Una premeditata imboscata alle spalle della Resistenza e del popolo ucraini
Il dittatore fascista Trump caccia dalla Casa Bianca Zelensky che non si piega al suo diktat
Esultano i nazizaristi russi e il loro servo Marco Travaglio

Il clamoroso scontro alla Casa Bianca del 28 febbraio, trasmesso in mondovisione, tra il dittatore fascista Trump e il presidente ucraino Zelensky ha rappresentato di fatto una premeditata imboscata alle spalle della Resistenza e del popolo ucraini e un regalo al nuovo zar del Cremlino e criminale di guerra Putin. Un qualcosa di prefigurato quattro giorni prima quando USA e Israele hanno votato contro una risoluzione ONU che affermava l'integrità territoriale dell'Ucraina e condannava l'invasione del Paese da parte della Russia. “Una scena orribile”, l’ha definita Ernesto Galli della Loggia nel fondo apparso sul “Corriere della Sera” del primo marzo: “Ieri, nello Studio Ovale, è andata in scena una sorta di replica delle chiamate a rapporto da parte di Adolf Hitler nella sua villa tra le alpi bavaresi una volta di un cancelliere austriaco (si chiamava Kurt von Schuschnigg), un’altra volta del capo di Stato ungherese Horthy, per essere entrambi sottoposti a una furia di insulti e di minacce e sentirsi intimare di cedere alla volontà del Fuhrer quanto rimaneva della libertà dei loro Paesi”.
Zelensky era arrivato a Washington con le migliori intenzioni, definendo il presidente russo Putin un "killer", "non voglio compromessi". "Insieme, possiamo fermare Putin", sottolineando che l'Ucraina "ha bisogno della difesa aerea statunitense, la migliore difesa aerea al mondo. Anche dopo la guerra, ci vorrà per mantenere la calma", aveva aggiunto.
Mostrando a Trump immagini di atrocità di guerra ha ribadito che non ci dovrebbero essere "compromessi con un assassino sul nostro territorio". Trump come colpito al cuore fascista e imperialista ha accusato il presidente ucraino di "mettersi in una pessima posizione" e di "non avere le carte di mano" per un accordo. "Dovete essere riconoscenti", ha poi urlato il presidente USA. "O fai un accordo o noi ci tiriamo fuori, e se noi usciamo te la dovrai vedere da solo. Non credo che sarà una bella cosa. E - ha aggiunto - dovrai affrontarla anche se non avrai le carte giuste. Ma una volta che firmiamo quell'accordo sarai in una posizione molto migliore. Però non stai mostrando alcuna gratitudine e questo non è bello". "Sarò sincero - ha continuato - non è una bella cosa".
Rivelatosi ben presto il cane da guardia dell’amministrazione Trump in politica estera, il vicepresidente JD Vance, presente nello Studio Ovale, ha rincarato la dose, accusando Zelensky di "mancare di rispetto" agli americani. "Non si viene alla Casa Bianca a mancare di rispetto al presidente davanti agli americani". E poi ha ammonito duramente: “Sto parlando del tipo di diplomazia che porrà fine alla distruzione del vostro Paese”, puntando ripetutamente il dito contro Zelensky mentre parlava: “Signor Presidente, con tutto il rispetto, penso che sia irrispettoso da parte sua venire nello
Studio Ovale per cercare di discutere questa questione di fronte ai media americani… Dovrebbe ringraziare il presidente per aver cercato di porre fine a questo conflitto. Pensi che sia rispettoso venire nello Studio Ovale degli
Stati Uniti d’America e attaccare l’amministrazione che sta cercando di impedire la distruzione del tuo Paese? Hai detto grazie una volta durante
l’intera riunione? Offri qualche parola di apprezzamento per gli Stati Uniti d’America e per il presidente che sta cercando di salvare il tuo paese”.
"Voi - è ripartito Trump - non state vincendo la guerra, avete la possibilità di vincerla grazie a noi. Quello stupido presidente (Biden) vi ha dato 300 milioni" ma "Il suo popolo sta morendo, stanno finendo i soldati. Sarà un'ottima cosa per lei ascoltarci. Senza le armi americane la guerra sarebbe finita in due settimane… "Sì, in tre giorni come ha detto Putin", ha risposto stizzito Zelensky, in una delle poche frasi che il presidente ucraino è riuscito a pronunciare preso nel ”fuoco incrociato” di Trump e Jd Vance. “Non sei una persona sveglia", ha replicato Trump invitandolo ad "accettare il cessate il fuoco", perché "non hai carte in mano". "Obama vi ha dato lo scudo, io i (missili, ndr) Javelin, se continui così trovare l'accordo sarà molto difficile", ha proseguito il capo della Casa Bianca.
