Manifestazione a Messina
Un festoso Carnevale di lotta per dire No al ponte sullo Stretto
Presente il PMLI. Inaudite cariche della polizia contro i manifestanti

Dal corrispondente della Cellula “Stalin” della provincia di Catania
Sabato 1° marzo si è svolto a Messina un corteo per dire ancora una volta No al ponte sullo stretto di Messina. Il concentramento in piazza Antonello. Alla testa del corteo un camioncino amplificato con musica e con slogan anti ponte, contro DDL sicurezza e in solidarietà con la Palestina.
Un corteo colorato ha legato la giornata di lotta con il Carnevale, da sempre festa popolare e in cui - fanno sapere i No Ponte - “si rovescia, si fa beffe del potere, la festa del tempo che tutto distrugge e rinnova. Un Carnevale per difendere lo Stretto, un Carnevale per esorcizzare i mostri del profitto, un Carnevale di festa, un Carnevale di lotta”. Perché l'ombra del ponte è già qua: espropri, cantieri propedeutici, depositi di scorie, propaganda, sottrazione di risorse, decreti legge per aggirare prescrizioni e per reprimere il dissenso.
Un corteo partecipato da tanti giovani e meno giovani, bambini in maschera, un corteo popolare che denuncia la costruzione di questa opera faraonica come una mostruosità contro l'ambiente, in un territorio a rischio (giusto oggi c'è stata l'ennesima scossa sismica) vedi il terremoto del 28 dicembre 1908 che causò tra le due sponde distruzione e migliaia di morti. Solo questo basterebbe a cestinare definitivamente l'inutile e rischiosa costruzione del Ponte, una forzatura del sistema capitalista con opere inutili che servono solo a fare profitto per pochi, mentre lla popolazione ha bisogno d'altro, una rete idrica degna di questo nome, necessita di infrastrutture di strade e ferrovie, porti per collegamenti marittimi, interventi idrogeologici per mettere in sicurezza i territori soggetti a frane e, con intervento dello Stato creare lavoro dove la prospettiva per i giovani e meno giovani è l'emigrazione.
Il PMLI continua a lottare unito col movimento "No Ponte" fino alla vittoria, perciò ha partecipato al corteo con la Cellula “Stalin” della provincia di Catania. I compagni portavano il manifesto storico "Lottiamo uniti contro il Ponte di Messina" e la bandiera rossa con la falce e martello e l'effige di Mao. Sono stati fotografati da molti manifestanti. Distribuiti i volantini "Il governo Meloni vara il decreto per il disastroso Ponte di Messina” e quello "Affossare il decreto fascista sicurezza, buttiamo giù il governo neofascista Meloni", entrambi accettati con interesse.
Al minimo pretesto (due petardini lanciati in direzione delle “forze dell’ordine”) lo schieramento in assetto antisommossa si è scatenato colpendo ripetutamente i manifestanti, provocandoli, rincorrendoli, impedendo qualsiasi contatto con la “zona rossa”, interdetta dai manganellatori al servizio dei Sì ponte, del ministro di polizia Piantedosi e della ducessa Meloni. Inaccettabile e inaudito.

5 marzo 2025