Documenti
Dichiarazione rilasciata dal Partito Comunista Palestinese
Sulle dichiarazioni del fascista Donald Trump in merito allo sfollamento della popolazione della Striscia di Gaza
Le dichiarazioni del fascista e folle presidente degli Stati Uniti Donald Trump sullo sfollamento forzato degli abitanti della Striscia di Gaza e sul loro reinsediamento fuori dalle loro terre non rappresentano solo una nuova minaccia per il nostro popolo palestinese, ma piuttosto un'estensione dell'approccio coloniale imperialista volto a liquidare la causa palestinese attraverso gli strumenti dello sfollamento forzato e del genocidio. Questo discorso coloniale riflette l'essenza del sistema capitalista imperialista, che vede i popoli oppressi come nient'altro che ostacoli da rimuovere sulla strada dei suoi interessi espansionistici e del saccheggio di risorse e ricchezze.
L’approccio americano di trattare Gaza come un semplice “progetto immobiliare” e di trasformarla nella “Riviera del Medio Oriente” riflette la mentalità capitalista imperialista che tratta i popoli e le patrie come merci che possono essere comprate e vendute, ignorando la sofferenza del nostro popolo che sta affrontando un assedio soffocante e un’aggressione continua. Queste proposte non sarebbero state avanzate senza il sostegno assoluto fornito dalle potenze imperialiste all'entità sionista, in quanto essa costituisce una base avanzata per la protezione degli interessi del capitale globale nella nostra regione.
La resistenza del nostro popolo palestinese nella Striscia di Gaza e la sua leggendaria fermezza di fronte alla macchina di morte sionista dimostrano che il nostro popolo, nonostante l'assedio, la fame e i massacri, non rinuncerà ai propri diritti e non si sottometterà ai progetti di sfollamento e sradicamento. Le illusioni dell'occupazione e dei suoi strumenti imperialisti si sono infrante sulla roccia di questa fermezza, e la resistenza in tutte le sue forme ha dimostrato che il nostro popolo è capace di confrontarsi con le più potenti potenze coloniali e che la volontà dei popoli è più forte degli eserciti aggressivi.
Prendere di mira i campi palestinesi in Cisgiordania, attraverso la distruzione sistematica e le uccisioni quotidiane, conferma che l'occupazione è ben consapevole che questi campi rappresentano il cuore del conflitto e il simbolo del diritto al ritorno, e che la loro liquidazione costituisce parte del progetto di liquidazione della causa palestinese. La distruzione di Jenin, Far’a, Tulkarem, Nur Shams, Askar, Deheishe e di altre roccaforti della fermezza è un misero tentativo di porre fine allo spirito di resistenza che questi campi hanno plasmato nel corso di decenni. Ma proprio come tutti i precedenti tentativi di genocidio sono falliti, queste politiche non riusciranno a sradicare il nostro popolo dalla sua terra.
Noi del Partito Comunista Palestinese affermiamo che lo sfollamento della popolazione di Gaza è una continuazione delle politiche imperialiste sioniste iniziate con la Nakba del 1948, attraverso la Naksa, e terminate con i tentativi in ​​corso di svuotare la terra palestinese del suo popolo. Ciò che Trump propone oggi è una riproduzione dello stesso approccio fascista adottato dalle potenze coloniali nel mondo, dai massacri genocidi contro i popoli indigeni in America allo spostamento dei popoli del Sud del mondo a vantaggio del saccheggio capitalista.
La vera soluzione alle sofferenze del nostro popolo nella Striscia di Gaza, in Cisgiordania e in altri luoghi della sua presenza non risiede nelle proposte coloniali promosse dalle forze imperialiste e sioniste, ma nel porre fine all'occupazione, togliere l'assedio e garantire il diritto del popolo palestinese all'autodeterminazione e alla creazione di un proprio Stato nazionale democratico su tutto il territorio nazionale palestinese, con Gerusalemme unificata come capitale. La lotta del popolo palestinese non è una lotta per migliorare le condizioni di schiavitù all'interno del sistema di occupazione, ma piuttosto è parte della lotta internazionale contro il sistema capitalista che produce colonialismo e sfruttamento.
Affermiamo che le masse palestinesi non consentiranno l'approvazione di nuovi piani di sfollamento, né accetteranno di essere trattate come un peso di cui liberarsi secondo la visione colonialista imperialista. Invitiamo tutte le forze rivoluzionarie e operaie del mondo ad intensificare lo scontro contro l'imperialismo e il sionismo e a lavorare per costruire un fronte internazionale contro il fascismo e il capitalismo.
Il Partito Comunista Palestinese, lottando fianco a fianco con il suo popolo, afferma che solo il socialismo è capace di liberare i popoli oppressi e di liberare l'umanità dai crimini dell'imperialismo e del colonialismo. La resistenza in tutte le sue forme è un diritto legittimo dei popoli oppressi e il popolo palestinese, che ha resistito per decenni, non rinuncerà ai propri diritti e non permetterà che questi disperati piani coloniali vengano approvati.
Gloria ai martiri, vittoria alla classe operaia e vergogna all'imperialismo e ai suoi strumenti!
Partito Comunista Palestinese
 

19 febbraio 2025