Combattivo sciopero dei metalmeccanici a Bolzano
La protesta, nell'ambito dello sciopero nazionale della categoria, è stata indetta da Fiom, Fim e Uilm. Adesione dell'85%. Presidio unitario davanti alle Acciaierie Valbruna
Dal corrispondente dell’Organizzazione di Bolzano del PMLI
Lunedì 24 febbraio i metalmeccanici di Bolzano hanno incrociato le braccia e hanno dato luogo a un presidio molto combattivo davanti alla sede delle Acciaierie Valbruna, in via Alessandro Volta. In sciopero anche i dipendenti di Aluminium Bozen.
Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm parlano di un'"adesione allo sciopero dell'85%", il che significa per le Acciaierie Valbruna un'adesione tra 550 e 590 lavoratrici e lavoratori, mentre i 120 dipendenti della Aluminium Bozen "sono usciti praticamente tutti", sottolineano all'ingresso della Valbruna. Allo sciopero di venerdì 21 febbraio l'adesione registrata è stata addirittura del 90%. Tra le richieste avanzate dai sindacati, votate dal 98,3% della categoria, ci sono: il rinnovo del contratto di categoria, scaduto a giugno 2024; un aumento dei salari di 280,00 euro lordi al mese, la riduzione dell'orario di lavoro a 35 ore settimanali, l'eliminazione delle disparità retributive di genere. E per la sicurezza: la riduzione degli appalti e il pieno riconoscimento dei diritti sindacali e l'applicazione del contratto ai lavoratori in appalto. Ancora: una drastica riduzione delle proroghe dei contratti a tempo determinato oltre i 12 mesi e sostegni alla genitorialità, come il congedo parentale pagato al 100% per due mesi aggiuntivi.
Secondo Riccardo Conte, segretario Fim: "Chiediamo 280 euro in tre anni in base a quanto inserito nel vecchio contratto, che prevedeva di rivedere la parte economica ogni due anni, sempre con la clausola di garanzia del recupero inflattivo che ora Federmeccanica vorrebbe escludere. Federmeccanica ha stravolto la nostra piattaforma di richieste, votata dal 98,3% degli operai, e ha presentato una contro-piattaforma". La quale contiene un aumento di 173,00 euro lordi "ipotetici", sottolinea Giuseppe Pelella segretario Uilm, "cioè legati al verificarsi delle condizioni dell'inflazione". Marco Bernardoni, segretario Fiom, avverte che "Non ci fermeremo qua. Se ci sarà da scioperare ancora, sciopereremo".
In Alto Adige la crisi dell'automotive, per il calo del settore auto elettriche, desta forti preoccupazioni per il settore metalmeccanico ed ha già prodotto i primi drammatici effetti, con il licenziamento di 50 dipendenti della Intercable di Brunico (su 530) annunciati lo scorso 9 gennaio. I sindacati hanno firmato la tregua, tranne la Cgil: "Non ci è sembrato giusto partire dai licenziamenti senza prima percorrere altre strade. Quei cinquanta licenziamenti potrebbero non essere gli ultimi", avverte sempre Bernardoni, che rileva un calo di ordini e di produzione anche alle Acciaierie Valbruna dall'anno scorso.
5 marzo 2025