Lettere

Cristallino il commento de “Il Bolscevico” sul caso Almasri
Il caso Almasri, trattato in modo cristallino sul n. 6 de Il Bolscevico , squarcia il velo dell’ipocrisia imperialista e smaschera, una volta di più, la verità del regime neofascista-meloniano-capitalistico che governa l’Italia, in perfetta osmosi con gli interessi dell’imperialismo atlantico.
Lungi dall’essere un incidente di percorso, la scandalosa liberazione di un criminale di guerra come Almasri è l’ennesima prova che l’apparato statale borghese è complice del sistema della sopraffazione globale, in cui il capitale domina incontrastato, utilizzando la politica come mero strumento di gestione amministrativa della propria rapace volontà di potenza. Ciò che è accaduto dimostra ulteriormente che il tanto decantato “Stato di diritto” è un simulacro ideologico usato per giustificare la repressione dei proletari e delle masse popolari in genere, mentre per i boia del capitale e dell’imperialismo vale la più totale impunità.
Il governo Meloni, che si presenta come difensore della sovranità nazionale, si mostra invece come un docile esecutore degli ordini del grande capitale transnazionale, disposto a tutto pur di mantenere saldo il patto scellerato con le élite dominanti. Tuttavia, la storia ci insegna che nessun regime borghese è eterno. Il popolo, una volta risvegliata la sua coscienza di classe, può e deve abbattere questi governi reazionari con la lotta politica di massa. Come ci insegna la Rivoluzione d'Ottobre, solo l’azione diretta e l’organizzazione dal basso possono spezzare le catene dell’oppressione ed aprire la via a un’autentica democrazia popolare, in cui il proletariato sia finalmente padrone del proprio destino. Non è nei tribunali borghesi, né nelle commissioni parlamentari della finta opposizione social-liberale, che si risolverà questa crisi, ma nella piazza, nel fuoco della mobilitazione rivoluzionaria. Serve un fronte unito di tutte le forze antimperialiste ed anticapitaliste per rovesciare l’attuale regime e costruire un’Italia socialista, libera dal giogo dell’atlantismo e del neo-colonialismo capitalista.
Il caso Almasri è solo un sintomo di un sistema marcio. La lotta per il suo superamento è il compito storico della nostra epoca.
Lottiamo per un'Italia unita, rossa e socialista!
Cartesio – Napoli

Il governo vuole la definitiva demolizione dell’Università statale
Come è noto al governo è stata data la delega di “riordinare e razionalizzare” l’intero impianto universitario: governance, reclutamento, ASN, valutazione della ricerca, chiamate, stato giuridico ed economico dei docenti, didattica, diritto allo studio, enti di ricerca (articolo 11 del Ddl n. 1192).
L’obiettivo di questa delega in bianco è quello di “riformare” la cosiddetta Legge Gelmini e per occuparsi di questa generale riforma dell’Università il ministro ha costituito un Gruppo di lavoro con la presenza determinante di chi quella Legge ha prima “scritto” e poi gestito. Insomma si è avviata l’ultima fase demolizione dell’Università statale iniziata e operata dal Gruppo Berlinguer a partire dal 1989.
In questo quadro è indispensabile che tutte le componenti dell’Università si mobilitino insieme e in tempo per impedire che venga messa la parola fine all’Università statale e per farla diventare democratica, migliorando la qualità e il ruolo di tutti gli Atenei.
Il movimento dei precari, che sta sempre più crescendo in termini di diffusione e di organizzazione nazionale, dovrebbe porsi sia l’obiettivo primario della stabilizzazione sia quello di stimolare un’aggregazione intercategoriale, fuori dalle appartenenze politiche e al disopra degli interessi corporativi e sub-corporativi. Un movimento che riesca anche ad informare e a coinvolgere lasocietà.
In questa direzione è indispensabile elaborare una piattaforma unitaria che riguardi tutta l’Università, assumendo un’ottica complessiva ampia almeno quanto quella di coloro che l’hanno demolita nel corso degli ultimi decenni e che ora vogliono cancellarla del tutto.
Il PD sul numero chiuso a medicina ha assunto da tempo una posizione persino peggiore di quella che è stata approvata al Senato e che ora è in discussione alla Camera. Ora il PD vuole mantenere la cooptazione personale, abolendo i finti concorsi locali e contingentando le abilitazioni, ovvero svolgendo concorsi nazionali senza posti, e mantenendo la cooptazione personale. Inoltre lo stesso PD vuole mantenere in vita, “ritoccandola”, l’ANVUR, istituita per commissariare l’Università.
ANDU - Associazione Nazionale Docenti Universitari

12 febbraio 2025