A Roma in piazza per la Palestina libera e contro il genocidio del popolo palestinese
In piazza per denunciare i nuovi massacri a Gaza e in Cisgiordania nonostante il cessate il fuoco
Pesanti denunce al governo neofascista Meloni, la NATO e l'UE imperialista per il loro appoggio a Tel Aviv. Nel mirino anche l'ipocrisia dell'“opposizione” istituzionale anch'essa complice del massacro

In risposta al perpetrarsi delle violenze e dei bombardamenti in Palestina, alcune associazioni palestinesi fra le quali GPI ed UDAP, decine di gruppi sociali, civili e politici antifascisti, collettivi studenteschi come Cambiare Rotta e il sindacalismo di base, hanno promosso una manifestazione nel pomeriggio di giovedì 20 marzo in piazza della Rotonda a Roma, di fronte al Pantheon.
Israele ha violato – stavolta in maniera evidente e su larga scala - il cessate il fuoco bombardando nuovamente a tappeto Gaza, in un contesto nel quale si sono estese le aggressioni militari di Israele ed USA anche a Libano, Siria e Yemen. Ma Tel Aviv non ha frenato neanche l’occupazione via terra; le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno infatti annunciato una nuova operazione nel centro della Striscia per allargare il corridoio Netzarim rioccupato, mentre è in corso una seconda operazione via terra a nord in direzione di Beit Lahia, e una terza a sud, dentro la città di Rafah.
Stesso discorso anche in Cisgiordania, dove le armate nazisioniste del boia Netanyahu hanno effettuato raid e bombardamenti nei campi profughi di Jenin, Tulkarem, Nabklus e Tubas in una delle operazioni militari più violente dalla Seconda Intifada ad oggi, strumentale ad acquisire territori per insediarvi nuove colonie.
Le immagini satellitari fornite dalla Cnn certificano infatti che in quest'area gli avamposti illegali coloniali israeliani sono aumentati di quasi il 50% dal 7 ottobre 2023 ad oggi. Gli oltre 591 i palestinesi uccisi in meno di 72 ore (tra i quali 200 bambini), da sommare agli oltre cinquantamila caduti sotto le bombe sioniste dall'inizio dell'operazione e le altre decine di migliaia di dispersi, giungono dopo tre settimane di blocco totale degli aiuti, con i pochi ospedali ancora in piedi in forte crisi, che testimoniano una precisa strategia bellica israeliana, un vero e proprio crimine di guerra, un genocidio, come documentato anche nei numerosi report di Human Rights Watch.
In questo contesto, centinaia di manifestanti hanno denunciato di fronte a uno dei monumenti storici più celebri della capitale, il genocidio in corso a Gaza e anche la complicità dell’Italia, della NATO e dell’Unione Europea con l’occupazione sionista.
La mobilitazione, molto partecipata e combattiva, si è poi trasformata in un corteo spontaneo che ha raggiunto Piazza Montecitorio, portando la protesta fin sotto il Parlamento.
I numerosi interventi che si sono succeduti al concentramento, durante il tragitto ed al termine dello stesso, hanno condannato duramente anche la politica guerrafondaia del governo neofascista Meloni che continua a fornire sostegno logistico, politico e militare ad Israele, contribuendo attivamente alla pulizia etnica del popolo palestinese. Ma nel mirino della piazza non è finita solo la destra neofascista di governo; pesanti anche le contestazioni anche alla cosiddetta “opposizione” del “centro-sinistra” che quando al governo ha favorito l’export di armi verso Israele, mentre oggi tace di fronte ai crimini sionisti.
La manifestazione ha inoltre messo in luce l’ipocrisia dei governanti imperialisti che senza batter ciglio lasciano che Netanyahu violi impunemente il cessate il fuoco e intensifichi i suoi attacchi in tutta l'area e ad altri paesi sovrani.
La piazza, piena di bandiere palestinesi, striscioni e slogan contro il genocidio e l’imperialismo, ha ribadito il proprio sostegno alla resistenza del popolo palestinese, riportando l'attenzione su Anan Yaeesh, Ali Irar e Mansour Doghmosh, i tre palestinesi arrestati dalle autorità italiane che a breve si troveranno a dover affrontare un processo accusati di “terrorismo” per il loro presunto appoggio e sostegno alla resistenza in Palestina, mentre oltre mille cittadini italiani, arruolati dall’esercito d’occupazione e che hanno preso parte al genocidio portato avanti da Israele, godono della più totale impunità.
La Rete Antisionista ed Anticolonialista per la Palestina recentemente fondata a Bologna e alla quale hanno aderito anche il PMLI e il suo organo Il Bolscevi co, è certamente un ottimo contenitore che ci auguriamo divenga il più ampio e largo possibile, per poter rilanciare unitariamente la battaglia per la Palestina libera, che rappresenta l'attuale punta di diamante anche nella lotta di classe più generale contro l'imperialismo.

26 marzo 2025