Catania
Giù le mani dagli “Orti della Susanna” di Cibali
Sit-in per proteggere un grande polmone verde che la giunta Trantino vuole cementificare. Il PMLI appoggia la lotta degli abitanti del quartiere
Dal corrispondente della Cellula “Stalin” della provincia di Catania
Giovedì 27 marzo si è svolto a Catania un sit-in in via Sabato Martelli Castaldi nei pressi di un vasto terreno detto "orti della Susanna” di Cibali, che gli abitanti del quartiere Cibali e i catanesi vogliono che sia trasformato in un parco urbano pubblico. Si tratta di un bosco al suo stato naturale, un polmone verde con un’estensione di circa 18 ettari, dove attorno ci sono dei mostruosi palazzi di cemento come in gran parte della città di Catania, frutto di piani regolatori clientelari e mafiosi, un caos urbano a discapito dell'ambiente e della salute della popolazione.
Questo polmone di verde naturale, nel cuore di uno dei quartieri più popolosi e popolari di Catania, è una risorsa minacciata dai progetti speculativi: "L'idea è quella di realizzare un parco Urbano 'Orti di Cibali' sull'intera estensione del terreno ubicato in quella zona, di proprietà del consorzio Cibali e attualmente sotto la gestione di Sicilcassa Spa in liquidazione". I promotori hanno individuato da dove è possibile finanziare l'opera. L'intervento infatti si inserisce pienamente negli obiettivi del "decreto clima" per la creazione di spazi verdi urbani e la riduzione dell'impatto ambientale, nonché nella necessità di colmare il deficit di verde pubblico nella città di Catania.
“Un polmone verde della città che rischia di essere cementificato e dove il profitto capitalista non conosce ostacoli anche a discapito della salute della popolazione e dell'ambiente, un parco di quelle dimensioni così com'è da migliaia di anni è un polmone da proteggere per il benessere della comunità catanese”. Questo in sintesi il discorso del compagno Sesto Schembri, a nome della Cellula “Stalin” della provincia di Catania del PMLI che teneva alto il manifesto "Con Engels per sempre contro il capitalismo per il socialismo” e che conteneva la citazione di Engels “Noi uomini non dominiamo la natura, le apparteniamo, il capitalismo la saccheggia”,
un manifesto in antitesi con il sistema borghese capitalista neofascista. I compagni portavano la bandiera rossa di lotta del PMLI.
Decine gli interventi, tutti finalizzati a salvare questa oasi dalla speculazione dei palazzinari con la copertura delle istituzioni borghesi, in particolare dell'attuale amministrazione del sindaco neofascista Trantino.
I promotori hanno stilato delle parole d'ordine: "Stop cemento su Catania; Giù le mani dagli orti della Susanna (Cibali); No alla speculazione edilizia privata; No alla cementificazione selvaggia; Sì alla creazione di un parco Urbano; Sì alla creazione degli orti sociali; Sì alla tutela del verde pubblico”.
Si è trattato di un presidio unitario che fa scuola per future lotte in difesa dei diritti sociali, civili e ambientali. Vi hanno aderito come promotori PMLI, M5S Catania, Salviamo il parco della Susanna, ANPI, Arci, Associazione Comunista “Olga Benario”, Asia-Usb, Memoria e futuro, Lhive Diritti e Prevenzione (ex Lila), Sunia, RC, PCI, PCL, SI, Prima i bambini - Comitato contrasto povertà educativa e disagio giovanile, La Città felice, UDU, Lega ambiente Catania, I siciliani, Free green Sicilia, Movimento siciliano d'azione, Femmine storie, Catania più attiva.
2 aprile 2025