Comunicato dell'Organizzazione di Biella del PMLI
Dimezzati i posti letto in geriatria all'Ospedale degli infermi di Ponderano
L'ennesimo taglio è il segno della gravissima crisi organizzativa in cui versa la sanità biellese

Siamo profondamente sconcertati nell'apprendere del drastico dimezzamento dei posti letto nel reparto di geriatria dell'Ospedale degli Infermi di Ponderano. Questo ennesimo episodio rappresenta una chiara dimostrazione della gravissima crisi organizzativa in cui versa la sanità biellese dove i servizi erogati risultano palesemente insufficienti a rispondere ai bisogni reali della popolazione, soprattutto delle fasce più deboli come gli anziani. La situazione è resa ancora più preoccupante dal fatto che, ormai, si moltiplicano i racconti di mala sanità, testimonianze concrete di pazienti che, a fronte di necessità urgenti, sono state abbandonati a se stessi, inascoltati o costretti ad attendere mesi per ottenere risposte o trattamenti. Si tratta di vicende reali denunciate alla nostra Organizzazione da utenti esasperati da un sistema sanitario sempre più inefficiente e lontano dalle esigenze del territorio.
Un caso emblematico riguarda la prenotazione di una risonanza magnetica del tronco encefalico con contrasto, richiesta in regime di urgenza con un'attesa iniziale di 10 giorni. Tuttavia, nonostante l'urgenza, questa non è prenotabile tramite app o in modo digitale, ma solo telefonicamente, un metodo che rende il processo ancora più complicato per i pazienti, in particolare per le persone anziane. Ai pazienti viene semplicemente detto di provare a chiamare ogni giorno, e solo dopo decine di tentativi si riesce, se fortunati, a trovare un posto disponibile che, nel nostro caso concreto, era però a Novara. Come è possibile che in un sistema sanitario che dovrebbe essere a misura di cittadino si permetta a persone fragili, anziane o malate, di dover affrontare viaggi così lunghi e faticosi per accedere a un esame diagnostico urgente? È assurdo pensare che siano costrette a recarsi fino a Novara o, in molti casi, anche fino ad Alessandria.
E che dire della situazione drammatica dei medici di base in Valsessera? Dopo il pensionamento di ben tre medici, non è stata prevista alcuna sostituzione, lasciando un vuoto inaccettabile per una comunità di circa quindicimila abitanti. Nessun medico di base disponibile, nessuna assistenza sanitaria continuativa per questa popolazione, che si trova priva di un punto di riferimento fondamentale per la gestione della propria salute. In risposta a questa grave mancanza, l'ASL ha messo a disposizione un ambulatorio a Coggiola, aperto soltanto due giorni alla settimana, un'offerta del tutto insufficiente rispetto alle esigenze del territorio. Per di più, l'accesso all'ambulatorio è possibile solo tramite prenotazione via mail o telefonica, un sistema che risulta complesso e inefficiente, specialmente per le fasce più anziane e vulnerabili della popolazione. Alcuni nostri simpatizzanti valsesserini ci hanno segnalato che, nonostante i tentativi ripetuti, nessuno risponde mai al telefono, rendendo ancor più difficile ottenere un appuntamento o ricevere assistenza.
Fa ai cozzi con la realtà la celebrazione del decennale del nuovo ospedale biellese, durante la quale il Direttore generale Mario Sanò, insieme a dirigenti, assessori e alla vicepresidente della regione Piemonte, Elena Chiorino, di Fratelli d'Italia, assaggiavano la gigantesca torta a forma di ospedale. Intanto migliaia di pazienti vedono erodere giorno dopo giorno il loro fondamentale diritto alla salute pubblica, di prossimità e qualità, a favore di sempre più ampie concessioni alla sanità privata, pagata profumatamente da chi può permetterselo.
 
Per il PMLI.Biella
Gabriele Urban
Biella, 6 gennaio 2025