Per il 131°Anniversario della nascita del Grande Maestro del proletariato internazionale
Riunione di studio a Milano sul discorso di Mao: “O la concezione proletaria del mondo o la concezione borghese”
Dal corrispondente della Cellula “Mao” di Milano
In occasione del 131° Anniversario della nascita del Grande Maestro del proletariato internazionale Mao Zedong, militanti e simpatizzanti della Cellula “Mao” di Milano del PMLI si sono riuniti giovedì 26 dicembre presso la Sede milanese del Partito. Diretto dal Segretario di Cellula e del Comitato lombardo, compagno Angelo Urgo, l’intenso studio ha approfondito il magistrale discorso di Mao alla Conferenza nazionale del PCC sul lavoro di propaganda del 12 marzo 1957 e l’introduzione ad esso redatta dal Segretario generale e Maestro del PMLI, compagno Giovanni Scuderi, dal titolo “Applichiamo le idee di Mao per costruire un grande, forte e radicato PMLI”.
“Per il nostro Partito
- afferma Scuderi nell’introduzione - senza un alto grado di conoscenza del marxismo-leninismo-pensiero di Mao sarebbe impossibile assolvere tutti i suoi compiti rivoluzionari, avanzare nella lotta di classe e raggiungere il grande obiettivo storico dell'Italia unita, rossa e socialista, la sola società che può assicurare il potere politico al proletariato”
.
Scuderi inoltre ci insegna che “Calare i principi e le indicazioni nella pratica non è semplice perché occorre averli ben assimilati, avere una buona conoscenza del proprio luogo di lavoro, di studio e di vita ed essere capaci di elaborare dei giusti ed efficaci piani di lavoro”
, per poi aggiungere: “se studiamo attentamente il metodo di analisi di Mao e lo facciamo nostro, ci sarà più facile applicare nella pratica le sue idee, quelle che sono utili al caso nostro. Vedi, per esempio, la sua analisi degli intellettuali cinesi”
.
Leggendo questo discorso sono molte le cose apprese: rettificare e correggere gli errori e le insufficienze, migliorare il rapporto con le masse, lottare contro il revisionismo, fare le analisi, scrivere gli articoli, usare la dialettica, distinguere le contraddizioni antagonistiche e le contraddizioni in seno al popolo. Soprattutto si impara a servire sinceramente e con tutto il cuore il proletariato e le masse e a mettere sempre al di sopra di tutto la grande e nobile causa del socialismo.
Di particolare importanza per la nostra attuale situazione è il rapporto che bisogna avere con i simpatizzanti del Partito. Ciò che Mao dice in riferimento alle persone di "buona volontà''
non membri del Partito che debbono essere coinvolte nella edificazione del socialismo vale anche per il nostro lavoro verso i simpatizzanti del Partito. Una questione che si è dimostrata una carta vincente a Milano in cui i nostri simpatizzanti vengono coinvolti sui piani politico, organizzativo e pratico, non solo quindi sul piano operativo.
Gli insegnamenti di Mao si rivelano di estrema attualità perché riguardano, direttamente o indirettamente, la nostra formazione marxista-leninista. Il rapporto con le masse, la trasformazione della propria concezione del mondo, lo studio, la rettifica del nostro modo di pensare e del nostro stile di lavoro, la critica e l'autocritica: sono tutte cose che hanno un riflesso concreto nella vita e nell'azione del PMLI.
Questo discorso è una miniera di idee, spunti e indicazioni che risultano estremamente utili alla nostra titanica impresa di costruire un grande, forte e radicato Partito. Purché si sappiano applicare nella pratica tenendo presente qual è la situazione concreta in cui operiamo.
Ma questo discorso di Mao è anche fondamentale per capire il socialismo e quanto sia complessa la lotta per edificarlo e difenderlo dalla borghesia, comunque mascherata, che tende sempre a restaurare il capitalismo.
