Rapporto “Violenza e cure negate” di Medici Senza Frontiere
“L'incremento della violenza in Cisgiordania ha gravemente ostacolato l'accesso all'assistenza sanitaria e fa parte di un modello di oppressione sistematica che è stato descritto dalla Corte internazionale di giustizia (Cig) come equivalente alla segregazione razziale e all'apartheid”
“In Cisgiordania cure negate e violenze sistematiche contro sanitari”
Dall’inizio della guerra totale contro Gaza ad ottobre 2023, in Cisgiordania le forze israeliane e i coloni hanno aumentato l’uso della violenza fisica estrema contro i palestinesi e posto ostacoli all’assistenza sanitaria. È quanto mette in evidenza una nota di Medici senza frontiere (Msf) del 6 febbraio a commento della pubblicazione del rapporto “Violenza e cure negate”.
Secondo il rapporto, l’incremento della violenza in Cisgiordania ha gravemente ostacolato l’accesso all’assistenza sanitaria e fa parte di un modello di oppressione sistematica da parte di Israele che è stato descritto dalla Corte internazionale di giustizia (CIG) come equivalente alla segregazione razziale e all’apartheid.
Il rapporto, che copre un periodo di un anno (da ottobre 2023 a ottobre 2024), riporta le interviste di pazienti, personale medico, paramedico e volontari si Msf che riferiscono di prolungate e violente incursioni militari israeliane e di restrizioni di movimento più severe, di una situazione ulteriormente peggiorata dopo il cessate il fuoco a Gaza.
Negli ultimi 15 mesi l’OMS ha registrato 694 attacchi all’assistenza sanitaria in Cisgiordania, con ospedali e strutture sanitarie spesso assediati dalle forze militari; gli operatori sanitari vivono nell’insicurezza perché sono spesso molestati, detenuti, feriti e persino uccisi. Adesso si è registrato un numero crescente di attacchi al personale e alle strutture mediche, tra cui attacchi agli ospedali, distruzione di punti sanitari di fortuna nei campi per le persone rifugiate, nonché molestie, detenzione, lesioni e uccisioni di soccorritori e operatori sanitari da parte delle forze israeliane. Assieme a un aumento di raid militari violenti che hanno provocato feriti, vittime, nonché la distruzione di infrastrutture civili essenziali, tra cui strade, servizi sanitari, condutture idriche e sistemi elettrici, in particolare nei campi di Tulkarem e Jenin.
Quelli denunciati da Msf sono crimini di guerra compiuti dai nazisionisti, finora impuniti.
12 febbraio 2025