L'Italia si prepara alla nuova guerra mondiale imperialista
Consegnata alla Marina militare la nave più grande mai costruita in Italia dal dopoguerra
Alla cerimonia presenti il capo dello Stato Mattarella e il ministro della difesa Crosetto
La mattina del 7 dicembre il capo dello Stato Sergio Mattarella ha calzato l'elmetto di guerra e si è recato al molo Italia del porto di Livorno per partecipare in pompa magna alla cerimonia di consegna di nave Trieste e del giuramento solenne di 150 nuovi allievi, tra cui 40 donne, della prima classe dell’Accademia Navale.
Al suo arrivo nell'hangar principale, Mattarella è stato accolto dal ministro della Difesa Guido Crosetto, dal capo di Stato maggiore della Difesa, Luciano Antonio Portolano e dal capo di Stato maggiore della Marina Enrico Credendino.
A fare gli onori di casa il comandante dell'Accademia, Lorenzano Di Renzo, il prefetto di Livorno, Giancarlo Dionisi, il presidente della Regione Eugenio Giani, il sindaco di Livorno Luca Salvetti, e tutte le autorità politiche e militari cittadine.
Tutto si è svolto a bordo della stessa nave Trieste. La cerimonia è stata aperta dall'amministratore delegato di Fincantieri, Pierroberto Folgiero, che fra l'altro ha detto: “Oggi celebriamo un momento di grande orgoglio nazionale. Questo straordinario risultato è il frutto della visione strategica e delle competenze manifatturiere che il nostro Paese sa esprimere. Con le sue avanzate capacità tecnologiche e operative, questa unità non solo rafforza la proiezione internazionale dell’Italia, ma testimonia l’eccellenza di Fincantieri come partner affidabile e innovativo per la difesa. Desidero ringraziare le nostre maestranze, che con il loro impegno e la loro competenza hanno reso raggiungibile questo traguardo, e la Marina Militare, per la collaborazione virtuosa che rappresenta un modello esemplare di sistema Paese. Nave Trieste è il simbolo tangibile di un’Italia che guarda al futuro con determinazione e ambizione.”
La nave Trieste è una nave d'assalto anfibio multiruolo. È la più grande nave consegnata alla Marina Militare dalla Seconda Guerra Mondiale con i suoi 245 metri di lunghezza, per un dislocamento complessivo di 37.500 tonnellate, capace di imbarcare più di mille persone, il Trieste è stato concepito per assolvere una vasta gamma di missioni. Tutto ciò grazie alla spiccata capacità anfibia della Nave garantita da un ampio bacino allagabile e un garage dedicato a cui si aggiungono quella di portaerei con capacità di imbarco dei velivoli di V generazione, di piattaforma logistica, di sede di comando e di nave ospedale.
Dalla sua scheda tecnica emergono le finalità politico-militari che ne hanno orientato la costruzione e il varo: “Strumento flessibile facilmente adattabile a molteplici ruoli, in grado di assicurare una prolungata persistenza in area di operazioni con elevata autonomia logistica, oltre ad essere un'unità tuttoponte d'assalto anfibio, è anche l'ammiraglia del gruppo anfibio italiano con apicali capacità C4-EW (comando, controllo, comunicazioni, computing e guerra elettronica) ed è in grado di operare con velivoli STOVL (a decollo corto e atterraggio verticale).” Non si tratta, dunque, di uno strumento di difesa ma di un'unità nata per supportare l'interventismo imperialista italiano proiettato sempre più dal"Mediterraneo allargato" all'Estremo oriente, via Mar Rosso lungo il percorso marittimo della Nuova via della Seta, alla regione dell'Indo-Pacifico dove si confrontano al momento con reciproche esibizioni di muscoli i due principali sfidanti imperialisti, il socialimperialismo cinese in ascesa e quello americano in declino. Proprio lo scorso 10 giugno, alla partenza della portaerei Cavour impegnata nella guida di una squadra di attacco in esercitazioni aeronavali congiunte con altri paesi imperialisti dell'Ovest, il ministro della guerra Guido Crosetto annunciava: "la Marina sta affrontando sfide significative, dal Mediterraneo all’Estremo Oriente, e su molteplici fronti, dalla libertà di navigazione alla sicurezza nell’ambiente subacqueo, essenziali per la nostra prosperità". Appoggiato dal capo di Stato maggiore della Difesa, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, che sottolineava l'importanza strategica della missione delle task force aeronavale italiana, "si tratta di una missione di naval diplomacy indispensabile per la tutela della pace e per la promozione del Paese. A bordo ci saranno aerei F35B sia della Marina sia dell’Aeronautica, una cosa impensabile fino a poco tempo fa".
Con la nave Trieste ha sottolineato a Livorno il Capo di Stato Maggiore della Difesa “migliorerà la nostra capacità di proiezione di potenza e di deterrenza, in un momento storico, come quello attuale, caratterizzato da nuove ed emergenti minacce alla sicurezza, anche alla luce dei recenti eventi in Medioriente”.
Pieno di orgoglio, al termine della cerimonia Mattarella ha voluto visitare tutti i comparti nevralgici della nave, a cominciare dalla plancia di comando. Con al seguito il comandante e tutti gli ufficiali che gli hanno illustrato tutte le funzionalità operative di difesa e soprattutto di offesa in dotazione alla Trieste.
Insomma di fronte al moltiplicarsi delle guerre commerciali, economiche e militari nel mondo intero e il pericolo sempre più imminente di una terza guerra mondiale imperialista, l’imperialismo italiano e il governo neofascista Meloni che ne cura gli interessi, si preparano a dovere per giocare un ruolo di primo piano nello scontro sempre più acuto tra i due blocchi imperialisti dell’Ovest e dell’Est sotto l’ombrello della Nato e nella Ue non certo per difendere la pace ma gli interessi dell'imperialismo italiano in ogni angolo del Globo.
18 dicembre 2024