Dalla Sardegna una profonda analisi marxista-leninista
“La citazione di Scuderi su 'La nostra missione storica' è un invito a riflettere sulle contrarietà oggettive e soggettive in cui ogni marxista-leninista si imbatte durante la lotta di classe”
di Antonio - Sassari
Pubblichiamo qui di seguito una profonda analisi marxista-leninista del compagno Antonio, simpatizzante sassarese del PMLI, sulla citazione del Segretario generale e Maestro del PMLI compagno Giovanni Scuderi su “La nostra missione storica”.
Egli ha colto pienamente il significato della citazione, che è quello di riflettere sulle contrarietà oggettive e soggettive che si incontrano durante la lotta di classe e sulla necessità di lavorare a stretto contatto con le masse con ottimismo rivoluzionario senza farsi influenzare dalla borghesia e dai revisionisti, andando fino in fondo nella lotta rivoluzionaria per la conquista dcel socialismo e del potere politico del proletariato.
Il compagno Antonio ha scritto delle parole efficaci e penetranti che fanno un gran bene allo spirito rivoluzionario di ogni membro e simpatizzante del PMLI.
Probabilmente il primo compagno cui si rivolge è se stesso perché ha da svolgere il compito gravosissimo di fare conoscere il PMLI alle masse sassaresi e di coinvolgerle nella lotta rivoluzionaria. Ha cominciato bene questo lavoro politico e giornalistico che merita un grande applauso da tutto il Partito e dalle compagne e dai compagni de “Il Bolscevico”.
Nello Statuto del PMLI, premessa II, comma 1, è scritto "Scopo del Partito è guidare la rivoluzione socialista alla vittoria". Si tratta, evidentemente, di un obiettivo strategico, raggiungibile in un periodo di tempo indeterminabile a priori che, nella sua formulazione, contiene due condizioni espresse nel verbo guidare e nel sostantivo vittoria: la prima è preliminare alla realizzazione della seconda.
L'esperienza politica del PMLI, maturata nella partecipazione alla lotta di classe, è riscontrabile nel discorso alla 7^ Sessione plenaria del 5° Comitato centrale in data 30 giugno 2024,tenuto dal Segretario generale del PMLI, compagno Giovanni Scuderi, nel quale ricorda la commemorazione di Mao del Settembre 2016: "Oggi più che preoccuparci di quando arriverà il socialismo,di quando avverrà la svolta rivoluzionaria della lotta di classe,di quando il proletariato si schiererà con noi, dobbiamo preoccuparci di dare al PMLI un corpo da Gigante Rosso radicandolo ed estendendolo nelle città e regioni dove siamo presenti, in modo da ricavarne il nostro obiettivo strategico a medio termine. Questo è quello che ci è richiesto dall'attuale lotta di classe. Se non ce la facciamo a raggiungere tale obiettivo a medio termine, non ci resta che rilanciarlo una o più volte fino a conquistarlo" (cfr. Il
Bolscevico
n° 27/2024).
L'espressione "dare al PMLI un corpo da Gigante Rosso, radicandolo ed estendendolo", indica una tappa intermedia nel contesto dello scopo statutario, imprescindibile per farlo diventare avanguardia rivoluzionaria riconosciuta ed effettiva espressione del proletariato e delle masse popolari oppresse dallo Stato borghese: nessuna scorciatoia è possibile per dare concretezza al verbo guidare ed entrambi gli obiettivi, strategico di lungo termine, guidare la rivoluzione e medio termine, radicarsi nelle masse, vanno portati avanti insieme.
Essa rispecchia in modo dialettico, la linea politica del Partito e l'oggettività della realtà sociale in cui continua ad agire ed evolvere, tenendo conto degli attuali rapporti di forza tra borghesia e proletariato, della condizione di debolezza oggettiva e soggettiva in cui versano il proletariato e le masse popolari,del basso livello di forza e seguito popolare del PMLI.
