Intervento di Panzarella al congresso della Federazione del PCI di Prato
“Costruire un grande fronte unito antifascista per buttare giù il governo della ducessa Meloni”
Dal corrispondente della Cellula “Stalin” di Prato
Il 15 febbraio si è svolto presso il “Circolo Renzo Grassi” di Narnali a Prato il Congresso della Federazione di Prato del PCI.
All'assise congressuale è stata invitata la Cellula “G. Stalin” di Prato del PMLI. Presenti anche i segretari locali del PRC, Sandro Bigagli, e di Sinistra Italiana, Alessio Laschi, e di Tiziano Bonelli in rappresentanza del “Comitato 25 Aprile” Prato.
Il compagno Franco Panzarella, in rappresentanza della Cellula “G. Stalin” di Prato del nostro Partito, è stato accolto molto calorosamente da tutte le compagne e i compagni delegati al Congresso.
Alla presidenza, insieme al segretario della Federazione pratese del Pci, Enrico Zanieri, era presente il compagno Andreoli Patrizio, ex segretario regionale toscano del PCI, responsabile del Dipartimento Nazionale Politiche dell'Organizzazione del Partito e membro della segreteria regionale e del Comitato Politico Regionale PCI.
L'intervento del compagno Panzarella è stato applaudito da tutti i delegati, alcuni dei quali, durante la pausa caffè, gli hanno espresso dei complimenti personalmente: “bell’intervento... bravo compagno... sono abbastanza d'accordo con quello che hai detto”.
Ecco il testo dell'intervento.
Care compagne e cari compagni,
vi ringrazio per l'invito e vi porto il saluto militante, anticapitalista, antimperialista e antifascista della Cellula “Giuseppe Stalin” di Prato del Partito marxista-leninista italiano.
Alla presidenza e a voi tutti delegate e delegati a questo importante Congresso della Federazione Pratese del Partito comunista italiano auguro un buon e proficuo lavoro politico e organizzativo.
Condividiamo in pieno ciò che che avete scritto nella lettera di invito che ci avete mandato, ossia che: “Ogni congresso è tappa importante di costruzione, riflessione e crescita. Ma anche di necessario confronto”.
Specialmente quando si tratta di un confronto franco, leale, improntato sulla dialettica e nel rispetto reciproco. Un confronto da pari a pari, a cuore aperto di cui noi comunisti abbiamo assolutamente bisogno per approfondire la nostra conoscenza e alimentare la nostra crescita politica e ideologica sia a livello individuale che collettivo.
Un confronto che di fatto è già in atto fra i nostri Partiti qui a Prato come testimoniano ad esempio la nostra partecipazione il 15 ottobre 2023 al Congresso di fondazione di questa Federazione che si è svolto presso il “Circolo 29 Martiri” di Figline di Prato; come pure la vostra adesione il 21 gennaio 2024 all'appello lanciato dal nostro Partito a tutti le forze politiche e sociali sostenitrici di Lenin a unirsi per commemorare insieme a Cavriago il centenario della scomparsa del grande Maestro del proletariato internazionale, principale artefice della Grande Rivoluzione Socialista d’Ottobre, creatore del Partito Comunista dell’Unione Sovietica, fondatore dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, fondatore del primo Stato socialista del mondo, ideatore, dirigente e organizzatore instancabile della Terza Internazionale.
Purtroppo a livello nazionale non ci sono comunicazioni tra il PMLI e il PCI. Anche se il nostro Partito non ha preclusioni in merito.
Con tante e tanti compagne e compagni presenti in questa sala partecipiamo insieme, uniti e solidali alle manifestazioni contro la guerra imperialista e il genocidio del popolo palestinese da parte del nuovo Hitler sionista Netanyahu; alle lotte contro lo sfruttamento capitalista, i licenziamenti di massa e le delocalizzazioni promosse dai lavoratori della ex GKN e del Sudd Cobas Prato-Firenze, ai quali rinnoviamo il nostro sostegno e la nostra solidarietà militante. Senza dimenticare le comuni partecipazioni ai cortei e alle manifestazioni del 6 Settembre a Figline, del 25 Aprile e del 1° Maggio con slogan e parole d'ordine anticapitaliste, antimperialiste e antifasciste condivise.
Anche se non siamo stati invitati a sottoscriverla, condividiamo in pieno la lettera aperta che l'11 febbraio scorso le federazioni pratesi del PRC, del PCI, di Potere al Popolo e il Comitato 25 Aprile (di cui peraltro facciamo parte) hanno inviato alla sindaca di Prato Ilaria Buggetti (PD) “affinché possa adoperarsi per la messa a decoro delle tombe dei partigiani presso il cimitero di Chiesanuova in vista della prossima 80a ricorrenza delle Liberazione nazionale”.