Quando Mao afferma che "la lotta che deciderà la vittoria del socialismo o del capitalismo, si protrarrà ancora per un periodo storico molto lungo''
e che "la questione di chi vincerà nella lotta fra il proletariato e la borghesia non è stata ancora veramente definita. Dobbiamo ancora condurre una lunga lotta contro l'ideologia borghese e piccolo-borghese''
, il grande Maestro mette le fondamenta alla teoria universale della continuazione della rivoluzione nelle condizioni della dittatura del proletariato che una volta completata sarà messa in pratica con la Grande Rivoluzione Culturale Proletaria che dal 1966 e per i successivi dieci anni ha fatto evolvere il socialismo e la sua sovrastruttura proletaria, e ha impedito, finché è stata in corso, la restaurazione del capitalismo in Cina da parte dei revisionisti, rappresentanti della borghesia che inevitabilmente si riforma nel socialismo fintantoché non si raggiungerà il comunismo.
“Riguardo alla concezione del mondo, nel momento attuale non ci sono in fondo che due "scuole'', quella del proletariato e quella della borghesia: o la concezione proletaria del mondo o la concezione borghese. La concezione comunista del mondo è quella del proletariato e non di una qualsiasi altra classe”
. Questa citazione di Mao, contenuta nel Discorso, ha particolarmente colpito i partecipanti alla riunione di studio perché in essa si comprende che non ci si può definire comunisti, ossia marxisti-leninisti, senza acquisire, tramite lo studio individuale e collettivo, il marxismo-leninismo-pensiero di Mao e la spietata critica di ogni forma di revisionismo (sia esso di destra e di “sinistra”), e soprattutto senza metterlo in pratica nella propria vita personale e nella lotta di classe tramite la vita collettiva del Partito marxista-leninista, meglio ancora se come suo militante.
L’iniziativa si è conclusa con la soddisfazione politica di tutti i partecipanti onorati e fieri di essere allievi dei cinque Grandi Maestri del proletariato internazionale e del compagno Giovanni Scuderi, Maestro del proletariato italiano e del PMLI!
Con Mao per sempre, contro il capitalismo, per il socialismo!
Al servizio del Partito!
Coi Maestri e col PMLI vinceremo!�
Per celebrare il 131°Anniversario della nascita del Grande Maestro del proletariato internazionale
Riunione di studio a Milano sul discorso di Mao: “O la concezione proletaria del mondo o la concezione borghese”
Dal corrispondente della Cellula “Mao” di Milano del PMLI
In occasione del 131°Anniversario della nascita del Grande Maestro del proletariato internazionale Mao Zedong, alcuni militanti e simpatizzanti della Cellula “Mao” di Milano del PMLI si sono riuniti giovedì 26 dicembre presso la Sede milanese del Partito per un intenso pomeriggio di studio. Diretta dal Segretario di Cellula e del Comitato lombardo compagno Angelo Urgo, lo studio ha approfondito il magistrale discorso di Mao alla Conferenza nazionale del PCC sul lavoro di propaganda del 12 marzo 1957 e l’introduzione ad esso redatta dal Segretario generale e Maestro del PMLI, compagno Giovanni Scuderi, dal titolo “Applichiamo le idee di Mao per costruire un grande, forte e radicato PMLI”.
“Per il nostro Partito
– afferma Scuderi nell’introduzione - senza un alto grado di conoscenza del marxismo-leninismo-pensiero di Mao sarebbe impossibile assolvere tutti i suoi compiti rivoluzionari, avanzare nella lotta di classe e raggiungere il grande obiettivo storico dell'Italia unita, rossa e socialista, la sola società che può assicurare il potere politico al proletariato”
.
Scuderi inoltre ci insegna che “Calare i principi e le indicazioni nella pratica non è semplice perché occorre averli ben assimilati, avere una buona conoscenza del proprio luogo di lavoro, di studio e di vita ed essere capaci di elaborare dei giusti ed efficaci piani di lavoro”
, per poi aggiungere che “se studiamo attentamente il metodo di analisi di Mao e lo facciamo nostro, ci sarà più facile applicare nella pratica le sue idee, quelle che sono utili al caso nostro. Vedi, per esempio, la sua analisi degli intellettuali cinesi”
.
