A Firenze, chiesto alla CGIL di indire lo sciopero generale per la Palestina. Il PMLI partecipa con le bandiere e i cartelli a sostegno della causa palestinese

Redazione di Firenze
Sabato 29 marzo, dopo l'interruzione della tregua da parte di Israele, circa ottomila manifestanti, con la presenza di un po' tutte le fasce d'età a partire dai giovani e comprese intere famiglie con bambini al seguito, al grido “Palestina libera” hanno partecipato alla manifestazione “In piazza per la Palestina-Per il diritto internazionale, per la fine della guerra su Gaza e dell'occupazione, per l'autodeterminazione dei popoli!”.
Il concentramento in piazza Poggi per poi partire in un lungo serpentone, con in testa lo striscione “Free Palestine”, percorrendo la salita delle rampe di San Niccolò e raggiungendo il piazzale Michelangelo dov’era allestito il palco da cui sono stati fatti diversi interventi in presenza e video collegamento di rappresentanti della comunità palestinese, compreso un medico dell'ospedale di Gaza.
Le organizzazioni promotrici sono state Amnesty international Firenze, ANPI Firenze, Arci Firenze, CGIL Firenze, Cospe, Emergency Piana fiorentina, Libera, Legambiente, Oxfam, sulla base di una piattaforma dove si chiede “Al comune di Firenze, alla Regione Toscana e al governo italiano di attivarsi con tutti gli strumenti politici e diplomatici”. L'iniziativa si è svolta in collaborazione con la Comunità palestinese di Firenze e hanno aderito anche il PMLI, Rifondazione comunista e Sinistra italiana.
Molte le bandiere a rappresentare un ampio ventaglio di forze e organizzazioni tra cui: Sanitari per Gaza, Emergency con striscione e bandiera, PCR, PRC, Terra e dignità, FISAC-CGIL, FLC-CGIL, SPI-CGIL, ANPI sezioni di Certaldo e Signa, COSPE, anche con uno striscione. Ha partecipato una delegazione del Collettivo di Fabbrica dei lavoratori ex GKN. Non certo ultima per importanza la comunità peruviana con la bandiera nazionale, che ormai è diventata una presenza fissa nelle lotte per i diritti del popolo palestinese. “Firenze per la Palestina” ha diffuso un volantino che tra l'altro riporta: “Funaro e Giani devono agire, il loro silenzio e indifferenza sono inaccettabili” mentre un suo rappresentante, dal palco, oltre a criticare giustamente il percorso del corteo in un punto di Firenze completamente oscurato alla visibilità del centro cittadino e della popolazione ha chiesto alla CGIL di indire lo sciopero generale a sostegno del popolo palestinese.
L'Iman di Firenze Izzedim Elzir ha dichiarato “Dobbiamo continuare a manifestare fino a quando non cesseranno gli atti criminali e contro l'umanità del governo israeliano in Palestina”.
Presente il consigliere comunale a Firenze Dimitrij Palagi di Sinistra progetto comune che era tra gli aderenti alla giornata di mobilitazione. In piazza a titolo personale c'erano anche rappresentanti del mondo istituzionale, del comune di Firenze e della Regione Toscana e del PD.
Alcuni manifestanti per protestare contro la politica di pulizia etnica di Netanyahu nei confronti del popolo palestinese portavano cartelli con scritto “Siamo complici” riferito al rifornimento di armi da parte italiana a Israele, “Cessate il fuoco subito”, “Basta occupazione israeliana, apartheid”, “Mattarella dì qualcosa”.
Il PMLI ha partecipato con un gruppo di compagne e compagni di Firenze, Valdisieve e Mugello che hanno portato le bandiere del Partito e i cartelli molto fotografati con i manifesti “Viva la Resistenza palestinese”, manifesti che insieme a quello “Affossare il decreto fascista sicurezza” sono stati riportati anche nelle locandine inserite nei “corpetti” indossati dai compagni insieme al fazzoletto PMLI e alle spille Maestri e Partito. Ad alcuni manifestanti è stata chiarita oltre alla differenza tra antisionismo e antisemitismo la parola d'ordine del Partito riferita alla Palestina “Uno Stato due popoli” facendo presente che essa fu coniata la prima volta dall'URSS socialista a fine anni '40. Ezio Gallori, amico di vecchia data del Partito, leader del sindacalismo di base tra i ferrovieri, come al solito ha salutato calorosamente i compagni a pugno chiuso.
I marxisti-leninisti hanno fatto una presenza antinazisionista, bella e fiera nel tenere issate le insegne proletarie del PMLI a difesa del popolo palestinese, anche contrastando quella parte di corteo che esprimeva un certo carattere pacifista.

2 aprile 2025