A vuoto l'ennesimo tentativo di precettazione di Salvini
Grande successo dello sciopero generale Usb
Molte città paralizzate e In tante scioperi e manifestazioni dei metalmeccanici organizzate da Cgil, Cisl e Uil
A Torino manganellate meloniane alle studentesse e agli studenti.
Lo sciopero programmato per venerdì 13 dicembre si è svolto regolarmente. Rispedito al mittente dal Tar del Lazio e dalla fermezza del sindacato il tentativo del ministro dei Trasporti Salvini di precettare i lavoratori e di ridurre da 24 a 4 ore la mobilitazione indetta da Usb. Ancora una volta si è cercato di silenziare la protesta sociale e il dissenso, una costante del governo neofascista della Meloni. Il caporione leghista ha cercato di presentarsi come il paladino dei servizi pubblici essenziali, che lo diventano solo quando si tratta di limitare il diritto di sciopero, non lo sono invece quando vengono privatizzati o tagliati come avverrà con la prossima legge di bilancio.
Lo sciopero, seppur indetto da una sola sigla sindacale, ha avuto una buona adesione in tutta Italia. Grazie al radicamento di Usb in alcuni settori, nei trasporti l'agitazione ha comportato la cancellazione di molti treni e linee metropolitane. Il traffico ferroviario ha subito la soppressione di oltre cento convogli per l'adesione dei lavoratori del Gruppo Fs, Trenitalia, Trenitalia Tper e Trenord. In alcune regioni c'è stato un dimezzamento delle corse, specie nei grandi centri urbani come Milano, Torino, Roma e Napoli. Lo stesso è avvenuto per le metropolitane. A Milano chiuse 3 linee su 4, mentre a Roma sono rimaste chiuse le linee A e B. A Napoli metro, bus e treni (sia Trenitalia che Circumvesuviana e Cumana) a singhiozzo, così come a Torino, Bologna e Palermo.
Molte scuole sono rimaste chiuse o aperte con pochi insegnanti. Oltre ai docenti e al personale Ata hanno scioperato anche gli studenti che hanno dato vita a colorati e combattivi cortei. Nel corso di uno di questi, a Torino, ci sono stati violenti scontri con la polizia che ha manganellato i giovani. Gli studenti erano partiti da Palazzo Nuovo, sede dell'ateneo torinese, occupato la sera prima. Il corteo per lo sciopero generale, oltre in solidarietà ai lavoratori, era a sostegno della Palestina. Per questo davanti alla sede Rai, a ragione accusata di propaganda a sostegno del genocidio sionista, la polizia meloniana che presidiava l'edificio si è scagliata a colpi di manganello contro i giovani che protestavano.
C’è stata una buona partecipazione anche nei settori della logistica e dell’industria, oltre che nel commercio e fra le cooperative sociali. Le manifestazioni più importanti si sono svolte a Milano e Roma, con migliaia di partecipanti ai cortei cittadini. Lo stesso giorno in Emilia-Romagna Filt Cgil, Uiltrasporti e Orsa hanno dichiarato 8 ore di sciopero a causa dell’incidente costato la vita ad un macchinista di Mercitalia Rail travolto sui binari della stazione di Rubiera, nel Reggiano. Sempre il 13 dicembre in tante città ci sono stati anche gli scioperi e le manifestazioni dei metalmeccanici organizzate da Cgil, Cisl e Uil, in lotta per il rinnovo contrattuale e contro i licenziamenti nel settore. Tra queste ricordiamo quella di Siena, con alla testa i lavoratori della Beko, al centro di una vertenza per scongiurare 300 licenziamenti e la chiusura sella fabbrica.
Lo sciopero generale indetto da Usb era stato proclamato contro la Manovra del governo che continua a spendere sugli armamenti, mentre taglia i servizi, perché nei rinnovi contrattuali sono previsti salari che vanno ben al di sotto della soglia dell’inflazione, determinando una perdita di potere d’acquisto inimmaginabile fino a qualche anno fa, e poi ci sono i 3 euro destinati all’aumento delle pensioni minime, uno schiaffo in faccia a pensionate e pensionati.
Accanto a questi temi, la denuncia del governo neofascista Meloni per il suo sostegno a Israele nel massacro del popolo palestinese. Tema questo che ha provocato la reazione scomposta di alcune associazioni filo-israeliane. Noemi Di Segni, presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei) ha dichiarato: "Leggiamo attoniti tra le motivazioni dello sciopero indetto per oggi e avallate anche dal Tar, quella di esprimersi contro il crescente coinvolgimento dell'Italia nei teatri di guerra tanto ad est quanto nel sostegno al genocida governo israeliano, trasformando così anche questo momento di rivendicazione salariale/sindacale in uno spazio prettamente prestato alla strumentalizzazione politica e alla distorsione che semina odio”. Quindi ribalta la frittata, visto che la distorsione della realtà viene sistematicamente praticata dai sionisti e dai loro sostenitori.
Gli scioperi, le manifestazioni e il dissenso stanno innervosendo il governo, perché smentiscono sua narrazione di una Italia che ha “iniziato a correre”, mentre tutti i dati dicono il contrario. Lo stesso Salvini però non va preso sottogamba, perché è vero che a volte si copre di ridicolo nel tentativo di ritagliarsi un ruolo e una visibilità in un momento in cui calano i consensi della Lega e quelli suoi personali, ma il governo sta pensando seriamente a un legge antisciopero ancora più liberticida, nonostante quella italiana sia già adesso tra le più liberticide d'Europa.
Una misura che vada a saldarsi con gli altri disegni neofascisti di questo governo, come confermano le parole di Maurizio Gasparri. In riferimento agli scontri di Torino del 13 dicembre, il presidente dei senatori di Forza Italia ha dichiarato: “La risposta migliore che dobbiamo dare a questi teppisti è la rapida approvazione del disegno di legge sulla sicurezza”, svelando quello che sapevamo già, e cioè che il ddl 1660 non ha niente a che fare con la lotta alla criminalità, è uno strumento studiato per soffocare e cancellare il dissenso politico e sociale.
18 dicembre 2024