Per dire No ai 58 licenziamenti annunciati dai padroni
Dura protesta degli operai GLS logistica
La Cellula di Napoli del PMLI manifesta al fianco dei lavoratori
Redazione di Napoli
Dopo l’annuncio dei 58 licenziamenti durante le vacanze natalizie da parte dei padroni, le operaie e gli operai addetti al facchinaggio per il corriere GLS Logistica hanno cominciato una dura e ferma lotta per difendere il posto di lavoro. La metà era impiegata con lavoro a chiamata e i contratti in scadenza non sono stati rinnovati; gli altri erano assunti da una ditta che lavora in subappalto e che ha deciso di licenziarli in tronco.
Mercoledì 29 giugno i lavoratori hanno bloccato i cancelli di ingresso al polo logistico di Napoli della TEMI, licenziataria dell’azienda GLS, per poi fermare con un altro picchetto l’entrata dei depositi di Frattamaggiore. La protesta è culminata dopo un lungo periodo dove gli operai hanno proclamato lo stato di agitazione chiedendo migliori condizioni di lavoro, a cominciare da un monte orario che descrivono come insopportabile, nonché il ritiro dei licenziamenti espressi senza giusta causa.
Lo stabilimento di Gianturco veniva, di fatto, bloccato dalla giusta e sacrosanta protesta operaia che poi annunciava una manifestazione a Napoli, organizzata dai sindacati non confederali e in particolare dal Si. Cobas per aprire un tavolo di trattative che avesse delle proposte ricevibili, cominciando dal blocco dei licenziamenti. I picchetti duravano lo spazio di quasi una giornata fino alla rimozione da parte delle “forze dell’ordine” con una certa tensione. Gli operai preferivano raccogliersi in presidio e annunciare il corteo di sabato 8 febbraio.
Lo stato di agitazione non si fermava e diverse assemblee e adesioni (tra cui quella della Cellula “Vesuvio Rosso” di Napoli del PMLI) si alternavano. L’8 febbraio la manifestazione diventava addirittura nazionale con pullman provenienti da Milano, Como, Roma e Parma, oltre a delegazioni presenti di Bologna e di Modena. le operaie e gli operai partivano dall’azienda Temi-GLS sita nel quartiere Gianturco e attraversavano i quartieri popolari del Rione Luzzatti e in solidarietà partecipavano alcune delegazioni di operai della Fdex, UPS, BRT, SDA, Amazon, tutto dello stesso settore corrieri-servizi, nonché il sindacato Si.Cobas che ha sostenuto fin dall’inizio la battaglia dei lavoratori GLS.; si aggiungevano i disoccupati organizzati del “Movimento 7 Novembre”.
Il concentramento del corteo si è svolto davanti alla stazione della metropolitana di Gianturco e i partecipanti partivano con una bella unità tra operai GLS e disoccupati per poi giungere nel vicino Polo logistico in via Ferrante Imparato.
Apprezzata la presenza dei nostri compagni napoletani, guidati dal compagno Luigi Prodomo, che sono stai ripresi sia dal Tg3
Campania nel servizio del pomeriggio e della sera sia in diretta che durante l’intervista agli operai GLS e Si.Cobas. I marxisti-leninisti, con la bandiera del PMLI e le spille dei Maestri e del Partito, seguivano passo passo il corteo fino alla fine quando vi sono stati forti momenti di tensione tra le “forze dell’ordine” e i manifestanti che respingevano anche un inizio di carica perché volevo raggiungere il punto preciso del magazzino di smistamento pacchi, per poi occupare la rampa di accesso all’autostrada per circa un’ora.
Intorno alle 12,15 giungeva la telefonata della Prefettura ai sindacalisti di apertura di un tavolo di trattative con il padrone Francesco Tavassi per verificare seriamente il reintegro degli operai licenziati; così poi il presidio alla rampa autostradale si concludeva con la promessa di ritrovo dinanzi ai vertici GLS per il ritiro dei licenziamenti delle lavoratrici e dei lavoratori o il ricollocamento ragionato degli stessi nelle altre logistiche campane.
12 febbraio 2025