Organizzati tre dibattiti pubblici a Campobasso, Isernia e Termoli
Il Molise si mobilita contro il DDL 1660
Il PMLI presente nel capoluogo: interventi e analisi condivisibili ma è mancata la proposta concreta sul che fare

Dal corrispondente dell’Organizzazione di Campobasso del PMLI
Si sono mobilitate le principali città del Molise nell’ultimo sabato di febbraio. Alcune centinaia di manifestanti si sono riuniti a Isernia, Campobasso e Termoli per dar vita a dibattiti pubblici per informare la popolazione su cosa si nasconde dietro il famigerato DDL 1660, propagandato di gran carriera dal regime della ducessa Meloni e dal compiacente sistema dei mass media. Si tratta, e va detto chiaramente, di un vero e proprio decreto fascista, altro che sicurezza, che mira a ridurre le già flebili libertà “democratico-borghesi” e il cui fine principale è, in sintesi, stroncare qualsiasi forma di opposizione e lotta sociale e politica.
A Campobasso, in particolare, l’Organizzazione locale del PMLI non ha mancato all’appello, portando la nostra rossa bandiera (unica di partito presente). Il dibattito ha visto alternarsi diversi oratori: Italo Di Sabato (Casa del Popolo) ha evidenziato come “con questo decreto il governo mira a colpire libertà e diritti sociali; ad esempio, per le proteste contro le grandi opere si può arrivare anche a subire condanne fino a 20 anni ”. Importante un suo passaggio in cui ha invitato le “forze dell’ordine” a “non manganellate i vostri figli che magari protestano in piazza, sono altri che dovete manganellare e stanno in parlamento ”. Anche il segretario regionale della Cgil, Paolo De Socio, ha ben evidenziato come questo decreto si inserisce in un contesto di attacco più generale del governo alle masse popolari. Condivisibili anche gli interventi di due giovani che hanno posto l’accento sul clima di intimidazione e paura, caccia al diverso, criminalizzazione dei corpi, della sessualità e delle culture messe in atto dal regime della ducessa.
È venuta a mancare, purtroppo, la cosa più importante: che fare? Assodato che il governo andrà avanti per la sua strada, assodato che l’opposizione parlamentare nella pratica è evanescente e inconcludente, ci sarebbe stato da aspettarsi un preciso richiamo a scioperi generali, a fare cortei, paralizzare il Paese e simili. Invece, nulla, neanche un cenno e ciò finisce col rendere inefficace fare chiacchiere, snocciolare dati, parlare di valori, Costituzione e altro: se non abbiamo chiaro in mente che solo la lotta di classe, solo paralizzando il Paese, solo chiamando le masse popolari a essere protagoniste del proprio futuro e artefici del crollo del regime fascista ora al potere potremo affossare il DDL 1660 e le politiche del governo neofascista Meloni. Se non abbiamo chiaro tutto ciò, appunto, faremo solo fumo e niente arrosto.
L’Organizzazione di Campobasso del PMLI, coerentemente, continuerà il proprio lavoro di propaganda e agitazione a tutti i livelli per far comprendere che solo con la lotta di classe potremo buttare giù questo governo nemico del proletariato.
 
26 febbraio 2025