Si tratta di una iniziativa esemplare, che insieme alla manutenzione dei monumenti dedicati ai partigiani, alle visite e alle commemorazioni svolte insieme nei luoghi simbolo della Resistenza, contribuiscono a tenere viva la memoria e i valori della Resistenza e dell'antifascismo e a trasmetterli alle nuove generazioni.
Ma tutto ciò secondo noi non basta. Oggi bisogna prendere coscienza e denunciare con forza e con chiarezza alla masse popolari e alle nuove generazioni che purtroppo Mussolini è tornato al potere sia pure nelle vesti femminili, “democratiche” e costituzionali di Giorgia Meloni.
Il suo governo non è “a-fascista”, “anticostituzionale”, una “democratura” una “democrazia illiberale” una “deriva autoritaria” che mette a “rischio la tenuta democratica del Paese”, ma un governo neofascista che insieme al manganello e agli arresti contro i lavoratori, gli studenti e i migranti, lavora per completare a colpi di controriforme costituzionali il disegno piduista della repubblica presidenziale iniziato da Craxi nei primi anni ottanta e poi perseguito negli anni da Berlusconi con l'avallo e la complicità della sinistra parlamentare e governativa con alla testa il PD.
Si pensi ad esempio al premierato, con cui Meloni vuole cambiare la forma di Stato e di governo; alla controriforma della giustizia per sottomettere il potere giudiziario all'esecutivo e all'autonomia differenziata che frantuma il Paese in 20 staterelli a spese delle regioni più povere del Sud. Le leggi liberticide sulla sicurezza, la criminalizzazione e la persecuzione dei movimenti di lotta, l'abolizione del diritto di sciopero, l'occupazione della Rai e dei mezzi di comunicazione di massa, agli attacchi contro i magistrati, al bavaglio contro giornalisti, insegnanti e scrittori scomodi come Scurati, Raimo e il direttore di Fanpage Cancellato e alla persecuzione e deportazione dei migranti in Albania.
Meloni non è “la presidente del coniglio” che per “vigliaccheria scappa dal parlamento e dagli italiani”. Al contrario, la ducessa Meloni rifiutandosi di andare in parlamento per riferire sul caso Almasri (il criminale e torturatore libico, stupratore di bambini e di bambine, scarcerato e accompagnato a casa con un volo di stato in totale sfregio all'ordine di arresto della Corte penale internazionale) ha dimostrato ancora una volta verso il parlamento lo stesso disprezzo e la stessa arroganza fascista del suo maestro Mussolini, quando minacciava di chiudere quell'“aula sorda e grigia” per trasformarla in un bivacco per i suo manipolo di camicie nere.
La storia del movimento operaio e della Resistenza ci insegnano che il fascismo va sconfitto con la lotta di classe nelle piazze e non attraverso le urne o per via parlamentare e costituzionale come peraltro dimostrano l'assassinio di Matteotti ordinato e rivendicato da Mussolini il 10 giugno 1924 e la conseguente fallimentare ritirata sull'Aventino dei riformisti e dei socialdemocratici che rinunciarono a mobilitare le masse lasciando di fatto campo libero a Mussolini e ai fascisti.
Questa lezione la dobbiamo tenere bene a mente e agire di conseguenza prima di tutto come comunisti e antifascisti.
Il PMLI fin dal primo giorno dell'insediamento di questo governo neofascista non si stanca di invitare tutte le forze anticapitaliste, antifasciste e democratiche, a cominciare da quelle con la bandiera rossa e la falce e martello, a costruire urgentemente un grande fronte unito per buttare giù con la lotta di piazza il governo della ducessa Meloni, prima che riesca a completare del tutto il regime capitalista neofascista.
Speriamo che i nostri due Partiti diano l'esempio per questa fondamentale unità antifascista ispirandosi alla gloriosa Resistenza.
Intanto qui a Prato è nostro dovere reciproco combattere assieme, ricercando altri alleati, contro la giunta locale in difesa degli interessi materiali immediati delle masse.
Rispondendo all'invito delle compagne di Prato di “Non una di meno” e del Comitato 25 Aprile, lavoriamo assieme nell'organizzazione dell'importante manifestazione dell'8 Marzo.
Ancora auguri di Buon lavoro.
Grazie.
19 febbraio 2025