A Napoli, pioggia battente ma centinaia in corteo. La bandiera del PMLI tenuta alta da compagni partenopei e nolani fino all’entrata della Stazione centrale

Redazione di Napoli
La strana giornata uggiosa e piovosa che si è abbattuta su Napoli non ha fermato i combattivi manifestanti a partecipare al corteo in solidarietà della Palestina e contro i nuovi proditori attacchi del nuovo Hitler, il boia Netanyahu. Sabato 29 marzo in centinaia si sono dati appuntamento a piazza Garibaldi per raggiungere prima la zona del quartiere Vasto e precisamente via Novara per poi presidiare l’ingresso della Stazione centrale ferroviaria partenopea.
Molto belli gli striscioni di apertura: “Contro il riarmo e il genocidio. Con la Resistenza palestinese fino alla Vittoria” e “La Resistenza non si processa. Libertà per Anan, Alì e Mansour”. Un cartello di un attivista palestinese sottolineava: “Non smettete di parlare di Gaza. Non lasciate che il mondo stolga lo sguardo. Continuare a combattere le nostre storie. Finché la Palestina non sarà libera”.
Tra i partecipanti oltre a tanti giovani, la Comunità palestinese, i Carc e il PCR, e il PMLI, con compagni partenopei e nolani, guidati dal compagno Luigi, che hanno affrontato tutto il percorso e la pioggia a volte battente, mantenendo alta la bandiera rossa del PMLI anche davanti all’ultimo scorcio del corteo coincidente con il presidio dinanzi all’entrata della Stazione ferroviaria. Accolti dai partecipanti, nei “corpetti” dei compagni era evidente la parola d’ordine del PMLI “Viva la Resistenza palestinese. Onore ai martiri di Gaza, di Cisgiordania, della battaglia del ‘Diluvio di Al-Aqsa’. Fermiamo il genocidio. Governo neofascista Meloni rompi le relazioni diplomatiche e sospendi la vendita delle armi a Israele nazisionista. Palestina libera. Uno Stato due popoli”. Il corteo si concludeva con slogan a favore della libertà per la Palestina.
Noi marxisti-leninisti vogliamo dare la nostra solidarietà all’attivista palestinese Omar Suleiman vittima della provocazione di un nazisionista a Napoli che prima ha minacciato di aggredirlo fisicamente e poi ha intonato provocatoriamente l’inno israeliano. Ci uniamo a Suleiman che parla di “una aggressione a sfondo razziale” contro l’attivista e la sua ragazza.

2 aprile 2025