L’Asl Napoli 1 non rinnova il contratto
Il Consorzio Gesco costretto a licenziare 1.500 dipendenti
Responsabilità politiche dell’assessore alla Sanità ad interim, il governatore De Luca

Redazione di Napoli
Sono diversi mesi che gli operai e i dipendenti del Consorzio più grande della Campania, la Gesco, devono combattere contro le istituzioni locali e in particolare l’Asl Napoli 1 che ha deciso di non rinnovare il contratto di gestione di numerosi appalti che riguardano ben 1.500 unità. Un 2024 di battaglia che ora sta arrivando al culmine con l’annuncio prima del licenziamento di 300 lavoratori la scorsa estate e ora a gennaio con l’eliminazione di migliaia di posti di lavoro laddove il contratto non dovesse essere rinnovato.
Al di là dei delicati settori nei quali è impiegato il Consorzio con professionalità pressoché uniche (si pensi alle Oss), ciò che colpisce è la rescissione unilaterale del contratto che dovrebbe scadere verso la fine del 2026: “La causa scatenante è la decisione dell'Asl Napoli 1 di rescindere in modo unilaterale, il contratto che la legava al consorzio fino alla fine del 2025. "Si tratta di un contratto che impegnava i nostri operatori sociali nelle strutture di salute mentale per la cura delle problematiche della terza età, delle persone con disabilità e di chi soffre di dipendenze - spiega Giacomo Smarrazzo, presidente di Gesco - L'Asl ha deciso di interromperlo 15 mesi prima perché ora ha le risorse per assumere e quindi noi non serviamo più". Gli operatori Gesco lavorano in questi settori da circa 30 anni, molti prossimi al pensionamento, che assistono centinaia di situazioni a rischio e soprattutto danno una mano indispensabile alle famiglie partenopee e non solo.
Di sicuro vanno respinti i primi 300 licenziamenti annunciati dopo la decisione della dirigenza Asl Napoli 1 con intervento immediato del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca che da quasi dieci anni ha l’interim dell’assessorato alla Sanità ma che risponde con il silenzio all’annuncio della perdita dei posti di lavoro.
Noi marxisti-leninisti diciamo No a questa inaccettabile decisione dell’Azienda sanitaria locale partenopea nei confronti delle lavoratrici e lavoratori Gesco e chiediamo l’immediato ritiro dei licenziamenti.

22 gennaio 2025