Qf avvia la terza procedura di licenziamento ai lavoratori ex Gkn
I lavoratori: “metteremo in campo tutte le iniziative necessarie” per resistere
Dopo quasi quattro anni di lotta e ben due ricorsi vinti per condotta antisindacale (l’ultimo dei quali concluso con l’ordine, da parte del Tribunale di Firenze, di rispettare la procedura della norma anti-delocalizzazioni) i lavoratori ex Gkn sono di nuovo al punto di partenza.
Il 9 gennaio la V Sezione (imprese e fallimenti) del Tribunale di Firenze ha accolto la richiesta avanzata da Qf il 16 dicembre scorso per avviare la terza procedura di licenziamento collettivo già tentata da Gkn nel 2021 e dalla stessa Qf nel 2023.
Un tremendo gioco dell'oca sulla pelle dei lavoratori che il 16 gennaio si sono riuniti in assemblea plenaria insieme alla Fiom Cgil di Firenze, Prato e Pistoia per denunciare che in realtà “i licenziamenti non sono mai cessati poiché dodici mesi senza stipendio e senza ammortizzatori sociali sono già un licenziamento di fatto".
L'assedio economico perpetrato da Borgomeo per mettere alla fame i lavoratori e costringerli a licenziarsi ha già bruciato in tre anni oltre trecento posti di lavoro.
Nel documento finale approvato a larghissima maggioranza dall'Assemblea dei Lavoratori QF (ex GKN) fra l'altro si legge che: “Qf vuole liquidare anche l’asset dei lavoratori, dopo aver liquidato nei fatti l’attività produttiva, non avendo mai presentato un vero e proprio piano industriale come era previsto dall’accordo quadro del 19/1/2022, e l’asset immobiliare, avendo venduto lo stabilimento già a marzo 2024, all’insaputa di tutti; Qf deve pagare tutte le spettanze arretrate e più di un anno di stipendi arretrati e lo deve fare con urgenza. Ogni temporeggiamento è inaccettabile.
Il Tribunale del Lavoro di Firenze aveva imposto a QF di applicare la legge 234/2021 contro le delocalizzazioni, legge che prevedeva la presentazione di un piano mai elaborato dall’azienda; constatiamo che l'azienda ha deciso unilateralmente di non rispettare la sentenza del Tribunale, oltretutto senza pagarne alcuna conseguenza; l’attuale procedura di licenziamento avviata da Qf diventerebbe definitiva dal 26 marzo in poi: quelli sono anche i tempi con cui è necessario urgentemente definire la reindustrializzazione e garantire continuità occupazionale.
Pertanto l’Assembla dei Lavoratori QF, prendendo atto che QF sia interessata solo ad un processo liquidatorio, ribadisce che l’unica via di risoluzione della vertenza passa attraverso: il pagamento di tutto il dovuto: stipendi, contributi, ecc.; la reindustrializzazione, a partire dall’unico soggetto, la cooperativa dei lavoratori, che ad oggi ha presentato un piano e che, se inserito in uno scenario più ampio di consorzio industriale, potrebbe essere una soluzione anche per il mantenimento dei livelli occupazionali; l’utilizzo di tutti gli strumenti normativi e legislativi (ammortizzatori sociali, legge regionale sui consorzi, formazione, ecc.) a disposizione per il rilancio del sito e dell’attività produttiva.
L’Assemblea dei Lavoratori dà mandato a Rsu ed organizzazioni sindacali di mettere in campo tutte le iniziative necessarie a sostenere questa linea di azione ed auspica che questa sia la priorità anche dei Commissari, delle Istituzioni e della politica tutta”.
22 gennaio 2025