Opportunamente ne Il Bolscevico
n° 6/2025 è stata ripubblicata la citazione del Segretario generale e Maestro del PMLI, compagno Giovanni Scuderi, "La nostra missione storica" quale invito a riflettere nel merito alle contrarietà soggettive ed oggettive in cui ogni marxista-leninista si imbatte durante la lotta di classe.
I marxisti-leninisti nel combattere il capitalismo, la borghesia, il revisionismo, gli imperialismi dell'Ovest e dell'Est, saranno sempre esposti alla corruzione della loro concezione del mondo ad opera della nefasta influenza dell'ideologia borghese e dell'ideologia revisionista. Lo scopo,di fronte all'apparente strapotere predatorio e militare dei capitalismi sul piano interno, degli imperialismi sul piano internazionale, dei loro fiancheggiatori revisionisti, su entrambi i piani, per mezzo della reazione ad ogni sommovimento popolare contrario, è indurre perplessità confusione, assuefazione allo "status quo" per esitare, fermarsi, ritirarsi dalla via della rivoluzione.
La lotta contro questo pericolo deve essere condotta, prima di tutto dentro noi stessi per distruggere le impronte che la sovrastruttura borghese e il revisionismo tentano costantemente di imprimerci (individualismo, autoreferenzialità, carrierismo, arricchimento, protagonismo), occupandoci di lotta di classe, conoscenza, perseveranza, determinazione, partecipazione, ottimismo, collettivismo, vittoria del proletariato sulla borghesia.
Meditare su questa intricata selva di montagna tortuosa con pareti di sesto grado, a volte velata da banchi di fitta nebbia, che porta la dedizione alla causa socialista al limite della sopportazione, non trova però i marxisti-leninisti impreparati: sappiamo dai grandi Maestri del proletariato internazionale che una piccola scintilla può dare fuoco alla prateria. Il fenomeno si è verificato più volte nella storia, con la Rivoluzione d'Ottobre, con la Rivoluzione Cinese, con le lotte di liberazione delle Nazioni e dei Popoli oppressi dal colonialismo.
Qualcuno potrebbe sostenere che erano tempi diversi da oggi che il campo internazionale è blindato dagli USA, dalla Cina, dalla Federazione Russa, dalla UE: niente di più sbagliato perché la lotta di liberazione del popolo afghano, prima dal socialimperialismo dell'URSS, poi dalla coalizione dell'imperialismo dell'Ovest, ha confermato l'incontestabile verità del marxismo-leninismo-pensiero di Mao che un piccolo popolo può sconfiggere un grande esercito.
È più che mai attuale pertanto sostenere "Che il mondo sia sotto l'egemonia degli USA o sotto l'egemonia della Cina, per i popoli del mondo non cambia assolutamente nulla" (G. Scuderi, discorso alla 7^ Sessione plenaria del 5° CC del PMLI, cfr Il Bolscevico
n° 27/2024, pag.4).
Può giovare alla nostra meditazione, studiare anche la storia delle vite di Marx, Engels, Lenin, Stalin, Mao per fare tesoro di come hanno affrontato la propria missione storica "dura, complessa, piena di difficoltà e sacrifici e tutta in salita", anche essa al pari delle nostre, che non fu il passatempo di un pranzo di gala, ma fu contrastata, a seconda dei singoli casi, da persecuzione poliziesca, messa fuori legge, carcerazione, condanna a morte, esilio. Sarà utile anche immedesimarsi nelle centinaia di migliaia di marxisti-leninisti la cui vita è stata stravolta nella lotta di classe, mutilata, spezzata, come quelle nelle lotte di liberazione dei popoli oppressi, fino a quelle degli odierni palestinesi.
