Promosso da Cgil, Cisl e Uil in concomitanza con lo sciopero provinciale di 4 ore
Partecipato presidio a Calenzano per le vittime dell'esplosione Eni
Il PMLI, presente con le bandiere listate a lutto, ha diffuso numerose copie del comunicato del Comitato provinciale di Firenze
Redazione di Firenze
Mercoledì 11 dicembre in piazza Vittorio Veneto sotto il comune di Calenzano (Firenze), in concomitanza con lo sciopero generale provinciale di 4 ore indetto da Cgil, Cisl e Uil, si è tenuto il partecipato presidio per le vittime dell'esplosione del deposito Eni avvenuta la mattina del 9 dicembre, dove hanno perso la vita 5 lavoratori e 26 sono rimasti feriti fra cui 2 di essi ancora in prognosi riservata nel reparto grandi ustionati a Pisa.
In circa 3.000 tra operai, lavoratori, pensionati, giovani e donne hanno gremito piazza Vittorio Veneto per esprimere il proprio cordoglio ma anche tanta rabbia: “Basta morti sul lavoro” oltre ad essere lo slogan della manifestazione era il sentimento tangibile di tutti i partecipanti.
Alle tante bandiere dei sindacati confederali listate a lutto si affiancavano numerosi striscioni delle fabbriche che avevano aderito allo sciopero come l'Rsu (Cgil e Cisl) Buzzi di Settimello, Spi Cgil dell'Empolese e Sesto Fiorentino, Richard Ginori di Sesto Fiorentino, Rsu Fonderie Palmieri di Calenzano, Sammontana di Empoli e Filctem Cgil Firenze, quest'ultima con la scritta “A volte la gente che opprimi diventa più potente di quanto vorresti”. Presenti anche i gonfaloni dei comuni limitrofi.
In apertura, dal palco improvvisato sulla scalinata del palazzo comunale, sono stati letti i nomi dei 5 lavoratori morti nell'esplosione: Vincenzo Martinelli, Carmelo Corso, Franco Cirelli, Davide Baronti e Gerardo Pepe seguiti da un minuto di silenzio conclusosi da un lungo e toccante applauso.
Gli interventi dei rappresentanti sindacali sono stati incentrati tutti nel richiedere più sicurezza nel lavoro, ma nessuno di essi ha denunciato le cause reali del perché nel 2024 si muore ancora di lavoro, cioè lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo e la ricerca del massimo profitto che vigono nel capitalismo. E nessuno degli interventi ha chiamato in causa il governo neofascista Meloni che da quando si è instaurato ci fa assistere a una vera e propria strage di lavoratori, essendo il primo responsabile della mancanza di controlli sulla sicurezza nei posti di lavoro e di adeguate norme antinfortunistiche. Solo un flebile accenno è venuto da Rossano Rossi, segretario generale della Cgil Toscana, che nel suo intervento ha detto: “Abbiamo un mondo del lavoro deregolamentato, frastagliato, sfregiato dalle leggi che i vari governi che si sono susseguiti hanno fatto fino a oggi. Il governo e le imprese devono mettere al centro la sicurezza sul lavoro, ma per davvero”.
Il PMLI era presente con una delegazione composta da compagne e compagni della provincia di Firenze, con le bandiere del Partito listate a lutto e il fazzoletto rosso del PMLI al collo. Nell'occasione è stato diffuso il volantino riportante il comunicato del Comitato provinciale di Firenze del PMLI “Ennesimo eccidio di lavoratori” redatto subito l'accaduto e pubblicato su Il Bolscevico
ultimo scorso che è stato accolto con interesse dai manifestanti. Una pensionata di Calenzano lo ha chiesto espressamente esclamando: “siete i soli che tenete duro e alti i veri ideali". Solo Diego Bianchi, ex Rifondazione e “noto” conduttore di "Propaganda live" su La7
che fa tanto il "democratico" - borghese aggiungiamo noi - nella sua trasmissione, presente al presidio, non ha voluto prendere il volantino, anzi non ha avuto neanche l'accortezza di dire no al compagno che glielo offriva abbassando lo sguardo con atteggiamento “stizzoso” e allontanandosi dai diffusori.
Comportamento che non ha tenuto il redattore di TV 2000
, emittente cattolica, che ha preso il volantino e ha intervistato due nostri militanti che hanno avuto la possibilità di esporre la linea del Partito sulle responsabilità del continuo stillicidio di lavoratori, le quali ricadono sul sistema capitalista.
18 dicembre 2024