In piazza per la “Giornata della terra” del popolo palestinese
Alla chiamata delle associazioni palestinesi rispondono migliaia di manifestanti che chiedono la fine del genocidio e la liberazione della Palestina dal tallone sionista. Adesione del PMLI, presente a Firenze, Empoli, Napoli e Catania. Dai megafoni dei partecipanti emerge un fronte di Resistenza sempre più saldo e unito
Il 12 aprile manifestazione nazionale a Milano
Il 30 marzo per i palestinesi ricorre la “Giornata della Terra”, nella quale l'intero popolo celebra la mobilitazione che si oppose al piano di esproprio israeliano in Galilea per espandere gli insediamenti sionisti nella stessa data del 1976.
In quella protesta l'esercito israeliano uccise sei palestinesi; un bilancio che se raffrontato agli oltre cinquantamila morti registrati dal 7 ottobre del 2023 può sembrare minore, ma che simboleggia la storica contrapposizione tra il sionismo antipalestinese israeliano e l'eroica e indomita resistenza che, nonostante i 49 anni di bombardamenti, occupazioni, stermini e soprusi, non ha arretrato di un centimetro.
Questa giornata che ha segnato un punto di svolta nella lotta anticoloniale ed antimperialista in Medio Oriente, è stata l'occasione per la quale le associazioni palestinesi sparse in tutto il mondo hanno lanciato una mobilitazione unitaria per chiedere il cessate il fuoco permanente a Gaza e la fine dell’occupazione sionista.
La mobilitazione nel nostro Paese è stata promossa in prevalenza dai Giovani Palestinesi e dall'UDAP e raccolta da una moltitudine di forze politiche, sindacali, studentesche e sociali antifasciste ed antisioniste che hanno inserito al centro della piattaforma anche la richiesta di scarcerazione di Anana Yaeesh, palestinese arrestato con l'accusa di aver finanziato un gruppo armato nel campo profughi della sua città, sulla base di indagini condotte in Israele. L’uomo originario di Tulkarem, in Cisgiordania è detenuto nel carcere di Terni; ad oggi la Corte d’Appello ha respinto la richiesta di estradizione presentata dallo Stato di Israele ma il suo processo comunque avrà inizio all’Aquila il prossimo 2 aprile.
Le numerose piazze antisioniste
Fra le tante piazze italiane in sostegno al popolo palestinese c'è quella di Bari
, dove centinaia di persone si sono riunite in piazza Umberto e sono partite in corteo per le strade del centro. Oltre al cessate il fuoco in Medio Oriente, i manifestanti hanno chiesto l'uscita dell'Italia dalla Nato e della Nato dall'Italia, denunciato la corsa al riarmo dell'UE, intonando più volte “bella ciao”.
Tra gli aderenti all'iniziativa nove Comuni e più di cento sigle politiche e sociali. "Dobbiamo far sentire la voce dell'opinione pubblica contro il massacro del popolo palestinese – hanno dichiarato i manifestanti - contro l'atteggiamento di un governo fascista e criminale come quello di Netanyahu che ha massacrato 60 mila persone e commette una carneficina togliendo di mezzo testimoni scomodi.”.
Decine di manifestanti pro-pal in piazza anche a Venezia
, in campo San Luca, dove prima del concerto della cantante israeliana Noa con slogan e fumogeni hanno chiesto il cessate il fuoco ed il rispetto dei diritti umani da parte di Israele.
A Roma
quasi un migliaio di persone hanno risposto con combattività ed entusiasmo alla chiamata del “Giorno della Terra”. “Una occasione in più per gridare all’Europa e al mondo intero – ha spiegato Yousef Salman, capo della comunità palestinese a Roma – che il popolo palestinese esiste ed esiste sulla propria terra”, dove deve rimanere, libero dalle catene sioniste.
Nonostante il maltempo e un imponente schieramento di forze dell’ordine inviato da Piantedosi a controllare, il corteo partito da piazza Vittorio è giunto a piazzale Corrado Ricci animato soprattutto dagli studenti dell’OSA e Cambiare Rotta che con le loro canzoni ed i loro slogan lo hanno reso combattivo e con una marcata connotazione politica di classe.
La manifestazione si è poi sciolta in via dei Fori imperiali. Tra gli interventi, dure le critiche all'ANP e tantissime le considerazioni di appoggio a tutto il fronte di Resistenza senza eccezione alcuna.
“Il 15 marzo 2025 si è siglato un accordo tra Israele e l’Autorità Nazionale Palestinese (ANP) guidata da Majed Faraj. – ha affermato un palestinese dal palco improvvisato al quale in molti in seguito hanno fatto eco - L’accordo afferma che le forze di sicurezza dell’ANP raccoglieranno informazioni su Hamas e organizzeranno accordi di sicurezza con Israele. L’ANP quindi attiverà i suoi attivisti della diaspora palestinese in esilio per lanciare campagne di propaganda e attacchi contro Hamas e altre fazioni della Resistenza. In cambio l’ANP chiede a Israele benefici e interessi per i funzionari dell’Autorità Nazionale Palestinese in Cisgiordania (…) eppure il reclutamento continuo di nuovi combattenti con Hamas non sarebbe possibile senza un forte consenso della popolazione locale. Dunque il consenso verso la resistenza rimane fortissimo, malgrado le privazioni e il blocco degli aiuti umanitari imposto da Israele (…) Perciò oggi in piazza sono presenti tutte le realtà palestinesi, tutti i gruppi e le associazioni insieme pur nella loro diversa concezione della lotta.”.
