Menia (FdI) contestato sulle foibe in una scuola romana

Nella mattinata dello scorso 6 marzo all’istituto superiore Roberto Rossellini di Roma è stato pesantemente contestato dagli studenti – ai quali si sono uniti alcuni docenti e operatori socio assistenziali della scuola - il senatore Roberto Menia di Fratelli d’Italia, che era stato relatore della legge istitutiva della cosiddetta “giornata del ricordo” sulle foibe.
Il 6 marzo avrebbe dovuto tenere in quella scuola una lezione sulle foibe destinata agli studenti, intervento che avrebbe dovuto tenere un mese prima ma che era saltato a causa delle massicce e reiterate proteste degli studenti, e la preside aveva deciso di rimandarlo a data da destinarsi, ma quando gli studenti hanno scoperto che era previsto per il 6 marzo, essi hanno organizzato un presidio davanti alla scuola prima dell'orario di inizio delle lezioni per contestare la presenza dell'uomo politico. La preside ha chiamato le “forze dell'ordine” che si sono presentate in massa impedendo in modo violento e aggressivo agli studenti di entrare nell'edificio scolastico, mentre Menia è stato fatto entrare nell'istituto attorno alle 11 da una porta secondaria accompagnato dalla polizia.
Mentre Menia era dentro la scuola – nella quale incontrava la preside e alcuni insegnanti, ma dove rinunciava alla lezione a causa del boicottaggio studentesco pressoché totale - gli studenti rimasti fuori dall’istituto hanno provato a entrare scavalcando le mura presidiate dalle “forze dell'ordine”, ma queste ultime glielo hanno impedito con la forza: ci sono stati forti momenti di tensione e numerosi studenti hanno ricevuto spintoni e schiaffi da polizia e carabinieri.
La contestazione riguardava sia la persona di Roberto Menia sia il tema delle foibe.
Menia, figlio di profughi istriani legati al regime fascista e militante missino egli stesso sin da giovane, è stato il primo promotore della legge che nel 2004 ha istituito il 10 febbraio come “giorno del ricordo”, una aberrante iniziativa legislativa con cui l'attuale Stato borghese vorrebbe atteggiarsi a vittima lavandosi contemporaneamente la coscienza dello sterminio sistematico, perpetrato da forze militari e di polizia italiane in concorso con quelle della Germania nazista, di 900.000 civili jugoslavi. .
Quanto alle foibe, gli studenti sanno bene che i Tribunali del Popolo istituiti dalla Resistenza jugoslava hanno fatto ciò che i governi italiani dell'immediato dopoguerra si rifiutarono di fare, ossia di fare i conti non soltanto con il personale politico fascista responsabile di quegli orrori, ma anche con gli esecutori materiali di quello scempio, ovvero corpi di polizia, corpi militari, prefetti, questori, magistrati che lo resero possibile: non soltanto lo Stato borghese nato dalle ceneri del fascismo si rifiutò di eliminare quelle istituzioni che furono responsabili di quegli orrori ma con l'amnistia voluta dal revisionista Palmiro Togliatti in combutta con l'ex fascista Gaetano Azzariti riciclò nell'amministrazione statale tantissimi di delinquenti responsabili degli orrori del fascismo.
Così nel 2025 Menia e i suoi accoliti vogliono dar da bere ai nostri giovani la menzogna della cosiddetta “foiba di Basovizza” dove – lo documentano numerose ispezioni effettuate dagli alleati nell'immediato dopoguerra – non fu gettato alcun cadavere mentre quegli stessi giovani devono sentire ancora il manganello di quegli stessi, identici corpi di polizia che, con nome diverso, anziché disattendere ottanta e novant'anni fa gli ordini e violare le leggi – e se lo avessero fatto si sarebbero guadagnati il diritto di militare nel nuovo Stato antifascista - rimasero pienamente e consapevolmente al soldo dello Stato fascista, e corresponsabili dei nazisti nello sterminio di 900.000 jugoslavi.
A ragione ci sono studenti del 2025 che si ribellano alle menzogne delle foibe che vogliono infangare la resistenza e non ragionano come quei loro coetanei del ventennio che, traviati da un malinteso senso del dovere, si resero vigliaccamente complici di tutti i misfatti del fascismo senza ribellarsi.

19 marzo 2025