Eseguiamo quindi con la maggiore efficacia possibile, per il bene dell'Italia, il compito "Di fronte al pericolo della guerra imperialista mondiale è quanto mai importante convincere il proletariato e l'intero popolo italiano a non schierarsi con nessuno dei due poli imperialisti... In particolare dobbiamo riuscire a smascherare le parole d'ordine "Pace, No alla guerra, No all'invio delle armi all'Ucraina" (G. Scuderi, discorso citato).
Ed eseguiamo con la maggiore capillarità e frequenza possibile il compito assegnato dal Comitato centrale nel Documento del 15/12/2023 "Bisogna essere chiari fin da ora. Noi chiameremo il proletariato e l'intero popolo italiano alla guerra civile se l'Italia imperialista parteciperà alla nuova guerra mondiale imperialista" (idem).
Sulla scena politica interna il capitalismo monopolistico imperialista presenta due facce della stessa medaglia, il neofascismo al governo e il revisionismo all'opposizione, entrambi neoliberisti.
Il governo neofascista Meloni va abbattuto "in difesa dei diritti e dei problemi del proletariato e delle masse popolari, femminili e giovanili" (G.Scuderi, citazione, cfr Il Bolscevico
n° 6/2025), e per la loro risoluzione, mettendo fine al progressivo impoverimento degli italiani. "Il governo Meloni è una dittatura neofascista in contrasto persino con la democrazia borghese. Va quindi combattuto e abbattuto senza esclusione di colpi, usando tutte le forme di lotta, legali e illegali, parlamentari e extraparlamentari, pacifiche e violente di massa. Una lotta che va portata fino alle estreme conseguenze, alla guerra civile se risponde alla volontà delle masse "(G.Scuderi, discorso alla 7^ Sessione plenaria del 5° CC del PMLI, cfr Il Bolscevico
n° 27/2024, pag.3).
Per questo motivo perseverare nella politica di Fronte Unito di tutte le forze antifasciste il più ampio possibile per coinvolgere il maggior numero di democratici e antifascisti col metodo unità-critica-unità, è essenziale per la caduta del governo.
Il revisionismo va combattuto e sconfitto perché le sue espressioni politiche contendono al PMLI l'influenza sul proletariato e le masse popolari fungendo da ostacolo per raggiungere il suo obiettivo intermedio di radicarsi ed estendersi in esse. Il seme più dannoso che il revisionismo ha sparso nel proletariato e nelle masse popolari è il rifiuto della violenza rivoluzionaria e della dittatura del proletariato. Lenin ha scritto "La dottrina di Marx e di Engels sulla necessità della rivoluzione violenta si riferisce allo Stato borghese. Questo non può essere sostituito dallo Stato proletario (dittatura del proletariato) per via di 'estinzione'; può esserlo unicamente, come regola generale, per mezzo della rivoluzione violenta... la necessità di educare sistematicamente le masse in questa - e precisamente in questa - idea della rivoluzione violenta, è alla base di tutta la dottrina di Marx ed Engels"
(Stato e rivoluzione, Opere scelte, vol II, pagg. 141-142, edizioni in lingue estere, Mosca 1946).
La citazione del Segretario generale e Maestro del PMLI ci esorta a fare politica a stretto contatto con il proletariato e le masse popolari anteponendo i loro diritti e problemi quotidiani, a fare chiara educazione ideologica sui benefici derivanti, per la società, dalla presa del potere da parte del proletariato e dall'affermarsi della concezione proletaria del mondo. L'impresa è oggi titanica a causa della profonda diffusione anche nei ceti popolari di culture, stili di vita e mentalità borghesi, esito del dominio dell'ideologia borghese, finalizzata a rinchiudere le classi oppresse in una vita da microcosmo. Ciononostante "al contempo dobbiamo decuplicare gli sforzi per convincere i sostenitori del socialismo, a qualunque partito appartengano astensionisti o meno, a unirsi per creare le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo. Un passaggio politico e organizzativo per passare dalla lotta riformista alla lotta per il socialismo e il potere politico del proletariato" (G. Scuderi, discorso citato).
19 febbraio 2025