Preparativi alla guerra mondiale imperialista
La Nato lancia la missione “Sentinella del Baltico”
I paesi dell'Europa settentrionale membri del Patto atlantico schierano navi, aerei e uomini per contrastare le “flotte fantasma”
Il summit dei Paesi baltici dell’Alleanza atlantica che si è tenuto a Helsinki, in Finlandia, il 14 gennaio era stato convocato per dare il via alle misure ritenute necessarie per rafforzare la protezione delle importanti infrastrutture nella regione che nell'ultimo periodo hanno registrato più di un atto di sabotaggio. Ed ecco che il nuovo Segretario generale della Nato, l'olandese Mark Rutte, ha annunciato il lancio di una nuova missione militare dell'organizzazione militare dei paesi imperialisti dell'Ovest, la "Baltic Sentry", la “Sentinella del Baltico”, una task force costituita da navi, aerei e droni dedicata al controllo e alla protezione delle acque regionali che sarà pronta a rispondere in tempo reale a agli “atti destabilizzanti”.
L'impegno a mettere in campo una forza militare dedicata per la strategica regione di confine nella parte settentrionale con l'aggressiva Russia neozarista di Putin è messo nero su bianco nella dichiarazione del summit dove i capi di Stato e di governo di Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Lettonia, Lituania, Polonia e Svezia si dichiarno “preoccupati” per le azioni che danneggiano o minacciano il funzionamento di “infrastrutture sottomarine critiche” e non solo condannano “gli atti di sabotaggio alle infrastrutture sottomarine critiche” ma si dicono anzitutto “determinati a scoraggiare, rilevare e contrastare qualsiasi tentativo di sabotaggio. Qualsiasi attacco contro la nostra infrastruttura sarà con una risposta robusta e determinata”.
Un impegno che il gruppo dei paesi imperialisti si prende sia a titolo individuale che collettivo, da attuare sulla base della cooperazione Nato-Ue ma soprattutto con risposte pianificate dalla Nato. Risposte che saranno adottate in “conformità con il diritto internazionale del mare, compresa la libertà di navigazione”, quella formuletta che l'imperialismo americano già usa per provocare o rispondere alle provocazioni del nemico socialimperialista cinese nelle acque di Taiwan e ora diretta verso l'alleato di Pechino, la Russia di Putin, sempre più attiva e provocatoria nel Baltico. Stiamo quindi parlando di preparativi alla guerra mondiale imperialista.
Ricordava il presidente finlandese che, dall’inizio della guerra di aggressione all'Ucraina, il suo paese ha sanzionato almeno 79 navi sospettate di legami indiretti con Mosca mentre dai controlli della dirimpettaia Estonia è risultato che la gran parte delle oltre 400 navi controllate era in regola ma 62 non hanno presentato i documenti e 7 sono state abbordate. L'ultimo abbordaggio è quello del 26 dicembre scorso da parte della polizia finlandese sulla petroliera Eagle S, battente bandiera delle Isole Cook ma ritenuta parte della “flotta fantasma” russa, quella messa in piedi dal Cremlino per aggirare i buchi del già ridicolo embargo proclamato dai pesi imperialisti occidentali; la nave era accusata di aver danneggiato volontariamente il giorno precedente quattro cavi sottomarini che collegano l’Estonia e la Finlandia, tranciati dall'ancora trascinata sul fondale. Un “incidente” che si era già verificato a metà novembre con protagonista una nave commerciale cinese.
La missione Nato denominata “Sentinella del Baltico” servirà quindi, spiegava Rutte, a integrare le risorse di sorveglianza nazionale per migliorare la capacità di proteggere le infrastrutture sottomarine critiche e rispondere ai futuri sabotaggi se necessario.
5 febbraio 2025