"Sei stato in Ucraina?" cosi si è rivolto Zelensky al vice presidente degli Stati Uniti, J.D. Vance, avvertendo che anche gli Stati Uniti alla fine "sentiranno le conseguenze" della guerra. Un monito che Trump ha visibilmente poco apprezzato, tanto da inserirsi immediatamente: "Non ci dica cosa proveremo. Non siete nella posizione di dettare quello che proveremo". Per poi aggiungere: "Ci sentiremo molto bene e molto forti". La Russia non infrangerà un cessate il fuoco in Ucraina "perché mi rispetta. Hanno rotto con Biden, perché non rispettavano Biden. Non rispettavano (Barack) Obama. Loro (i russi) rispettano me", ha concluso.
Volodymyr Zelensky e la sua delegazione sono stati prima parcheggiati in una stanza laterale all’incontro, poi Trump si è riunito con i suoi principali consiglieri nello Studio Ovale. Secondo un funzionario della Casa Bianca, Trump ha consultato il vicepresidente JD Vance, il segretario di Stato Marco Rubio, il segretario al Tesoro Scott Bessent e gli altri suoi principali consiglieri, dando ordine al suo consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz di trasmettere il messaggio: era tempo che Zelensky se ne andasse, per poi cacciarlo dalla Casa Bianca. La conferenza stampa tra i due leader è stata annullata, così come la discussione e firma del trattato sullo sfruttamento americano delle terre rare ucraine.
"Oggi alla Casa Bianca abbiamo avuto un incontro molto significativo", ha scritto il presidente americano su Truth. "È sorprendente ciò che emerge dalle emozioni e ho stabilito che il presidente Zelensky non è pronto per la pace se l'America è coinvolta, perché ritiene che il nostro coinvolgimento ci dia un grande vantaggio nei negoziati. Non voglio vantaggi, voglio Pace. Ha mancato di rispetto agli Stati Uniti d'America nel loro amato Studio Ovale. Potrà tornare quando sarà pronto per la pace".
Pronta la reazione degli ufficiali militari ucraini su Telegram, secondo cui “non ha importanza il tipo di pace offerto da Trump. È meglio combattere fino alla morte che congelare la guerra e poi ritrovarsi di nuovo senza forze dopo tre anni”. “Trump capisce il modo aggressivo dei negoziati e sta cercando di schiacciare Zelensky. Non ci sarebbero stati colloqui accesi se Trump avesse offerto almeno un cessate il fuoco sulla linea di contatto con emendamenti minimi”, ha affermato Stanislav Buniatov. “Stiamo parlando di consegnare Zaporizhia, Kherson e un certo numero di città nella regione di Donetsk ai russi”, ha aggiunto. “Come immagini di regalare città con persone? Trump lo fa, perché per lui non siamo persone, sta negoziando per conto degli interessi di Putin, quindi non dobbiamo abbassarci a questo”.
Il leader dei Democratici al Senato americano, Chuck Schumer, ha accusato il presidente Donald Trump e il suo vice JD Vance di essere al servizio del presidente russo Vladimir Putin. "Trump e Vance stanno facendo il lavoro sporco per Putin", ha scritto su X. "I democratici del Senato non smetteranno mai di lottare per la liberta' e la democrazia", ha aggiunto.
Con un post congiunto su X i presidenti della Commissione UE von der Leyen, del parlamento europeo Metsola e del Consiglio europeo Costa si sono schierati con Kiev: “La tua dignità onora il coraggio del popolo ucraino. Sii forte, sii coraggioso, sii impavido. Non sei mai solo, caro presidente Zelensky. Continueremo a lavorare con voi per una pace giusta e duratura”.
"C'è un aggressore russo, bisogna rispettare chi lo combatte dall'inizio": lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron commentando quanto avvenuto alla Casa Bianca. "Ucraina, la Spagna è con te", ha scritto il Premier spagnolo Pedro Sanchez. "Caro Zelensky e cari amici ucraini, non siete soli". Lo ha scritto su X il premier polacco e presidente di turno dell'Ue, Donald Tusk, dopo lo scontro tra il presidente ucraino e Donald Trump.
Come prevedibile, manifestazioni di giubilo sono giunte immediatamente da Mosca. "Il porco insolente ha finalmente ricevuto una bella sberla nello Studio Ovale. E Donald Trump ha ragione: il regime di Kiev sta giocando con la Terza Guerra Mondiale". Lo scrive un gongolante l'ex presidente russo e falco nazizarista Dmitri Medvedev su X. Mentre Kirill Dmitriev, inviato speciale del presidente russo Vladimir Putin, ha reagito a un video su X con una sola parola: “storico” e l’organo di stampa statale russo, RIA Novosti, ha messo in luce “L’isteria di Zelensky alla Casa Bianca sconvolge la Rada”, riferendosi al
parlamento ucraino.
