismo.
Non è la prima volta, e presumibilmente non sarà l'ultima, che un ex membro del PMLI chiede di essere riammesso nel Partito. Abbiamo anche avuto un caso di un giovane compagno napoletano che sul letto di morte si è autocriticato per iscritto per aver lasciato il Partito.
Proprio in questi giorni un operaio agricolo pugliese si è autocriticato per la “lunga assenza” dal PMLI e si rimette alle decisioni del Partito.
Il nostro Partito è estremamente aperto verso chi abbandona il PMLI e poi si ravvede. Perché sappiamo quanto sia difficile resistere alle sirene della borghesia e dei suoi servi e superare le prove della lotta di classe come marxista-leninista.
Tutti i membri del Partito, vecchi e nuovi, e quelli futuri, inevitabilmente sono e saranno sottoposti a queste difficoltà. E non tutti ce la fanno a superarle, purtroppo. Specie chi non studia il marxismo-leninismo-pensiero di Mao e la linea del PMLI e non li applica con determinazione, intelligenza e dialettica.
Ce la farà il compagno Vincenzo a tenere fede per tutta la sua vita all'impegno politico che ha dichiarato nella sua domanda di ammissione al PMLI? Noi ci auguriamo di sì, intanto, ben tornato a casa compagno Vincenzo, che tu possa essere di esempio per tutto il PMLI e per tutti coloro che aspirano al socialismo.
Come ha detto il Segretario generale e Maestro del PMLI compagno Giovanni Scuderi “Lottiamo per il socialismo con tranquillità e serenità, concentrandoci sui problemi che abbiamo di fronte”.
 
 

Dal 1994 sono stato in Rifondazione comunista. Dal 2008 sono stato simpatizzante attivo del PMLI. Nel 2012 mi sono allontanato dal Partito perché ho sbandato nell'anarchismo ed ultrasinistrismo, frutto di un'errata visione del raggiungimento del fine socialista.

Sono giunto alla conclusione che volevo soddisfare una mia esigenza istintiva, rabbiosa di arrivare in fretta all'obiettivo, sacrificando gli interessi veri della rivoluzione, guidato dal Partito di avanguardia. Questa mia esigenza di immediatismo sacrifica e mette in pericolo quei veri obiettivi per cui Marx, Lenin, Stalin si sono battuti. Il culto della spontaneità non porta a nulla, ho constatato.
Senza il Partito di avanguardia dotato di una forte disciplina e illuminato dalla teoria del marxismo-leninismo-pensiero di Mao non si arriva al fine.
Bisogna sempre vigilare su se stessi (come giustamente il Partito mi ha ricordato) per non cadere sotto l'influenza della classe borghese e dei revisionisti.
Viviamo in una società borghese, l'ideologia corrente è quella della classe dominante borghese e non bisogna farsi contaminare da essa, come è capitato a me.
Ho ripreso contatto col PMLI nel dicembre 2019 e nell'aprile 2020 sono stato riammesso nel Partito, ma ne sono uscito nel febbraio 2021. Nel marzo di quest'anno ho di nuovo ripreso contatto col PMLI. Mi sono pentito di averlo abbandonato, e perciò mi sono autocriticato e ora chiedo di essere riammesso. Confermo l'autocritica che è stata pubblicata sul n. 43 de “Il Bolscevico”.
Ormai l'esperienza, l'età non mi faranno più recedere.
Preciso che non sono stato iscritto a nessun altro partito da quando ho lasciato il PMLI, ma solo avvicinato da alcuni componenti di Programma Comunista bordighista. Confrontandomi con loro ho potuto constatarne l'autoreferenzialità, una sorta di idealismo messianico, la completa disorganizzazione. Posizioni assurde come il rifiuto del partigianesimo, di ogni fronte unito.
Quando uno sta per imboccare una strada sconosciuta e buia, è giusto torni sui suoi passi. La mia casa è il PMLI.
Il socialismo non si conquista con l'avventurismo, lo spontaneismo, ma come dice Mao “Con un forte partito comunista organizzato e disciplinato secondo i principi del centralismo democratico”.
Prometto di essere sempre fedele ai saldi principi del marxismo-leninismo-pensiero di Mao. Metto a disposizione tutta la mia esperienza e volontà al servizio del PMLI. Ben consapevole di non sentirmi mai arrivato, disciplinato dalle direttive del Segretario generale Giovanni Scuderi e del Comitato centrale.
Il giudizio sul Programma generale del PMLI è positivo anche lì dove si manifesta l'intenzione di combattere oltre il fascismo anche il revisionismo, vero cancro per il raggiungimento del fine socialista. Lenin ha combattuto per decenni il revisionismo e come lui dobbiamo fare noi oggi che la situazione del proletariato è peggiorata a livello pre-marxista, grazie all'opera di decomunistizzazione portata avanti dai revisionisti e opportunisti.
Il mio il giudizio sullo Statuto del PMLI è ottimo, necessario per guidare la classe operaia alla vittoria. Il Partito si costruisce, ed in ogni fase esiste la lotta tra le due linee. Sta a noi essere vigilanti sulle infiltrazioni degli agenti della classe borghese,
PRC, PCI, PC, PCL, Carc, (n) PCI, Rete dei comunisti e gli altri partiti, gruppi e movimenti italiani che si dichiarano comunisti sono revisionisti e opportunisti.
Il PCL è trotzkista, menscevico, senza un'organizzazione forte e centralizzata. PRC e PCI sono partiti che cercano uno spazio nelle fradice istituzioni dello Stato borghese.
Il proletariato non ha bisogno del pluralismo democratico ma di un partito centralizzato, rispettoso del centralismo democratico che sappia guidarlo verso la conquista del potere e del socialismo.
Il motivo della richiesta di ammissione al PMLI è quello di mettermi al servizio del proletariato e del PMLI per emancipare la classe operaia dall'abbrutimento del lavoro sfruttato nell'infame sistema capitalista.
L'emancipazione della classe operaia - guidata dal suo Partito - è condizione dell'emancipazione di tutta l'umanità.
Il mio fermo proposito di impegno politico è di applicare la linea del PMLI, divulgare il marxismo-leninismo-pensiero di Mao e cercare militanti marxisti-leninisti qui nella mia zona di Nola. Di aiutare i più indigenti. Di denunciare le malefatte delle istituzioni borghesi locali.

18 dicembre 2024