A tre anni dalla morte dello studente Lorenzo Parelli, schiacciato da una putrella d'acciaio
Le studentesse e gli studenti in piazza per l'abolizione dei Pcto
A tre anni dalla morte dello studente diciottenne udinese Lorenzo Parelli, morto in un grave incidente sul lavoro nel gennaio del 2022 durante l'ultima giornata di stage in fabbrica, lo scorso 21 gennaio le principali organizzazioni studentesche hanno manifestato in tutta Italia per chiedere ancora una volta l’abolizione dei Pcto (percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento) introdotti nel 2019 come evoluzione dell'alternanza scuola-lavoro, realizzati in Italia nelle scuole secondarie di secondo grado di tutti gli indirizzi.
La protesta degli studenti medi, promossa e coordinata dall'Unione degli Studenti, dall'Opposizione Studentesca d'Alternativa e dalla Rete degli Studenti Medi con il concorso anche di altre organizzazioni studentesche e l'appoggio della Cgil e di alcuni sindacati autonomi, ha interessato centinaia di istituti scolastici in tutta Italia con la partecipazione anche di numerosi insegnanti e l'affissione di migliaia di manifesti in ricordo di Lorenzo, e un nutrito presidio si è riunito a Roma davanti alla sede del Ministero dell'Istruzione dove i giovani, dopo avere osservato un minuto di silenzio nel ricordo di Parrelli, hanno ripetutamente gridato lo slogan “Lorenzo non è morto né di scuola né di lavoro, ma di sfruttamento”.
Intervistato da un giornalista de Il Manifesto
davanti al Ministero dell'Istruzione, Tommaso Martelli dell’Unione degli Studenti ha spiegato con chiarezza il motivo della protesta, affermando: “gli studenti vengono messi a lavorare nello stesso identico contesto in cui muoiono 4 lavoratori ogni giorno in un sistema che alla formazione dei ragazzi antepone il profitto delle aziende”
. Gli ha fatto eco Paolo Notarnicola, coordinatore della Rete degli Studenti Medi, il quale ha affermato che “il Pcto appalta all’istruzione pubblica la formazione dei lavoratori, senza alcuna tutela. È un modello che va abolito”. “Per le nuove generazioni
– ha quindi concluso Notarnicola - è fondamentale partire da un lavoro stabile, sicuro e dignitoso”
.
L'Opposizione Studentesca d'Alternativa, dal canto suo, ha spiegato in un post su facebook la sua chiarissima posizione: “oggi in tutta Italia
– si legge - ci siamo mobilitati nelle nostre scuole in occasione del terzo anniversario dalla morte di Lorenzo Parelli, il primo dei tre studenti ucciso in alternanza scuola lavoro. Non accettiamo la normalizzazione e la giustificazione di questo progetto assassino che il governo Meloni, il ministro Valditara e Confindustria stanno cercando di costruire in questi anni e porteranno avanti con la nuova riforma dei tecnici-professionali che andrà ad aumentare sensibilmente il numero di ore di alternanza in questi istituti. Nelle scuole, nelle piazze, nei cortei studenteschi, nelle assemblee e non solo negli anniversari, continueremo a pretendere ogni giorno l'abolizione dell'alternanza scuola lavoro”
.
L'Opposizione Studentesca d'Alternativa ricorda che oltre al friulano Lorenzo Parrelli, morto a Udine schiacciato da una putrella di acciaio a gennaio 2022, altri due studenti sono morti mentre stavano svolgendo funzioni lavorative legate al il Pcto: il sedicenne marchigiano Giuseppe Lenoci è morto nel febbraio del 2022 in un incidente stradale a Serra de' Conti, in provincia di Ancona, mentre viaggiava con il titolare dell'azienda idraulica per il quale lavorava, e il diciottenne veneziano Giuliano De Seta ha lasciato la vita nel settembre dello stesso anno mentre lavorava in un'azienda meccanica di Noventa di Piave, nella Città metropolitana di Venezia, dove veniva schiacciato da una lastra di 15 quintali.
Il Partito marxista-leninista italiano, insieme al suo organo Il Bolscevico, inchina idealmente la sua bandiera al cospetto di questi tre giovani studenti che sono rimasti vittime di un sistema economico che ricerca unicamente la massimizzazione del profitto capitalistico, e assicura tutto il proprio sostegno politico alla lotta degli studenti affinché venga abolito il Pcto al quale si è sempre opposto così come prima si era opposto all'alternanza scuola-lavoro, perché se è intollerabile che centinaia di lavoratori adulti muoiano ogni anno durante il loro impegno lavorativo, è addirittura inaccettabile che a lasciarci la vita siano degli studenti mandati allo sbaraglio senza una adeguata formazione al solo scopo di alimentare il profitto degli imprenditori che li sfruttano senza ritegno.
E tutto ciò è confermato anche dai processi che hanno ritenuto responsabili gli imprenditori di Lorenzo e Giuseppe per la loro prematura morte, mentre per Giuliano il procedimento giudiziario ha già dato importanti risultati. Infatti nell'ottobre del 2024 il Tribunale di Udine ha condannato in primo grado per omicidio colposo in primo grado due responsabili dell'azienda, presso cui Lorenzo Parrelli lavorava, e ha accolto il patteggiamento di un terzo responsabile, mentre il Tribunale di Ancona, alla fine del 2023, accoglieva il patteggiamento dell'imprenditore di Giuseppe Lenoci riconoscendo a suo carico il reato di omicidio stradale. Infine, si sta ancora celebrando presso il Tribunale di Venezia il procedimento a carico di quattro soggetti indagati per omicidio colposo in relazione alla morte di Giuliano De Seta, ma una perizia realizzata in sede di incidente probatorio disposto dal Tribunale, nella quale sono stati evidenziati molteplici e gravissimi errori e trascuratezze da parte di responsabili sia dell'impresa sia della scuola, lascia pochi dubbi sulla loro colpevolezza.
Nel frattempo però l'attuale regime capitalista neofascista di Meloni, che è al servizio dei padroni e dei loro interessi economici, non solo non recepisce le istanze che provengono dal mondo della scuola, ma addirittura inasprisce il Pcto e scava la fossa ad altri studenti, aumentando - con il 'modello 4+2' varato lo scorso luglio dal ministro Valditara - da 200 a 400 le ore di lavoro nei quattro anni scolastici e prevedendo l’inserimento dei privati anche nell’offerta formativa degli istituti, alimentando così una deleteria e intollerabile spirale di commistione tra profitto e interessi economici delle imprese private da una parte e mondo dell'istruzione dall'altra.
29 gennaio 2025