Al grido di “Palestina libera” ottomila manifestanti hanno sfilato in corteo a Firenze
, nella manifestazione più significativa di questa giornata di mobilitazione.
L'iniziativa, il cui corteo è partito da piazza Poggi e giunto fino al piazzale Michelangelo, è stata promossa da un gruppo di realtà che spazia dall’Arci all’Anpi, passando per Cgil, Amnesty International, Emergency, Oxfam e Legambiente, assieme a tante altre realtà politiche, sindacali e sociali della città del giglio. Tante come ovunque le bandiere palestinesi ed arcobaleno della pace che hanno colorato un serpentone aperto da un grande striscione con scritto “Free Palestine, in piazza per la Palestina”.
Nell'eterogeneo corteo ha sfilato anche l’imam fiorentino Izzedin Elzir che ha affermato: “Questa manifestazione è stata indetta perché purtroppo in Palestina ci sono atti criminali contro l’umanità da parte del governo israeliano. Dobbiamo ogni giorno manifestare finché non si fermeranno questi atti criminali. Ogni manifestazione è sempre più grande perché i cittadini prendono atto di questa situazione”. Ed a chi gli ha chiesto un commento sulle ipotetiche proteste dei palestinesi contro Hamas rilanciate dai media di tutto l'occidente, ha risposto: “I palestinesi sono un popolo che lotta per la libertà e ben venga qualsiasi lotta per l’autodeterminazione del popolo palestinese”.
Al corteo ha partecipato anche una delegazione del PMLI con compagni e compagne provenienti da Firenze e provincia. (vedi articolo a parte).
A Empoli, in provincia di Firenze, la manifestazione si è svolta giovedì 27 marzo e
tra le decine di adesioni, anche quella del PMLI, attivamente in piazza con la Cellula “Vincenzo Falzarano” di Fucecchio. (vedi articolo a parte)
A Napoli,
nonostante la pioggia battente in centinaia si sono dati appuntamento a piazza Garibaldi per raggiungere in corteo la Stazione centrale ferroviaria. Apprezzata la presenza del PMLI che ha partecipato con i compagni partenopei e nolani in piazza con i loro corpetti inneggianti alla “Palestina libera. Uno Stato due popoli” e la rossa bandiera del Partito. (vedi articolo a parte)
A Catania il combattivo corteo aperto dallo striscione "No genocidio fermiamo Israele" ha attraversato il centro cittadino domenica 30 marzo. Il PMLI vi ha partecipato con spirito internazionalista. (vedi articolo a parte)
Manifestazione nazionale a Milano il 12 aprile
Antisionisti in piazza anche a Milano, come accade ogni sabato dal 7 ottobre 2023.
Il corteo partito da Piazzale Loreto, simbolo antifascista, poco prima delle 13 è arrivato al Parco Trotter dove si è svolta un’assemblea pubblica molto partecipata, con tanti interventi che hanno lanciato una manifestazione nazionale per il 12 aprile prossimo.
Alcuni gruppi palestinesi come l'Associazione dei Palestinesi in Italia (Api), l'Associazione Donne Palestinesi, i Giovani Palestinesi d'Italia (Gpi), l'Unione Democratica Arabo-Palestinese (Udap), assieme al sindacalismo di base e da altre realtà politiche a sociali hanno infatti promosso unitariamente un corteo nazionale che si svolgerà nel capoluogo lombardo in quella data con partenza dalla Stazione Centrale, e che terminerà all'Arco della Pace. Una meta finale rivista dopo il diniego di piazza Duomo da parte della Prefettura a causa dell'iniziativa “Fuori Salone” e di alcuni eventi correlati. “ll design – hanno poi stigmatizzato gli organizzatori - è stato preferito alla denuncia del genocidio a Gaza”.
In ogni caso, la piattaforma di lotta della manifestazione del 12 aprile alla quale il PMLI aderirà convintamente e in maniera unitaria e militante, denuncia e chiede la fine immediata della deportazione del popolo palestinese e del genocidio attraverso un cessate il fuoco immediato e duraturo, e l'avvio della ricostruzione della Striscia di Gaza assieme all'immediato invio di aiuti umanitari.
Il 12 aprile sarà anche una giornata di denuncia al governo Meloni per le sue politiche di sostegno a Israele, contro il Ddl ex-1660 “Sicurezza”, e per il suo appoggio alla corsa al riarmo dell'Unione Europea Imperialista.
"Il genocidio del popolo Palestinese e l'attacco ai diritti dei lavoratori in Italia – si legge in una nota dei promotori - sono due facce della stessa medaglia: un sistema economico che affama i popoli e saccheggia il pianeta per finanziare guerre e armamenti. Mentre il governo italiano taglia salari, sanità e istruzione, investe invece miliardi nell'industria bellica, e alimenta il genocidio in Palestina. La lotta del popolo palestinese è la lotta di tutte e tutti noi contro lo sfruttamento, contro la guerra, per un mondo di giustizia e libertà".
E allora, tutti in piazza a Milano il 12 aprile per la Palestina libera, contro il nazisionismo di Netanyahu.
2 aprile 2025