Documento del Comitato lombardo del PMLI sul 55° Anniversario dell’eccidio nella BNA di Milano
Non dimentichiamo la strage di Stato e fascista di Piazza Fontana
Fuorilegge i gruppi neofascisti e neonazisti. Uniamoci e lottiamo contro il governo neofascista Meloni
La verità storica, così come fu largamente documentata dal lungo iter giudiziario conclusosi con la condanna che la Corte d’Assise di Milano ha emesso il 30 giugno 2001 (solamente, però, contro gli esecutori fascisti ed ignorando i mandanti), è che la strage di piazza Fontana e altre che l’hanno preceduta e seguita fu una strage di Stato, atlantica e fascista.
Atlantica perché fu voluta e promossa dai circoli militari imperialisti Usa e Nato per impedire che il nostro Paese imboccasse per via rivoluzionaria la strada del socialismo o vedesse l’ingresso nel governo del PCI revisionista e si staccasse dall’Alleanza atlantica.
Di Stato perché fu attuata dai fascisti con la complicità e la copertura dei servizi segreti, dei militari golpisti e delle “forze dell’ordine”. E con la connivenza dei governanti dell’epoca, che erano al corrente delle trame e lasciarono che si sviluppassero e anzi le incoraggiarono per fascistizzare il Paese.
Per aver subito intuito e proclamato questa verità, nonostante il clima di isteria anticomunista scatenato ad arte dal regime borghese e dai mass media ad esso asserviti, che indirizzavano a sinistra la caccia agli autori e ai mandanti della strage, i marxisti-leninisti furono duramente colpiti e perseguitati, nella persona del compagno Giovanni Scuderi, che subì la provocatoria perquisizione domiciliare da parte della polizia, estesa anche alla sede di via dell’Orto a Firenze, e successivamente fu processato per aver sostenuto a viso aperto su “Il Bolscevico” la vera natura dell’eccidio: una strage di Stato!
La strage fu anche fascista perché materialmente realizzata da “Ordine nuovo”, il braccio armato nazifascista della strategia golpista “della tensione” che gli Usa, la Nato, i servizi segreti italiani e la corrente più reazionaria della borghesia nazionale decisero di porre in atto per stroncare il pericolo di una rivoluzione popolare che avrebbe potuto innescarsi sull’onda delle grandi lotte giovanili e operaie del ’68-69. Tali organizzazioni squadristiche e terroristiche esistono ancora, e come e più di allora sono tollerate e protette dallo Stato borghese nonostante siano bandite dalle leggi vigenti.
Il Partito marxista-leninista italiano (PMLI) da sempre rivendica a gran voce che tutte le associazioni, i movimenti e i gruppi nazifascisti come CasaPound, Hammerskin, Forza Nuova e Lealtà Azione, siano immediatamente sciolti e messi fuori legge e i loro membri puniti in base alle norme di attuazione (Legge n. 645 del 1952) della XII disposizione transitoria e finale della vigente Costituzione ed alla Legge n. 205 del 1993 in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa. Occorre urgentemente che tutti gli antifascisti conseguenti scendano in piazza facendo propria questa rivendicazione! La non attuazione delle suddette leggi dimostra l’ormai annosa complicità con lo squadrismo dell’imperante regime capitalista neofascista di stampo piduista della seconda repubblica che ha trovato il suo completamento politico e il suo volto più apertamente fascista col nero governo Meloni. Un governo neofascista che con la dittatura presidenzialista del premierato, con la definitiva sottomissione all’esecutivo della magistratura (tramite la “separazione delle carriere” di quest’ultima), con l’autonomia differenziata regionale che fa letteralmente a pezzi l’unità nazionale e col repressivo e fascistissimo DDL 1660, che supera a destra lo stesso codice fascista Rocco, intende certificare il completamento ufficiale del regime capitalista neofascista secondo il disegno della P2 (già gradualmente portato assai avanti, negli ultimi trent’anni, tanto dalla destra quanto dalla “sinistra” borghese), di Almirante e di tutti coloro che - nella classe dominante e nello Stato borghesi - furono, con scopi golpisti, i mandanti della strage di Piazza Fontana e di tutte le successive stragi fasciste.
Contro questo governo neofascista occorre pertanto costruire un’opposizione di massa intransigente, unendo tutte le forze anticapitaliste, antifasciste, democratiche e progressiste, che non si limiti alle giuste battaglie referendarie contro premierato e autonomia differenziata o a contrastare il fascista DDL “Sicurezza” ma che si mobiliti risolutamente per abbattere nelle piazze il governo neofascista Meloni e il suo disegno mussoliniano presidenzialista e imperialista. In ogni caso, come ha dichiarato il nostro Segretario generale, compagno Giovanni Scuderi, contro il governo neofascista Meloni: “Il PMLI farà un’opposizione di classe anticapitalista e antifascista, per i diritti sociali, civili, di genere, immigrati, per la giustizia sociale e climatica, per il socialismo e il potere politico del proletariato”.
Seguendo l’invito del Comitato centrale del PMLI: “Uniamoci contro il governo neofascista Meloni. Finché non si riuscirà ad abbattere il governo neofascista Meloni bisogna rimanere uniti, poi ognuno andrà per la propria strada. Il PMLI andrà fino in fondo sulla via dell’Ottobre verso l’Italia unita, rossa e socialista”.
Nell'“Appello ai democratici e antifascisti” pubblicato sul numero 44/2024 de “Il Bolscevico”, il PMLI li invita a fare “una riflessione più profonda e più generale su quello che occorre per cambiare radicalmente la società. In questa riflessione perché non valutare la proposta del PMLI del socialismo? Noi siamo pienamente disponibili a discuterne, a confrontarci senza pregiudiziali.
Il problema è: quale classe deve essere al potere, il proletariato o la borghesia?; quale sistema economico, il socialismo o il capitalismo?
Prima o poi tutte le forze democratiche antifasciste e progressiste anche credenti, specie cattoliche e islamiche, non potranno non fare i conti con questo storico e decisivo problema”.
Occorre comprendere, quindi, che si può cambiare veramente la società a patto che si abbandonino le illusioni elettorali, parlamentari, governative, riformiste, pacifiste e costituzionali, e si metta al centro di questa rivolta la distruzione del capitalismo, la conquista del socialismo e il potere politico del proletariato. Cominciando con l'aprire una grande discussione per creare un vasto fronte unito per buttare giù al più presto, con la lotta di piazza e lo sciopero generale, il governo neofascista Meloni, che sta infliggendo sempre più gravi danni al popolo e al Paese.
Partito marxista-leninista italiano
Comitato Lombardo
Milano, 12 dicembre 2024