Bagarre nelle istituzioni locali in camicia nera e nel PD
Cadute le giunte Pirozzi (Giugliano) e Jossa (Marigliano)
Verso il commissariamento anche il comune di Casandrino

Redazione di Napoli
Nel giro di una settimana, tra la metà e la fine di febbraio, due giunte di “centro-sinistra”, sempre messe sugli scudi da parte del PD come esecutivi modello, sono crollate sotto i colpi dei voti contrari dei consiglieri comunali non solo dell’opposizione ma anche dei cosiddetti “franchi tiratori”. Infatti pezzi del PD hanno dichiarato l’estinzione prematura delle giunte Pirozzi del comune di Giugliano in Campania e Jossa del comune di Marigliano, entrambe in provincia di Napoli. Verranno commissariate a marzo assieme a un altro comune, Casandrino, “vittima” degli scontri fratricidi tra consiglio comunale e giunta antipopolare, in questo caso retta da una lista civica. Ma andiamo per ordine.
Motivazioni tutte interne al “centro-sinistra” e alle beghe interne anche nel PD sono alla base della dipartita anticipata della giunta Pirozzi a Giugliano dopo che il sindaco è stato indagato dalla Procura di Napoli Nord per corruzione sull'affidamento degli appalti per la raccolta dei rifiuti; inchiesta che aveva portato, tra gli altri, l'ex sindaco Antonio Poziello agli arresti. Per salvare la poltrona non è bastata a Pirozzi l'autosospendersi dal Partito Democratico e il fatto di non essere arrestato attesa la contrarietà del Gip di Napoli Nord. Il consiglio comunale votava a maggioranza di non sostenere più le politiche dell’ormai ex sindaco e faceva decadere la giunta PD.
La situazione si è replicata nel Nolano, ed esattamente a Marigliano, dove l’altra giunta di “centro-sinistra” a guida PD con sindaco Giuseppe Jossa ha visto la fuga di quasi tutto il consiglio comunale che si è spostato in blocco presso un notaio della zona per firmare le dimissioni e far concludere anzitempo la legislatura. Anche qui ha dominato lo scontro tra giunta e consiglio mariglianesi al punto che Jossa non le ha mandate a dire, anche al partito di Elly Schlein: “Non sono ricattabile e soprattutto non ho mai voluto sacrificare il bene di ciascuno dei cittadini di Marigliano che ho avuto l’onore di rappresentare. I consiglieri comunali che hanno tradito il progetto di rilancio della città lo sanno bene ed è per questo che hanno preferito vigliaccamente e tristemente la strada delle dimissioni nelle stanze buie dello studio di un notaio più che una sfiducia in un pubblico dibattito in consiglio comunale”.
Record negativo spetta a Casandrino, comune ingovernabile che ha avuto ben 14 commissari tra straordinari e prefettizi in 24 anni dal 1991 ad oggi. Ancora una volta è il consiglio comunale a maggioranza che sbaraglia la giunta guidata da Rosa Marrazzo, eletta 9 mesi prima: per la quarta volta in 8 anni un’amministrazione comunale non riesce a portare a termine il mandato. Agostino Giordano (presidente del consiglio), Gennaro Mallozzi, Luca Morelli e Rossella Marrazzo, facenti parte della maggioranza, qualche mese fa avevano preso le distanze dalla lista (Vivi la scelta) in cui erano stati eletti e che aveva portato a sindaco, nel maggio 2024, Rosa Marrazzo, creando, alla fine dello scorso novembre, un gruppo autonomo, “Generazione Casandrino”. Punto dolente della scelta è stato il project financing per la riqualificazione del cimitero che nel giro di tre mesi ha affossato l’amministrazione tanto che 9 consiglieri su 16 si recavano dal notaio per firmare le dimissioni e rendere così ingovernabile il comune.
La nomina dei commissari prefettizi, che avverrà con molta probabilità in marzo e che dureranno fino alle elezioni della primavera 2026, conferma la bagarre nelle istituzioni locali in camicia nera dell’hinterland partenopeo che non solo fanno poco e niente per le masse popolari, ma si impantanano in scontri tra le diverse componenti dei poli del regime neofascista, dove spesso entrano in conflitto per tornaconti personali e portano allo scioglimento anticipato dei consigli comunali.

5 marzo 2025