Il punto sulla lotta dei disoccupati organizzati napoletani
Redazione di Napoli
La battaglia dei disoccupati organizzati di Napoli e provincia, raccolti per lo più nelle liste politicamente avanzate che scendono in piazza da circa dieci anni per il lavoro stabile e a salario pieno, denominate “Movimento 7 novembre” e “Cantiere 167” di Scampia, rappresenta la quarta fase in ordine temporale della lotta del proletariato di riserva per ottenere l’occupazione in Campania.
Dopo la primissima fase coincisa con gli anni Settanta, cui è seguita quella del movimento “Banchi Nuovi” negli anni Ottanta e poi il “Movimento di Lotta Lsu” negli anni Novanta ed inizio nuovo millennio, è stato il “Coordinamento di lotta per il lavoro” di Napoli, Acerra e provincia che per ultimo, dopo i progetti Isola e Bros, è riuscito ad entrare da diversi anni nella pubblica amministrazione regionale, per ora in maniera precaria con contratti a termine rinnovabili ogni tre anni, e con richiesta ultima di stabilizzazione presso le società partecipate della Regione Campania, soprattutto nel settore ambiente e in quello della manutenzione stradale.
Dal 2010 in poi un nuovo fronte di disoccupati organizzati, formato da giovani e senzalavoro di lunga durata, ha intrapreso una nuova dura e ferma lotta contro le istituzioni nazionali e locali in camicia nera per aprire una vertenza tesa a coprire le clamorose mancanze in diversi settori del Comune di Napoli, guidate da società private, miste o partecipate. La nuova battaglia - che ha visto partecipare in prima fila come delegato un compagno storico napoletano del Partito, Luigi Prodomo, attuale responsabile di massa della Cellula “Vesuvio Rosso” di Napoli del PMLI - ha di fatto aperto un tavolo con le istituzioni per l’assunzione di 800 disoccupati nei settori dove c’è carenza di personale nell’amministrazione. Ciò è avvenuto il 20 maggio scorso con lo sblocco del protocollo d’intesa alla presenza del prefetto e della giunta comunale e con la partenza da luglio dei primi bandi per l’assunzione soprattutto dei disoccupati di lunga durata; ciò di fatto mai avvenuto con la conseguenza di manifestazioni e poi il presidio permanente d’inizio dicembre scorso. Tutto questo dopo che i disoccupati hanno partecipato a tutti i corsi di formazioni come “Garanzia giovani”, “Goal”, operatori ambientali, operatori delle sanificazioni, e così via.
Inoltre i disoccupati hanno avanzato la possibilità di non chiudere o sospendere le attività di alcune vecchie cooperative del settore ambientale partenopeo, recuperandole e riattivandole con il nuovo personale già formato che dovrà essere assunto secondo le regole contenute nei protocolli d’intesa e negli accordi firmati.
I marxisti-leninisti ritengono una vittoria storica quella dei disoccupati organizzati e vigileranno affinché gli accordi siano rispettati da parte delle istituzioni nazionali e locali e vengano, in ultimo, assunti i disoccupati formati con contratti che siano con lavoro stabile, a salario pieno, a tempo pieno, sindacalmente tutelati e sicuri sui luoghi di lavoro.
18 dicembre 2024