Nel nostro Paese il loro servo putiniano e ora anche trumpiano Marco Travaglio ha praticamente trasformato il suo giornale “Il Fatto” nel bollettino quotidiano del Cremlino. La sua penna viene intinta nel veleno per attaccare Zelensky. Il primo marzo ha scritto queste vergognose parole: “Zelensky ha anteposto la sua immagine all’interesse del suo paese, sfidando Trump perché gli ucraini intendessero… Dopo aver perso la guerra, Zelensky rischia di aver perso anche la pace”, mentre il giorno dopo questo imbroglione ha rotto gli argini: “Resta da capire cosa ci sia andato a fare (Zelensky, ndr), a Washington, dopo che Trump l’aveva avvertito: vieni solo per firmare. Voleva sfidarlo a favore di telecamere per fare bella figura? Accarezzarsi l’ego e i sondaggi in picchiata passando alla storia, o alla cronaca, come colui che “le ha cantate” all’aspirante re del mondo? Tornare l’eroe dell’occidente come tre anni fa? Purtroppo per lui l’occidente di tre anni fa l’ha spazzato via Trump in 40 giorni e tutto gli si può rimproverare – condannato, volgare, brutale, cinico, bullo, affarista e chi più ne ha più ne metta – fuorché di non essere chiaro: ciò che ha detto a Zelensky lo dice da sempre ed è stato eletto proprio per realizzarlo. È ora che gli alleati – sempreché ancora lo siano – ne prendano atto e vi si regolino”.
Precisa e puntuale l’analisi del “Kyiv Indipendent” nel suo editoriale: «Un presidente ha appena mancato di rispetto all'America nello Studio Ovale. Non è stato Zelensky. È tempo di dirlo chiaramente. La leadership americana ha cambiato schieramento nella guerra. Il popolo americano non l'ha fatto, e dovrebbe parlare. Nelle ultime settimane, la leadership degli Stati Uniti ha dimostrato un'ostilità esplicita nei confronti dell'Ucraina e ha allineato la sua retorica e politica alla Russia... Il presidente di un'Ucraina malconcia, un alleato degli Stati Uniti, è diventato il primo leader mondiale della storia a essere cacciato dalla Casa Bianca. Non un dittatore, non un politico caduto in disgrazia: il presidente dell'Ucraina, un paese che soffre della peggiore invasione del 21° secolo. Il paese a cui l'amministrazione statunitense ha giurato di portare la pace.
In uno scambio sgradevole, il presidente e il vicepresidente hanno unito le forze per ammonire Zelensky per "non essere abbastanza grato" per l'aiuto che l'Ucraina stava ricevendo.
A questo proposito, Zelensky ha ricordato loro di aver ringraziato il popolo americano più volte, anche in precedenza quel giorno. Ma sembra che la gratitudine verso il popolo americano non sia ciò che Trump e Vance stavano cercando: volevano che strisciasse e si prostrasse di fronte a Trump. Baciasse l'anello.
Di sicuro, Zelensky... si è trovato in una situazione in cui non poteva vincere. Se avesse lasciato che Trump e Vance (e apparentemente, ce ne vogliono due per vincere una discussione verbale contro un non madrelingua inglese) continuassero la loro linea di attacco all'Ucraina, senza controllo, sarebbe stato visto come debole sia in patria che all'estero. La debolezza è qualcosa che un paese in guerra non può permettersi di proiettare.
Trump non è entrato nello stesso tipo di discussioni con altri leader mondiali che pubblicamente non erano d'accordo con lui durante gli ultimi incontri. Ha sorriso e scrollato le spalle quando il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro britannico Keir Starmer hanno corretto lui e Vance per le loro dichiarazioni provocatorie e false sull'Europa.
Trump e Vance colpiranno Vladimir Putin con lo stesso atteggiamento che hanno mostrato verso Zelensky e rimprovereranno il leader russo per aver attaccato l'Ucraina? Ormai abbiamo visto abbastanza per sapere con certezza che non lo faranno. Se durante l'incontro con Putin si verificasse un bacio dell'anello, l'anello sarebbe russo.
Durante l'acceso scambio nello Studio Ovale, Trump si è persino lamentato del fatto che Zelensky nutra "odio" per Putin, l'uomo che ha ordinato un'invasione del suo paese, uccidendo migliaia di civili, dicendo che sarebbe stato "duro" per lui "fare un patto con quel tipo di odio".
Dopo l'incontro, Trump ha affermato che Zelensky non voleva la pace. È una bugia pericolosa.
Siamo chiari. C'è una sola forza al mondo che può portare la pace unilateralmente, in qualsiasi momento: la Russia. Putin può ordinare alle sue truppe di lasciare l'Ucraina e porre fine alla guerra in qualsiasi momento voglia. Ma Putin non vuole la pace, vuole l'Ucraina.
Zelensky e l'Ucraina vogliono una pace giusta, che porti sicurezza al paese in difficoltà e renda onore all'enorme prezzo che ha pagato, perdendo il meglio del suo popolo in una sanguinosa lotta contro l'invasore. »

5 marzo 2025