A un anno dalla strage di via Mariti a Firenze
Manifestazione per chiedere giustizia per i 5 operai morti nel cantiere Esselunga e che l'area sia destinata a parco pubblico
Partecipazione militante del PMLI

Redazione di Firenze
Dopo che nella mattina di domenica 16 febbraio si è svolta la cerimonia istituzionale a un anno dalla strage operaia nel cantiere Esselunga di via Mariti a Firenze, nel pomeriggio si è tenuto il presidio-manifestazione organizzato dall'Assemblea 16 febbraio promossa da residenti, movimenti e sindacati di base (CUB, COBAS e USB) per ricordare e chiedere giustizia per i cinque operai vittime, Luigi Coclite, Mohamed Toukabri, Mohamed El Farhane, Taoufik Haidar e Bouzekri Rahimi.
Per il crollo di una trave di cemento di 20 metri, dovuto a un errore di progettazione, con i calcoli errati e materiali inadeguati, sono indagati il vertice di Rdb ITA, azienda costruttrice della trave ceduta.
Nel corso della cerimonia istituzionale del mattino che ha visto anche la presenza della CGIL, è stata scoperta una targa in memoria dei cinque lavoratori deceduti. Sono intervenuti, fra gli altri, l'imam di Firenze Izzedin Elzir, e Simona Mattolini vedova di Luigi Coclite, presente anche alla manifestazione pomeridiana, che ha affermato giustamente: “Dobbiamo smetterla di chiamarli incidenti, questi sono dei veri e propri omicidi sul lavoro”.
Nel pomeriggio varie centinaia i manifestanti che si sono ritrovati per chiedere giustizia per i 5 lavoratori sacrificati sull'altare del massimo profitto capitalista, per denunciare il vergognoso e totale silenzio delle istituzioni e degli organi competenti. I manifestanti hanno anche chiesto che “venga rivisto in toto il progetto dell'inutile ed ennesimo grande centro commerciale in quell'area, una volta del demanio pubblico, e poi svenduta al privato di turno per il profitto di pochi a danno della collettività”. Chiedono la sospensione definitiva del cantiere Esselunga con lo smaltimento dell'ecomostro e la riqualificazione e bonifica dell'area e la realizzazione al suo posto di un parco in memoria delle vittime e come simbolo della lotta per la sicurezza e la dignità delle lavoratrici e lavoratori. Parco che coglierebbe anche l'obbiettivo di donare al quartiere, attanagliato da un’asfissiante cementificazione, un’area verde e un po’ d’aria pulita.
Una battaglia ancor più giusta e sacrosanta visto che, come ha denunciato il consigliere comunale Dmitrij Palagi di Sinistra progetto comune, “il Comune non può essere parte neutra in questo. Il permesso a costruire qui è per un medio punto vendita, che proprio Esselunga ha chiesto possa essere trasformato in grande, con un’osservazione di carattere generale per tutti i punti vendita (di tutte le catene). Perché ancora non è partito il confronto per vedere superato il progetto e accogliere le richieste che arrivano dal territorio?”. Sulla cerimonia mattutina ha chiosato: “La sindaca avrà anche vinto le elezioni ma la città chiede altro oltre parole di circostanza”.
Alla manifestazione pomeridiana è stato presente e coinvolto un ampio ventaglio di forze politiche, sindacali associazioni e comitati di lotta. Con le proprie bandiere c'erano i sindacati di base USB, CUB e COBAS. Come forze politiche oltre al PMLI erano presenti con le proprie bandiere PRC, Potere al popolo, Partito dei CARC. Presenti con uno striscione l'Assemblea 29 giugno dei familiari delle vittime della strage ferroviaria di Viareggio del 2009 e con la propria bandiera Medicina Democratica. L'iniziativa ha visto l'importante collaborazione dei centri sociali della zona, l'ex Emerson e il centro sociale di viale Corsica.
All'inizio del presidio vi è stato un minuto di silenzio a cui sono seguiti una serie di interventi dove tra l'altro sono state denunciate le responsabilità del sistema capitalista e la natura fascista del governo Meloni. Letto anche il comunicato di appoggio del Comitato dei residenti della zona. Molti i manifestanti che hanno portato dei cartelli di stoffa con su scritto “Facciamoci un parco”, mentre degli striscioni avevano scritto “Basta supermercati basta cemento” e “Le nostre vite valgono più dei vostri profitti”.
Successivamente il presidio si è trasformato in un corteo intorno all'area del cantiere Esselunga aperto dallo striscione “Facciamoci un parco basta morti sul lavoro” che ha ben riassunto la giornata di lotta. Corteo animato dai tamburi dei lavoratori ex GKN.
All'iniziativa ha partecipato il PMLI con militanti e simpatizzanti di Firenze e provincia, con il fazzoletto del Partito al collo, le spille dei Maestri e del Partito nonché diverse bandiere del PMLI.
Ringraziamo le compagne e i compagni della delegazione marxista-leninista che con questa militante presenza hanno testimoniato ancora una volta la loro grande sensibilità per i lavoratori che ogni giorno vengono uccisi dal capitalismo assassino.
Stillicidio di lavoratori, che malgrado le promesse a livello di istituzioni borghesi nazionali e locali, a iniziare dai vari Mattarella, Meloni, Giani, continua per responsabilità del governo neofascista Meloni data la sostanziale assenza di controlli sulla sicurezza nei posti di lavoro e di adeguate norme antinfortunistiche per non frenare la ricerca del massimo profitto capitalista.

19 febbraio 2025