Leggendo questo discorso sono molte le cose apprese: rettificare e correggere gli errori e le insufficienze, migliorare il rapporto con le masse, lottare contro il revisionismo, fare le analisi, scrivere gli articoli, usare la dialettica, distinguere le contraddizioni antagonistiche e le contraddizioni in seno al popolo. Soprattutto si impara a servire sinceramente e con tutto il cuore il proletariato e le masse e a mettere sempre al di sopra di tutto la grande e nobile causa del socialismo.
Di particolare importanza per la nostra attuale situazione è il rapporto che bisogna avere con i simpatizzanti del Partito. Ciò che Mao dice in riferimento alle persone di "buona volontà''
non membri del Partito che debbono essere coinvolte nella edificazione del socialismo vale anche per il nostro lavoro verso i simpatizzanti del Partito. Una questione che si è dimostrata una carta vincente a Milano in cui i nostri simpatizzanti vengono coinvolti sui piani politico, organizzativo e pratico, non solo quindi sul piano operativo.
Gli insegnamenti di Mao si rivelano di estrema attualità perché riguardano, direttamente o indirettamente, la nostra formazione marxista-leninista. Il rapporto con le masse, la trasformazione della propria concezione del mondo, lo studio, la rettifica del nostro modo di pensare e del nostro stile di lavoro, la critica e l'autocritica: sono tutte cose che hanno un riflesso concreto nella vita e nell'azione del PMLI.
Questo discorso è una miniera di idee, spunti e indicazioni che risultano estremamente utili alla nostra titanica impresa di costruire un grande, forte e radicato Partito. Purché si sappiano applicare nella pratica tenendo presente qual è la situazione concreta in cui operiamo.
Ma questo discorso di Mao è anche fondamentale per capire il socialismo e quanto sia complessa la lotta per edificarlo e difenderlo dalla borghesia, comunque mascherata, che tende sempre a restaurare il capitalismo.
Quando Mao afferma che "la lotta che deciderà la vittoria del socialismo o del capitalismo, si protrarrà ancora per un periodo storico molto lungo''
e che "la questione di chi vincerà nella lotta fra il proletariato e la borghesia non è stata ancora veramente definita. Dobbiamo ancora condurre una lunga lotta contro l'ideologia borghese e piccolo-borghese''
, il grande Maestro mette le fondamenta alla teoria universale della continuazione della rivoluzione nelle condizioni della dittatura del proletariato che una volta completata sarà messa in pratica con la Grande Rivoluzione Culturale Proletaria che dal 1966 e per i successivi dieci anni ha fatto evolvere il socialismo e la sua sovrastruttura proletaria, e ha impedito, finché è stata in corso, la restaurazione del capitalismo in Cina da parte dei revisionisti, rappresentanti della borghesia che inevitabilmente si riforma nel socialismo fintantoché non si raggiungerà il comunismo.
“Riguardo alla concezione del mondo, nel momento attuale non ci sono in fondo che due "scuole'', quella del proletariato e quella della borghesia: o la concezione proletaria del mondo o la concezione borghese. La concezione comunista del mondo è quella del proletariato e non di una qualsiasi altra classe”
. Questa citazione di Mao, contenuta nel Discorso, ha particolarmente colpito i partecipanti alla riunione di studio perché in essa si comprende che non ci si può definire comunisti, ossia marxisti-leninisti, senza acquisire, tramite lo studio individuale e collettivo, il marxismo-leninismo-pensiero di Mao e la spietata critica di ogni forma di revisionismo (sia esso di destra e di “sinistra”), e soprattutto senza metterlo in pratica nella propria vita personale e nella lotta di classe tramite la vita collettiva del Partito marxista-leninista, meglio ancora se come suo militante.
L’iniziativa si è conclusa con la soddisfazione politica di tutti i partecipanti onorati e fieri di essere allievi dei cinque Grandi Maestri del proletariato internazionale e del compagno Giovanni Scuderi, Maestro del proletariato italiano e del PMLI!
Con Mao per sempre, contro il capitalismo, per il socialismo!
Al Servizio del Partito!
Coi Maestri e col PMLI vinceremo!
8 gennaio 2025